L’ultima analisi di Bloomberg, intitolata “Il boom solitario del mercato azionario europeo”, evidenzia un fenomeno sorprendente: mentre il panorama geopolitico e finanziario globale resta altamente incerto, i mercati europei stanno vivendo un rialzo significativo.
Dopo il crollo immediatamente successivo alla vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre 2024, l’azionario europeo ha ripreso a correre, superando i livelli pre-elettorali. Il recupero è stato guidato da una combinazione di fattori: una politica monetaria più accomodante della Banca Centrale Europea (BCE) rispetto alla Federal Reserve, un euro indebolito rispetto al dollaro (con l’EUR/USD sceso fino a 1,02), e valutazioni azionarie inizialmente più basse rispetto agli indici americani.
Tuttavia, il vero catalizzatore del rally sembra essere di natura geopolitica. L’amministrazione Trump, con le dichiarazioni del vicepresidente JD Vance e del segretario alla Difesa Pete Hegseth, ha lasciato intendere che gli Stati Uniti ridurranno il loro impegno nella difesa dell’Europa. Questo ha spinto molti governi del Vecchio Continente a rivedere i propri piani di spesa militare, aumentando significativamente gli investimenti nel settore della difesa.
Il ruolo del settore della difesa nel rally azionario
L’aumento della spesa militare si è immediatamente riflesso nei mercati, con i titoli dei produttori di armamenti che hanno registrato forti rialzi. Il caso più emblematico è quello della tedesca Rheinmetall, produttore di carri armati e munizioni, che ha visto la sua capitalizzazione di mercato superare persino quella di Deutsche Bank.
Anche in Italia il comparto della difesa ha beneficiato di questa dinamica, con Leonardo (sistemi radar ed elicotteri), Fincantieri (navi militari), Iveco (veicoli corazzati), Avio (motori aerospaziali) e IMPIANTI SPA (droni e radar) che hanno registrato forti rialzi in borsa.
Il rischio e le opportunità del nuovo debito europeo
Un’altra implicazione di questo shock geopolitico è il dibattito sull’emissione di obbligazioni congiunte da parte dell’Unione Europea per finanziare l’aumento della spesa militare. Il modello sarebbe simile a quello adottato durante la pandemia, quando la Commissione Europea ha raccolto fondi per il programma Next Generation EU.
Marcus Ashworth, analista di Bloomberg, sottolinea come l’aumento del debito sia spesso la soluzione adottata dall’UE nei momenti di crisi. Tuttavia, mentre questa strategia potrebbe sostenere i mercati nel breve termine, pone interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine, soprattutto in un contesto in cui la Germania – tradizionalmente avversa all’espansione del debito – sta già faticando a rispettare i propri obiettivi di bilancio.
Nel frattempo, altri paesi europei si trovano in una situazione ancora più critica. Il Regno Unito, ad esempio, deve affrontare difficoltà economiche e un settore militare in crisi, mentre il governo di Keir Starmer cerca di mantenere le proprie promesse in tema di difesa con risorse limitate.
Un’Europa più compatta: il ruolo della nuova Commissione Europea
Un ulteriore elemento di svolta potrebbe essere la nuova Commissione Europea, che sarà nuovamente guidata da Ursula von der Leyen, ma con un team più compatto e orientato alla politica estera e di sicurezza.
Una figura chiave della nuova leadership sarà Kaja Kallas, ex Primo Ministro dell’Estonia e ora Vicepresidente della Commissione Europea e Commissario per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza. Kallas si è già fatta notare per le sue dichiarazioni aggressive nei confronti della Cina, accusata di fornire supporto militare alla Russia.
Anche Mario Draghi sembra destinato a giocare un ruolo di primo piano. Dopo mesi di silenzio, ha recentemente riaffermato la necessità di una maggiore integrazione economica e politica nell’UE. Draghi sostiene che l’Europa debba agire sempre più come un unico Stato, coordinando le politiche industriali, finanziarie e di difesa.
In particolare, Draghi ha delineato tre pilastri per la competitività europea, basati sul rapporto da lui stesso redatto nei mesi scorsi:
- Colmare il divario tecnologico con Stati Uniti e Cina
- Piano comune per la decarbonizzazione e la competitività industriale
- Aumento della sicurezza e riduzione delle dipendenze strategiche
Quanto può durare il rally azionario europeo?
La ripresa dei mercati europei sembra avere basi solide, ma permangono incertezze significative.
- L’aumento della spesa militare potrebbe sostenere l’economia europea, ma resta da vedere quanto velocemente questi fondi verranno effettivamente impiegati e se riusciranno a stimolare la crescita economica senza compromettere la stabilità fiscale.
- Il nuovo debito europeo potrebbe fornire un supporto immediato ai mercati, ma senza una crescita robusta rischia di alimentare tensioni tra i paesi membri.
- L’euro debole potrebbe favorire le esportazioni europee, ma al contempo aumenta la dipendenza dell’UE dalle importazioni energetiche, rendendola vulnerabile a nuove crisi geopolitiche.
Se gli investitori continueranno a credere nella capacità dell’Europa di riorganizzarsi e rafforzarsi in risposta alle nuove sfide globali, il mercato azionario europeo potrebbe continuare la sua corsa. Tuttavia, la volatilità resta elevata, e l’eventuale fallimento di politiche coordinate a livello europeo potrebbe far svanire rapidamente l’entusiasmo.
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