🏦 Le sanzioni colpiscono il cuore dell’economia russa
L’effetto delle sanzioni – in particolare l’esclusione dal sistema SWIFT e le restrizioni sui pagamenti in valuta pregiata – sta avendo un impatto devastante sull’economia russa. Le riserve in valuta estera della Banca Centrale Russa sono state prosciugate, costringendo l’istituto anche a vendere parte delle riserve auree durante l’estate 2024. Dopo tre anni di guerra, l’effetto cumulativo dei pacchetti sanzionatori dell’UE e dei Paesi occidentali sta diventando insostenibile per Mosca.
Tra le misure più incisive:
- ❌ Restrizioni sull’accesso ai mercati finanziari internazionali
- ⛽ Divieto di esportazione di tecnologie e beni strategici (energia, aerospazio, difesa)
- 🛑 Blocco delle transazioni con la Banca Centrale Russa e l’accesso a SWIFT
Queste misure, protratte nel tempo, hanno paralizzato la capacità del sistema finanziario russo di operare a livello globale.
🧊 Congelamento dei depositi: allarme per la popolazione
📢 La settimana scorsa, Elvira Nabiullina, governatrice della Banca Centrale Russa, ha annunciato un congelamento “temporaneo” dei depositi bancari a partire da marzo 2025:
“Non c’è motivo di panico. I fondi saranno al sicuro e verranno sbloccati quando l’inflazione si stabilizzerà e le banche miglioreranno l’uso della liquidità.”
Ma il rischio che si inneschi una spirale di sfiducia e prelievi di massa è molto alto. In passato, misure simili hanno avuto conseguenze drammatiche per la stabilità economica e sociale.
📉 Crollo della crescita industriale e crisi dell’economia reale
Secondo dati del Moscow Times, a febbraio 2025 la crescita della produzione industriale si è quasi azzerata (+0,2%), rispetto al +2,2% di gennaio e al +5,9% dell’ultimo trimestre 2024. Il settore della difesa continua a trainare (+33,6% nella produzione di beni metallici), ma quello civile è in grave crisi:
- 👚 Produzione abbigliamento e calzature: in recessione
- 🥫 Alimentari: -3%
- 🍷 Bevande: -11,3%
- 🛢️ Produzione mineraria: -4,9%
Anche se ufficialmente il PIL russo è cresciuto del 4,1% per due anni consecutivi, ora l’economia è entrata in stagnazione. Secondo il CMASF, la produzione di armi non compensa più il declino del settore civile.
🔥 Una crisi peggiore di quella del 1998?
Nel 1998, il default del debito interno e la moratoria sul debito estero provocarono:
- 📉 Recessione del 5,3%
- 📉 Crollo del PIL pro capite
- 💸 Fuga di capitali e perdita di fiducia
Oggi però:
- ❌ La Russia non può contare sul supporto del FMI
- ❌ Le sanzioni sono più estese e durature
- ❌ Il rublo è sotto forte pressione
- 📈 Il tasso d’interesse della Banca Centrale è salito al 21%, mettendo a rischio l’accesso al credito per le imprese
⚠️ Un cessate il fuoco potrebbe aggravare la crisi
Secondo Alexander Kolyandr (CEPA), un eventuale fine del conflitto non risolverebbe i problemi, ma li accentuerebbe:
“L’economia russa si è abituata alla spesa militare. Un cessate il fuoco provocherebbe una crisi di domanda e disoccupazione.”
Inoltre:
- 💊 I tagli a sanità e istruzione sono insostenibili
- 🏭 Le fabbriche della difesa sarebbero a rischio chiusura
- 👥 Centinaia di migliaia di lavoratori rischiano il posto
🧨 Rischio default e instabilità interna
Il rischio concreto è che la crisi finanziaria diventi ingestibile. L’unica via d’uscita potrebbe essere:
- 🤝 Un cambio nella leadership politica, più disposta a negoziare
- ✈️ Un ritiro incondizionato dai territori occupati
- 💵 Fine delle sanzioni e supporto economico internazionale
In caso contrario, l’economia russa rischia di precipitare in una recessione profonda e in una spirale di proteste sociali e instabilità politica.
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