Dove stanno investendo oggi gli investitori al dettaglio e gli imprenditori

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

L’HSBC Entrepreneurship Wealth Report fotografa un panorama interessante: da un lato gli imprenditori, più propensi a investire nei propri business e nei mercati privati; dall’altro gli investitori al dettaglio, ancora fortemente orientati verso le azioni e i mercati quotati.

Entrambi i gruppi mostrano un crescente interesse per investimenti a più alto rischio come azioni e criptovalute, ma la differenza principale sta nell’approccio: i retail cercano accessibilità e diversificazione tramite strumenti quotati, mentre gli imprenditori prediligono asset reali e controllo diretto del capitale.


Le azioni restano al centro dell’interesse

Il 67% degli investitori al dettaglio ritiene che i mercati azionari globali saliranno nei prossimi dodici mesi, e il 68% prevede di aumentare l’esposizione azionaria. L’ottimismo è sostenuto dalle prospettive di tagli ai tassi, da un dollaro più debole e dal continuo entusiasmo per l’intelligenza artificiale.

Le aziende più popolari restano Nvidia, Apple e Microsoft, considerate protagoniste della nuova fase di crescita tecnologica.
Gli ETF globali e settoriali continuano a essere lo strumento preferito per ottenere un’esposizione ampia e a basso costo, ma cresce anche la domanda per soluzioni più mirate su IA, semiconduttori e infrastrutture digitali.

Gli imprenditori, invece, mantengono un atteggiamento più prudente: solo il 46% possiede azioni e appena il 25% intende incrementare la quota azionaria. Preferiscono reinvestire nelle proprie aziende, nel real estate o in asset privati non quotati.

Analisi: nonostante i listini vicini ai massimi, il contesto macroeconomico rimane favorevole alle azioni. Tuttavia, la differenza di approccio evidenzia due priorità: per i retail, la ricerca di rendimento tramite mercati liquidi; per gli imprenditori, la costruzione di valore attraverso attività controllabili.


Criptovalute: l’ottimismo torna, ma con prudenza

Per la prima volta in tre anni, gli investitori si mostrano più fiduciosi su Bitcoin che sulle azioni globali: il 69% prevede un rialzo, ma solo il 32% intende investire effettivamente. Il divario tra interesse e azione resta ampio, segno di una curiosità ancora frenata dalla scarsa conoscenza tecnica.

Gli imprenditori, invece, sono più avanti: 44% già investiti e 27% pronti ad aumentare l’esposizione nel prossimo anno.

Analisi: la crescente regolamentazione, la diffusione degli ETF spot su Bitcoin ed Ethereum e l’adozione da parte di grandi istituzioni stanno normalizzando la presenza cripto nei portafogli. Bitcoin resta la principale riserva di valore digitale, mentre Ethereum è ormai la base operativa per la maggior parte delle transazioni on-chain.

La raccomandazione generale è di mantenere un’esposizione contenuta (1–2%), sufficiente a partecipare al potenziale di crescita senza compromettere l’equilibrio del portafoglio complessivo.


Mercati privati: terreno naturale per gli imprenditori

Il divario più evidente tra investitori e imprenditori riguarda i mercati privati.
Il 46% degli imprenditori detiene già partecipazioni in private equity, venture capital o private debt, e il 41% intende ampliarle.
Tra gli investitori al dettaglio, invece, solo il 10% ha già un’esposizione e appena il 12% prevede di entrarvi entro l’anno.

L’interesse è in aumento, ma persistono ostacoli strutturali: alti capitali minimi richiesti, scarsa trasparenza e illiquidità. Nonostante due terzi dei risparmiatori dichiarino di aver sentito parlare più spesso di investimenti privati, la maggior parte rimane alla finestra, in attesa di soluzioni più accessibili e regolamentate.

Analisi: le opportunità sono reali ma complesse. I mercati privati offrono potenziale di rendimento superiore, ma con rischio di concentrazione e orizzonti temporali lunghi. Le nuove piattaforme di investimento diretto possono aprire le porte, ma vanno utilizzate con cautela e solo dopo un’attenta due diligence.


Liquidità e obbligazioni: ritorno alla stabilità

Con un contesto macroeconomico ancora incerto e l’inflazione in fase di rientro graduale, liquidità e obbligazioni stanno tornando centrali nelle strategie di portafoglio. Il 28% degli investitori al dettaglio e il 29% degli imprenditori prevede di aumentare la quota di cash o bond di alta qualità nel corso del prossimo anno.

Analisi: in una fase di rendimenti ancora elevati, i titoli a breve scadenza e i fondi monetari offrono un mix interessante tra sicurezza e rendimento. Tuttavia, l’eccesso di liquidità espone al rischio di erosione reale: è fondamentale bilanciare protezione e crescita, mantenendo il giusto equilibrio tra obbligazioni, azioni e investimenti alternativi.

Un portafoglio efficace dovrebbe integrare asset difensivi e strumenti di crescita strutturale, garantendo la possibilità di reagire con flessibilità ai cambiamenti dei tassi.


Conclusioni: due strategie, un obiettivo comune

Gli investitori al dettaglio e gli imprenditori condividono una rinnovata propensione al rischio, ma con percorsi diversi.

  • I primi puntano su azioni ed ETF per cavalcare le tendenze globali e tecnologiche.
  • I secondi preferiscono mercati privati, real estate e reinvestimenti aziendali, privilegiando controllo e autonomia.

Entrambi, tuttavia, convergono su un principio chiave: ricercare rendimento reale in un contesto di inflazione moderata e tassi in normalizzazione.
La diversificazione, la gestione attiva del rischio e la conoscenza delle nuove asset class restano le vere bussole per affrontare i prossimi mesi.

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente
Flavio Ferrara
Flavio Ferrara
Consulente Finanziario Indipendente (delibera numero 2046 del 25/10/2022 con matricola n. 631131). Da sempre interessato alla finanza, ha dedicato gli studi nell'analisi tecno-grafica e nell'analisi fondamentale dei Mercati Finanziari. Laureato in Scienze Economiche, ha frequentato diversi corsi di specializzazione tra i quali un Master in Corporate Finance e un corso in Value Investing. Spinto dagli studi e dalla specializzazione in Finanza, ha deciso di iscriversi all’esame OCF, superato con successo, e diventare un Consulente Finanziario Indipendente. La sua esperienza non solo teorica è a disposizione per assistere le persone nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari. Sostiene il concetto di una sana pianificazione finanziaria, in cui gli investitori ottengono rendimenti attraverso il valore creato nell’economia reale.

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