Il Segretario al Tesoro Scott Bessent alza bandiera bianca, mentre la Cina inizia la nuova battaglia sui dazi

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Venerdì il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha riconosciuto segnali di debolezza nell’economia statunitense, affermando che il Paese sta attraversando un “aggiustamento naturale” mentre la spesa pubblica diminuisce a favore di quella privata. Bessent ha quindi anticipato un’ulteriore reazione negativa dei mercati finanziari, attribuendo la responsabilità alla precedente amministrazione di Joe Biden.

Sotto la presidenza Biden, gli Stati Uniti hanno registrato una crescita economica solida, ma con segnali di rallentamento nella seconda metà del 2024, mentre l’inflazione è rimasta sopra il target del 2% fissato dalla Federal Reserve. Ora, con l’implementazione della politica dei dazi da parte di Trump, emergono nuove incognite che potrebbero condizionare mercati e consumi.

La politica dei dazi di Trump genera incertezza e frena consumi e commercio

Nei primi mesi del suo secondo mandato, Trump ha introdotto misure volte a rimodellare le politiche commerciali globali e a ridurre la forza lavoro federale. Tuttavia, l’incertezza generata dai nuovi dazi ha pesato sulla fiducia dei consumatori e delle imprese. Il recente rapporto sul mercato del lavoro di febbraio ha mostrato un aumento del tasso di disoccupazione dal 4,0% al 4,1%, con soli 151.000 nuovi posti di lavoro creati rispetto ai 170.000 previsti dagli economisti di Dow Jones.

Trump ha già colpito Canada, Messico e Cina con aumenti tariffari, ma ha successivamente concesso una serie di esenzioni. Tuttavia, l’introduzione di nuovi dazi più severi prevista per aprile sta generando tensione nei mercati, con un crescente timore per un rallentamento economico.

La dura risposta della Cina: escalation della guerra commerciale?

In un contesto economico già complesso per Pechino, con l’indice dei prezzi al consumo (CPI) cinese sceso dello 0,7% a febbraio per la prima volta in oltre un anno, Trump ha raddoppiato i dazi sulle importazioni cinesi, portandoli al 20%. Il governo cinese ha risposto duramente, definendo queste misure “dazi arbitrari” legati a presunte accuse di contrabbando di fentanyl, una giustificazione che Pechino considera infondata.

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha accusato Washington di “intimidazione economica” e ha promesso ritorsioni immediate. Secondo il portavoce del ministero del Commercio Lin Jian, i nuovi dazi statunitensi sono “una scusa fragile” per aumentare le tensioni commerciali. La Cina, quindi, non intende restare a guardare e ha già annunciato contromisure aggressive.

Ritorsioni immediate: ecco le nuove tariffe imposte dalla Cina agli USA

A partire dal 10 marzo 2025, la Cina applicherà tariffe aggiuntive su una serie di prodotti importati dagli Stati Uniti:

  • 15% di dazio su pollo, grano, mais e cotone (29 categorie tariffarie);
  • 10% di dazio su sorgo, soia, carne di maiale, manzo, prodotti ittici, frutta, verdura e latticini (711 categorie tariffarie).

Queste misure ritorsive sono una risposta diretta ai dazi imposti da Trump il 3 marzo 2025. Inoltre, la Cina ha annunciato che presenterà ufficialmente un ricorso presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) contro gli Stati Uniti per l’escalation tariffaria.

Cosa significa tutto questo per gli investitori?

L’intensificarsi della guerra commerciale tra USA e Cina porta con sé numerose implicazioni per i mercati finanziari e per gli investitori:

  1. Maggiore volatilità: Il mercato azionario potrebbe subire ulteriori pressioni ribassiste a causa dell’incertezza macroeconomica e dell’aumento dei costi delle importazioni.
  2. Impatto sui consumatori: Con l’aumento dei dazi, il costo dei beni importati dagli USA e dalla Cina salirà, incidendo negativamente sui consumatori americani e cinesi.
  3. Opportunità nei settori difensivi: Settori meno esposti alle tensioni commerciali, come utility, healthcare e beni di prima necessità, potrebbero rappresentare rifugi sicuri per gli investitori.
  4. Valutazione dei titoli legati all’export: Aziende con forti legami commerciali con la Cina (ad esempio, produttori di semiconduttori e beni agricoli) potrebbero soffrire a causa della riduzione della domanda cinese.
  5. Forza del dollaro: Il dollaro potrebbe continuare a rafforzarsi, penalizzando ulteriormente le esportazioni USA e contribuendo a una possibile contrazione economica.

Conclusioni: come navigare in questa nuova fase di incertezza

L’attuale scenario geopolitico ed economico richiede un’attenta valutazione delle strategie di investimento. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe portare a un prolungato periodo di volatilità e incertezza per i mercati. Gli investitori dovrebbero concentrarsi su asset meno esposti alla guerra dei dazi, diversificare il portafoglio e monitorare attentamente gli sviluppi futuri.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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