Analisi Strategica del Mercato Globale del Petrolio 2025-2026: equilibrio fragile tra OPEC+, crescita Non-OPEC e de-risking geopolitico russo

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Il mercato globale del petrolio si trova in una fase complessa, caratterizzata dalla forte interazione tra una politica di offerta gestita con cautela dall’OPEC+, una crescita robusta e strutturale della produzione Non-OPEC, e l’introduzione di shock geopolitici asimmetrici dovuti all’inasprimento delle sanzioni sulla Russia.

L’analisi integrata di questi fattori indica che la pressione ribassista derivante dall’eccesso di offerta strutturale diventerà il driver dominante del prezzo nel periodo 2025-2026, mitigando l’impatto di volatilità derivante da interruzioni specifiche della domanda, come il blocco parziale cinese sul greggio russo.

Le Tre Forze Dominanti del Mercato Attuale

  1. OPEC+ Prudente e Graduale: L’alleanza allargata, l’OPEC+, sta navigando tra la necessità di sostenere i prezzi e la pressione per recuperare quote di mercato.. Questa strategia fa parte di un piano complessivo di riduzione di 5.86 Mb/d concordato dalla fine del 2022. Il Joint Ministerial Monitoring Committee (JMMC) ha deciso di mantenere inalterata la politica di output negli incontri più recenti. Questa cautela è mirata a preservare la coesione del gruppo di fronte ai timori di eccesso di offerta.
      
  2. L’Accelerazione del Non-OPEC: La crescita dell’offerta al di fuori dell’OPEC+ è il principale motore strutturale dell’accumulo di scorte previsto. Un elemento chiave di questa crescita è il Kazakistan, in particolare il giacimento di Tengiz che riapre oggi 24 ottobre dopo un periodo di manuntenzione iniziato a settembre. Il Future Growth Project (FGP) di Tengizchevroil (TCO), gestito da Chevron, ha raggiunto il primo petrolio a Gennaio 2025 e mira ad aumentare la capacità produttiva di 260.000 barili al giorno (bpd).
    Questo aumento porterà la capacità totale del giacimento a 1 milione di barili di petrolio equivalente al giorno. La produzione ha già raggiunto 953.000 bpd prima della manutenzione, con un ramp-up che sembra essere in anticipo rispetto al programma.
  3. Il Rischio Geopolitico Asimmetrico (Cina-Russia): L’imposizione di nuove sanzioni statunitensi contro le maggiori compagnie petrolifere russe (Rosneft e Lukoil) ha provocato una risposta immediata in Ottobre 2025. Le principali compagnie petrolifere statali cinesi hanno sospeso gli acquisti di petrolio russo trasportato via mare. Questo evento introduce volatilità specifica sul greggio russo, ma la sua asimmetria deriva dal fatto che la maggior parte dei flussi seaborne russi (circa 1.4 Mb/d diretti in Cina) sono gestiti da raffinerie indipendenti (le “teiere”).
    La sospensione delle SOE cinesi è, pertanto, una mossa di de-risking per la conformità finanziaria, piuttosto che un blocco strategico totale della domanda cinese. È fondamentale distinguere la natura di questa sospensione. Non si tratta di un blocco totale delle importazioni cinesi. Sebbene la Cina importi circa 1.4 Mb/d di petrolio russo via mare, una porzione significativa di questo volume è acquistata da raffinerie indipendenti cinesi, note come “teiere”. La sospensione interessa le quattro maggiori compagnie statali, che sono più sensibili alla conformità con il sistema finanziario globale e le assicurazioni G7.

Proiezione Integrata di bilancio domanda/offerta e riflessi sul prezzo

L’analisi dei bilanci globali da parte delle principali agenzie internazionali (IEA/EIA) punta a un significativo surplus di offerta globale nel 2026. L’International Energy Agency (IEA) prevede un surplus record di 4 Mb/d nel 2026, con l’offerta globale che raggiungerà oltre 106 Mb/d.

L’accumulo di scorte previsto per tutto il 2026  eserciterà una pressione al ribasso strutturale sui prezzi. L’Energy Information Administration (EIA) prevede che il prezzo del greggio Brent scenderà a una media di $62 al barile nel quarto trimestre del 2025 e si attesterà a una media di $52/b nel 2026.

Lo shock temporaneo causato dalla sospensione degli acquisti statali cinesi in Ottobre 2025 si inserisce in un contesto di offerta già in aumento e si tratta di un rimbalzo tecnico. Il prezzo attuale del petrolio, dopo il rimbalzo, rimane entro la forchetta di $60-62/barile prevista da EIA per i prezzi prezzi nel Q4 2025, ma non altera la traiettoria di eccesso di offerta strutturale prevista per il 2026.

Analisi della Politica OPEC+

La vera leva strategica dell’OPEC+ non risiede solo nei tagli attuali, ma nella capacità produttiva inutilizzata (Maximum Sustainable Capacity, MSC). L’Arabia Saudita detiene circa 3 Mb/d di spare capacity inutilizzata, che rappresenta circa il 60% della capacità inutilizzata globale. Questa capacità è la fonte primaria dell’importanza dell’Arabia Saudita nel mercato globale, superando il suo ruolo effettivo nelle quote di produzione e di esportazione (entrambe circa il 13% globale).

In questo contesto si inserisce un probabile rallentamento dell’economia mondiale nel 2026, che porterà come conseguenza ad una riduzione della domanda di petrolio. In questo caso L’Arabia Saudita se vedrà che  altri Paesi non rispetteranno le quote,  per mantenere inalterati i ricavi da petrolio anche a prezzi più bassi, butterà sul mercato una buona parte della sua capacità produttiva inutilizzata, togliendo dal mercato i Paesi che anno un costo di produzione più alto. In questo scenario l’obiettivo del prezzo del petrolio verso fine 2026 potrebbe essere attorno ai $ 40/barile.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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