È sempre più probabile che la “nuova” Berkshire Hathaway, guidata dal futuro Chief Investment Officer Gregory Abel, abbia ridotto nuovamente — e senza annuncio pubblico — la sua maxi-partecipazione in Apple nel terzo trimestre e molto probabilmente anche nel quarto.
L’unico dato ufficiale disponibile al momento proviene dall’ultimo report trimestrale: Berkshire ha dichiarato che il costo di base delle sue partecipazioni azionarie nella categoria “consumer products” si è ridotto di circa 1,2 miliardi di dollari rispetto al trimestre precedente. Poiché questa categoria è dominata da Apple, la conclusione è quasi inevitabile: ulteriori vendite sono già avvenute.
La tempistica non è casuale. Nel Q3 2025 le azioni Apple sono salite di oltre il 24%, un rally che avrebbe rappresentato per Abel — come lo era stato per Buffett nel 2024 — un’occasione perfetta per monetizzare parte della posizione. Vale infatti ricordare che Buffett, l’anno scorso, aveva venduto due terzi dell’intera partecipazione in Apple, una mossa clamorosa per un investitore storicamente contrario alla rotazione tattica di portafoglio. Anche nel Q2 2025 Berkshire aveva già limato la posizione.
A giugno Apple restava comunque la posizione più grande nel portafoglio: 280 milioni di azioni, per un valore di circa 57 miliardi di dollari. Entro fine novembre, con la pubblicazione del prossimo Form 13F, arriverà la conferma definitiva delle vendite: il documento mostrerà per la prima volta i dati aggiornati al 30 settembre.
Perché Berkshire sta vendendo Apple?
Buffett aveva dichiarato che le vendite del 2024 erano motivate da ragioni fiscali, ma il mercato non ha mai realmente creduto a questa spiegazione come unica causa. L’entità del trimming e il contesto di valutazione suggeriscono anche altre logiche:
- Apple scambia da mesi a multipli più elevati della media storica
- il Buffett Indicator (market cap US equities / US GDP) è tornato al massimo assoluto, livello che Buffett in passato ha definito “giocare col fuoco”
- Berkshire è venditrice netta di azioni da 12 trimestri consecutivi, e solo nel Q3 ha accumulato oltre 6 miliardi di dollari in cassa
Con Abel destinato a prendere il controllo della gestione del capitale — e con una liquidità già record a 350 miliardi — è plausibile che la nuova Berkshire stia preparando una fase di M&A o buyback aggressivi, riducendo l’esposizione a un titolo che ormai pesa troppo in portafoglio e ha raggiunto valutazioni considerate “full”.
Ultimi risultati Apple: utili record ma rischio valutazione elevata
Apple ha pubblicato i risultati del Q4 FY2025 (chiuso al 27 settembre):
- Ricavi: 102,5 miliardi di dollari (+8% YoY, record assoluto per un trimestre di settembre)
- EPS diluito: 1,85 dollari (+13% YoY)
- Driver principale: vendite record della linea iPhone 17
L’azione continua a salire:
- prezzo al 1° ottobre 2025: $255,63
- prezzo al 3 novembre 2025: $271,99
→ +6,40% in 30 giorni
Numeri solidi, ma con una capitalizzazione che sfiora i 4 trilioni di dollari e un forward P/E superiore alla media decennale, è possibile che Berkshire stia semplicemente riducendo rischio di concentrazione e cristallizzando profitti storici — senza “rompere” il rapporto di lungo termine con Apple, ma riequilibrando il portafoglio.
