Berkshire Hathaway: La Sfida Strutturale di Gregory Abel tra Liquidità Record e l’Erosione del “Buffett Premium”

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Berkshire Hathaway rappresenta uno dei casi di maggiore successo nella storia finanziaria. Sotto la guida sessantennale di Warren Buffett, la società ha registrato un guadagno cumulativo sbalorditivo di oltre 5.502.284% dal 1964, superando nettamente il rendimento del 39.054% registrato dall’indice S&P 500 nello stesso periodo. Questo si traduce in un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 19.9% per BRK, significativamente superiore al 10.4% dell’indice.

Tuttavia, il successo storico ha creato una sfida strutturale quasi insormontabile: la scala. Berkshire Hathaway è oggi un colosso con una capitalizzazione di mercato che si aggira intorno a $1.1 – $1.2 trilioni.

L’Assetto Attuale del Portafoglio Investimenti e il Vincolo Dimensionale

A queste dimensioni, replicare i tassi di crescita storici è matematicamente arduo. Per influenzare il rendimento complessivo, il management deve allocare centinaia di miliardi di dollari in opportunità contemporaneamente a buon prezzo, ben gestite e sufficientemente grandi.

Secondo l’ultima documentazione (Q2 2025 13F filing o stime per Q3 2025), il portafoglio di titoli quotati di Berkshire Hathaway è composto da 41 security holdings, con un valore complessivo di $257,521,776,925.

Le Principali Holdings: La Concentrazione Value

La strategia di investimento del conglomerato si basa su un’estrema concentrazione in un numero limitato di titoli di grande capitalizzazione, in linea con il modello Buffett-Munger. Le principali holdings rappresentano la stragrande maggioranza del valore del portafoglio:

Apple Inc. (AAPL): Rimane il pilastro, rappresentando il 22.31% del totale ($57,447.60 Milioni USD). Nel Q3 2025, tuttavia, si è registrata una riduzione trimestrale del 3.45% nel peso percentuale, indicando una strategia di trimming prudente.

American Express Company (AXP): 18.78% del portafoglio ($48,360.78 Milioni USD).

Bank of America Corp. (BAC): 11.12% del portafoglio ($28,641.25 Milioni USD).

• Altre posizioni rilevanti includono Chevron Corporation (CVX, 6.79%), Occidental Petroleum Corp. (OXY, 4.32%), Moody’s Corporation (MCO, 4.81%) e Chubb Limited (CB, 3.04%).

Queste partecipazioni consolidano l’esposizione di Berkshire ai settori value tradizionali come servizi finanziari, energia e beni di consumo durevoli.

La Strategia di Liquidità Difensiva e la Sfida delle Mega-Acquisizioni

Berkshire Hathaway detiene una riserva di liquidità record, stimata a quasi $350 miliardi. La liquidità totale, nota come cash pile, è cresciuta fino a circa $347 miliardi alla fine del primo trimestre 2025. Buffett ha sempre difeso questa liquidità come cuscinetto essenziale per sfruttare rare opportunità di mercato.

I recenti movimenti di portafoglio (Q3 2025) rivelano un approccio tattico mirato all’accumulo di liquidità, con disinvestimenti marcati in settori ciclici come Nucor (NUE, ridotta del 62.27% nel peso), Lennar (LEN) e D.R. Horton (DHI). Queste vendite, unitamente alla notizia che Berkshire ha venduto oltre $100 miliardi di azioni solo nel 2024, segnalano:

1. Cauto Pessimismo sulle attuali valutazioni di mercato.

2. Una preparazione deliberata per una potenziale mossa di M&A di dimensioni epocali.

Tuttavia, l’azienda necessita di mega-acquisizioni da $50 miliardi a $100 miliardi per generare un impatto significativo sulla sua vasta base patrimoniale. Tali obiettivi sono estremamente rari e spesso offerti a valutazioni non compatibili con la filosofia value di Berkshire.

La Transizione di Leadership: Warren Buffett a Gregory Abel

L’evento finanziario più significativo per Berkshire Hathaway nel 2025 è l’annuncio della successione: Warren Buffett, il CEO novantaquattrenne, intende dimettersi, con Gregory Abel che assumerà la carica di CEO entro la fine del 2025 o il 1° gennaio successivo.

Abel ricopre attualmente il ruolo di Vice Chairman delle Operazioni Non-Assicurative e Executive Chairman di Berkshire Hathaway Energy (BHE). Il suo background è radicato nella gestione di complesse operazioni industriali e infrastrutturali, non nel stock picking speculativo. Nonostante ciò, Buffett ha espresso piena fiducia, affermando che Abel “comprende l’allocazione del capitale quanto me”.

La Strategia Sotterranea di Abel: L’Infrastruttura AI

Un aspetto cruciale della strategia di Abel risiede nel suo core business operativo, Berkshire Hathaway Energy (BHE).

BHE sta rispondendo alla rivoluzione tecnologica investendo pesantemente nell’espansione della rete energetica statunitense per supportare la domanda vorace di energia dei data center AI. Abel ha notato che la domanda di energia in regioni come la MidAmerican Utility in Iowa è prevista raddoppiare entro la metà degli anni 2030, una crescita che in precedenza ha richiesto più di un secolo per essere raggiunta.

Questo massiccio fabbisogno di capitale posiziona Berkshire non come un consumer di tecnologia AI, ma come un enabler fondamentale. In questo modo, capitalizza sulla crescita secolare dell’ecosistema AI senza esporsi al rischio di valutazione speculativa delle singole aziende tecnologiche (ad eccezione della posizione consolidata in Apple). Questa è interpretata come la strategia di crescita di terza generazione per BRK.

La Sottoperformance Relativa Post-Annuncio

L’annuncio dell’intenzione di Warren Buffett di ritirarsi, avvenuto il 3 maggio 2025, ha innescato una significativa reazione di mercato.

Nelle quattro settimane successive, le azioni di Classe A (BRK.A) sono scese di circa il 6.4%, con un calo complessivo del 14% nel periodo post-annuncio. Contemporaneamente, l’indice S&P 500 ha continuato la sua corsa al rialzo, guadagnando l’11% nel periodo post-annuncio. Questa divergenza ha creato un gap di rendimento relativo contro l’indice che ha raggiunto fino a 25 punti percentuali.

Fattori Determinanti per l’Underperformance

Questa sottoperformance è dovuta a una confluenza di fattori psicologici e strutturali:

1. L’Erosione del ‘Buffett Premium’: La causa principale è psicologica. Berkshire ha storicamente beneficiato di un premium di valutazione basato sulla fiducia insostituibile nell’abilità di Buffett di allocare il capitale. L’annuncio della successione ha introdotto incertezza, portando a un de-rating precauzionale.

2. Bias Strutturale Settoriale (Value vs. Growth/AI): Nel 2025, l’S&P 500 è stato trainato da titoli tecnologici e di crescita legati all’AI. Il portafoglio di Berkshire è massicciamente concentrato in settori value tradizionali (finanziari, energia), creando un freno strutturale in un mercato euforico.

3. Il Peso della Liquidità: I $347 miliardi non investiti agiscono come un peso morto (dead weight) in un bull market. Sebbene la cassa sia una risorsa difensiva, amplifica la sottoperformance relativa quando gli asset rischiosi (l’S&P 500) salgono rapidamente.

Conclusioni Strategiche: Il Test di Gregory Abel

La transizione segna la fine di un’era. Sebbene la continuità operativa sia garantita grazie alla struttura decentralizzata di Berkshire e all’esperienza di Abel, il punto critico per gli investitori rimane l’allocazione del capitale.

Il successo futuro di Gregory Abel non sarà misurato dall’emulazione del stock picking di Buffett, ma dalla sua gestione della liquidità record di $347 miliardi. Abel ha due percorsi principali per superare questo “test di acume” del capitale:

1. Mega-Acquisizione: Eseguire con successo una grande acquisizione value che sia in grado di spostare l’ago del rendimento complessivo.

2. Buybacks Aggressivi: Implementare un programma di riacquisto di azioni significativamente più massiccio per valorizzare la sottovalutazione implicita post-Buffett.

Se Abel riuscirà a convertire questa liquidità in asset produttivi in modo decisivo e disciplinato, la recente sottoperformance sarà considerata un’opportunità di acquisto, e il Buffett Premium potrà essere sostituito da un sostenibile Berkshire Premium, basato sulla solidità strutturale e sulla prudente gestione del capitale.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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