Sospensione e Riapertura dei Dazi di Trump: Impatti e Implicazioni per gli Investitori

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Nelle ultime settimane, l’amministrazione Trump ha adottato un approccio ondivago in materia di dazi su auto e altri prodotti strategici, alternando fasi di sospensione a un ripristino immediato delle misure tariffarie. Questa altalena commerciale ha generato incertezza sui mercati e tra gli investitori, creando nuove dinamiche da monitorare. In questo articolo analizziamo gli eventi chiave, le motivazioni politiche ed economiche e gli impatti sulle strategie d’investimento.


1. L’avvio della guerra commerciale

A marzo 2025, Trump ha imposto dazi del 25% sulle importazioni di auto da Canada e Messico, richiamandosi all’USMCA. La stretta si è estesa anche a UE e Cina, colpendo vetture, chip e farmaci. Immediate le reazioni: dazi di ritorsione su acciaio e agroalimentare da parte di Canada e Cina, mentre l’Europa ha minacciato contromisure.


2. La sospensione temporanea dei dazi auto (5 marzo 2025)

La Casa Bianca ha sospeso per un mese le tariffe su Canada e Messico, dopo pressioni da General Motors, Ford e Stellantis. Le motivazioni principali:

  • Evitarne l’impatto immediato sulla supply chain
  • Guadagnare tempo per negoziati bilaterali
    La reazione dei mercati è stata positiva, con i titoli automobilistici in forte rialzo. Tuttavia, il mercato ha percepito la misura come temporanea, mantenendo alta la volatilità.

3. Il ripristino ufficiale dei dazi (1° aprile 2025)

Scaduta la tregua, Trump ha riattivato i dazi. I più colpiti:

  • Settore auto (inclusi componenti)
  • Prodotti USA soggetti a ritorsione UE (vino, tabacco, moto)
    Bruxelles ha risposto riattivando i dazi sospesi dal 2018 e 2020. Trump ha rilanciato, minacciando ulteriori aumenti se l’UE non rimuove barriere interne.

4. Reazioni di mercati e governi

Azioni USA ed Europa:

  • Volatilità nei titoli auto, cali nel settore bevande/tabacco
  • Alcuni fondi speculativi hanno cercato opportunità su titoli ciclici

Reazioni diplomatiche:

  • UE compatta: alleanze con Giappone e Corea
  • Canada e Messico rispondono con dazi mirati su prodotti agricoli USA
  • Le lobby americane chiedono esenzioni strutturali, temendo l’impatto su costi e forniture

5. Implicazioni strategiche per gli investitori

1. Volatilità di breve termine
Attenzione ai titoli esposti a import/export USA-UE: il rischio di notizie “a sorpresa” resta elevato.

2. Coperture e ribilanciamento
ETF settoriali, opzioni e rotazioni su asset meno ciclici possono aiutare a proteggere i portafogli.

3. Opportunità nei mercati terzi
Vietnam, India, Brasile e Argentina potrebbero beneficiare del decoupling commerciale. Bene anche tech e healthcare.

4. Focus su agroalimentare e beni industriali europei
Le contromisure UE spingono verso produzioni locali, con riflessi su export e catene produttive transfrontaliere.


6. Prospettive a medio termine

I dazi sembrano più una leva negoziale che una misura strutturale. I prossimi mesi saranno decisivi:

  • Nuove mediazioni commerciali potrebbero alleggerire le tariffe
  • Diversificazione delle supply chain (Asia e America Latina esclusi Canada/Messico)
  • Pressioni inflazionistiche: l’aumento dei costi di importazione rischia di frenare la crescita e obbligare le banche centrali a politiche più restrittive a lungo

7. Conclusioni

Il tira e molla sui dazi dimostra come la politica commerciale USA sia oggi uno dei principali driver di volatilità. Per l’investitore preparato:

  • Flessibilità, liquidità e reattività sono essenziali
  • La diversificazione geografica e settoriale non è solo prudenza: è una strategia attiva
  • Seguire da vicino le dinamiche diplomatiche è oggi parte integrante di una corretta asset allocation

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Edoardo Pieraccioni
Edoardo Pieraccioni
Laureato in Economia e Commercio presso l’università degli studi di Firenze, è uno studioso dei mercati finanziari e della gestione di portafogli. Attualmente opera come Consulente Finanziario e nella sua attività segue clienti su tutto il territorio nazionale.

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