Solo una vera recessione potrà trascinare i mercati in un bear market
Edward Yardeni, uno degli strategist più rispettati di Wall Street, ribadisce che il mercato azionario potrebbe scendere ancora solo nel caso in cui si concretizzi una vera recessione, non un semplice rallentamento della crescita.
🔸 La fase negativa iniziata il 20 febbraio viene attribuita da molti al caos generato dalla politica dei dazi di Trump 2.0.
➡️ I rialzisti sperano che Trump faccia marcia indietro, sotto pressione politica e di mercato. ➡️ I ribassisti temono che, quando Trump si arrenderà, sarà troppo tardi: l’economia sarà già in recessione da domanda e i mercati in bear market.
🔻 Valutazioni tirate: P/E e P/S sotto pressione
Nonostante mantenga una view ottimista, Yardeni ha ridotto il target 2025 per l’S&P 500 da 7000 a 6400 punti.
📌 Il P/E forward è sceso da 22,3 a 20,2, ma resta sopra la media storica. 📌 Il P/S ratio (una variante del Buffett Ratio) è sceso da 3,04 a 2,75, ancora su livelli elevati.
📉 Yardeni ora ritiene sostenibile un range P/E tra 18 e 20, ma solo in assenza di recessione.
📈 Il margine di profitto forward ha sostenuto gli utili rispetto ai ricavi, ma anche questi potrebbero cedere se la crescita economica si deteriorasse.
🐻 Quando arriva un vero bear market?
📉 Yardeni distingue chiaramente:
✔️ Correzioni: avvengono quando il mercato sconta una recessione che poi non si verifica. Scende il P/E, ma gli utili reggono.
❌ Bear market: scatta quando c’è una recessione vera, con crollo sia dei multipli che degli utili forward.
📌 Esempi storici:
- 1962, 1987, 2022: bear market senza recessione.
- Nel 2022, l’S&P 500 perse il 26%, toccando il fondo il 12 ottobre.
📊 Focus sugli indici principali
📉 Il Nasdaq, dopo il top del 16 dicembre, è entrato in correzione il 6 marzo, con un calo del 12%.
📉 L’S&P 500 è sceso dell’8,2% dal massimo del 19 febbraio, entrando in correzione il 13 marzo.
📣 Conclude Yardeni:
“Finché gli utili aziendali rimangono solidi, anche un calo dei multipli non basta per parlare di bear market. Ma i rischi stanno aumentando e il margine di errore si assottiglia.”