La narrativa dominante secondo cui il rialzo dei mercati azionari USA di ieri sarebbe stato alimentato dai dati sull’inflazione è fuorviante. Sebbene i dati abbiano contribuito al sentiment positivo, il rally è stato trainato principalmente dalle big tech come Nvidia, Alphabet e Tesla. Un’analisi più approfondita mostra che il rapporto tra il calo dell’inflazione e i tagli dei tassi della Fed non è così diretto come sembra, sottolineando che i mercati azionari si stanno sempre più sganciando da questa equazione.
Aumenta il Tasso di Inflazione su Base Annua
A novembre, i prezzi al consumo sono aumentati a un ritmo annuale più veloce, indicando che l’inflazione rimane una sfida. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato un tasso di inflazione annuo del 2,7%, con un aumento mensile dello 0,3%. Questo segna un incremento dello 0,1% rispetto a ottobre.
Escludendo cibo ed energia, il CPI core è rimasto stabile al 3,3% annuo, con un incremento mensile dello 0,3%, in linea con le aspettative del consenso Dow Jones. Questi dati arrivano a pochi giorni dalla riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve, prevista per il 18 dicembre. Gli operatori di mercato prevedono con una probabilità del 99% un taglio di un quarto di punto del tasso di prestito a breve termine, con una pausa probabile a gennaio per valutare l’impatto dei tagli precedenti.
L’Inflazione: Un’Analisi Più Dettagliata
Nonostante l’inflazione sia ben al di sotto del massimo di 40 anni raggiunto nel 2022, rimane sopra l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed. Questo ha portato alcuni membri della Fed a esprimere preoccupazione sulla resilienza dell’inflazione, suggerendo che ulteriori tagli dei tassi potrebbero richiedere un ritmo più lento.
Gran parte dell’aumento di novembre è attribuibile ai costi degli alloggi, cresciuti dello 0,3% mensile e rappresentando il 40% dell’incremento totale dell’indice. Su base annua, l’indice degli alloggi è aumentato del 4,7%, rendendo evidente la connessione tra tassi a lungo termine sui Treasury Bonds, superiori al 4%, e l’aumento dei costi di affitto. I proprietari di immobili cercano rendimenti competitivi rispetto ai titoli di Stato, spingendo al rialzo i canoni di locazione.
Altri aumenti si registrano nei prezzi dei veicoli usati (+2% mensile) e dei veicoli nuovi (+0,6%), invertendo la precedente tendenza al ribasso. I costi alimentari sono aumentati dello 0,4% mensile e del 2,4% annuo, mentre l’indice energetico ha registrato un incremento mensile dello 0,2%, pur essendo in calo del 3,2% su base annua.
Un Rally Slegato dall’Inflazione
Sebbene i mercati azionari sembrino accogliere con favore il rallentamento dell’inflazione, il rally di ieri evidenzia una disconnessione tra i dati economici e le dinamiche di mercato. Le performance delle big tech sono state il vero motore del rialzo, suggerendo che il mercato azionario sta seguendo logiche diverse rispetto alla tradizionale relazione tra inflazione e tassi di interesse.
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