Inflazione USA: I Dati del PCE Smentiscono le Previsioni di una Fiammata Inflattiva

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

La maggior parte degli economisti temeva un aumento dell’inflazione negli Stati Uniti, ma gli ultimi dati del PCE (Personal Consumption Expenditures) raccontano una storia diversa. L’inflazione è leggermente diminuita a gennaio, nonostante le preoccupazioni sui nuovi dazi annunciati dal presidente Donald Trump.

Vediamo perché l’inflazione sta scendendo e cosa potrebbe fare la Federal Reserve (FED) nei prossimi mesi.

📉 Il PCE Indica un Rallentamento dell’Inflazione

L’indice PCE, la misura dell’inflazione preferita dalla FED, è aumentato del 2,5% su base annua, mentre il PCE core (che esclude energia e cibo) ha segnato un aumento del 2,6%, in calo rispetto al 2,9% di dicembre.

📌 Perché questi dati sorprendono?
Molti esperti si aspettavano una fiammata inflattiva a causa dell’aumento dei salari e dell’annuncio di nuovi dazi alle importazioni. Ma questi fattori non hanno ancora avuto l’effetto temuto.

🔍 Perché l’Inflazione Non è Aumentata?

Tre fattori principali spiegano il rallentamento dell’inflazione:

1️⃣ Apprezzamento del Dollaro USA

  • Il dollaro è salito del 10% rispetto all’euro e si è rafforzato anche contro lo yuan cinese.
  • Questo ha tamponato l’inflazione importata, perché i beni stranieri costano meno in dollari.

2️⃣ Calo del Prezzo del Petrolio

  • Il prezzo del petrolio è sceso di circa 10 dollari al barile tra fine gennaio e febbraio.
  • Minori costi dell’energia riducono la pressione sui prezzi al consumo.

3️⃣ Frenata dei Consumi

  • I consumi sono calati dello 0,2%, mentre gli economisti si aspettavano un lieve aumento.
  • Il tasso di risparmio personale è salito al 4,6%, segno che i cittadini stanno spendendo meno.
  • Questo ha pesato sulla revisione al ribasso della stima del PIL USA da +2,3% a -1,5% nel primo trimestre 2025.

Questi elementi suggeriscono che l’aumento dei salari non si è ancora tradotto in maggiore spesa, riducendo la pressione inflazionistica.

🏦 Cosa Farà la FED? Taglio dei Tassi in Arrivo?

La Federal Reserve sta monitorando attentamente l’andamento dell’inflazione e della crescita economica prima di decidere sui tassi di interesse.

📌 I mercati ora scommettono su almeno due tagli dei tassi nel 2025.
📌 Le probabilità di un primo taglio a giugno sono salite oltre il 70%.

La FED ha più volte dichiarato di voler vedere segnali chiari di un’inflazione in calo prima di intervenire. Tuttavia, il recente rallentamento della crescita economica e il raffreddamento del mercato del lavoro potrebbero accelerare la decisione.

📉 Recessione in Arrivo? L’Inflazione Potrebbe Scendere Ancora

Se la crescita economica dovesse contrarsi nel secondo trimestre del 2025, è probabile che l’inflazione continui a scendere per due motivi:

📌 Domanda più debole: Un’economia in rallentamento riduce la domanda di beni e servizi, abbassando i prezzi.
📌 Mercato del lavoro più debole: Se la disoccupazione aumenta, i salari potrebbero smettere di crescere, riducendo la pressione inflattiva.

Fino ad ora, le analisi economiche si erano concentrate sul rischio di inflazione o stagflazione (bassa crescita + alta inflazione). Ma ora la possibilità di una recessione con calo dell’inflazione sta tornando nei radar degli economisti.

📊 Quale asset potrebbe trarne beneficio?
📌 I titoli di stato a lunga scadenza (20+ anni), rappresentati dall’ETF TLT quotato al NYSE, potrebbero essere un’ottima opportunità d’investimento se i tassi inizieranno a scendere.

🔎 Conclusioni: Cosa Aspettarsi nei Prossimi Mesi?

L’inflazione è in calo, smentendo le previsioni di un’accelerazione.
I consumi si stanno indebolendo, segnale che potrebbe anticipare una recessione.
La FED potrebbe tagliare i tassi già da giugno 2025 per sostenere la crescita.
I titoli di stato a lunga scadenza potrebbero beneficiare del nuovo scenario economico.

Gli investitori dovranno monitorare attentamente i dati economici nei prossimi mesi per capire se l’inflazione continuerà a rallentare e se una recessione è davvero all’orizzonte.

Approfondimento

Brusca Caduta delle Previsioni di GDPNow sul PIL USA: Segnali di Recessione in Arrivo?

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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