Nella nostra precedente analisi del 21 ottobre, avevamo evidenziato che la settimana scorsa aveva visto una rotazione di rialzi e ribassi, che però si erano fermati a contatto col pivot point a 5780-5800. Questi ribassi infrasettimanali però erano stati capaci di ritornare sopra la linea di tendenza al rialzo che partiva dal minimo del 6 settembre e che era la linea inferiore di un rising wedge, figura grafica normalmente ribassista. La rottura della linea di tendenza al rialzo è visibile sia sul chart che sull’indicatore RSI. Il successivo rimbalzo si era fermato proprio sulla vecchia linea rialzista interrotta. Normalmente a segnali come questi fa seguito un veloce ribasso, ma considerata la forza del trend al rialzo sottostante e il fatto che la rottura della linea sia avvenuta in concomitanza con le scadenze tecniche, richiede una conferma con la rottura del pivot point posto a 5780-5800. Senza questa conferma il trend rimane al rialzo.
La conferma c’è stata e anche molto chiara e forte, perché il pivot point è stato rotto al ribasso giovedì 31/10, aprendo un gap, che non sarà facile richiudere velocemente, come dimostra il pullback di venerdì 1° novembre: potrebbe essere un runaway gap che dà l’inizio ad una fase di ribasso. Considerato però la forza del trend al rialzo sottostante, è fondamentale rompere alche il pivot strategico tra 5679-590, che era il minimo che ha tenuto su il mercato in questi ultimi 2 mesi e rappresenta il minimo della IV onda partita dal 5 agosto.
La configurazione di rising wedge potrebbe essere stato proprio il più classico segnale di esaurimento del ribasso, che aveva vivacchiato negli ultimi 20 giorni. Viceversa, se l’indice trovasse la forza di ripartire al rialzo e tornare velocemente sopra 5800, si aprirebbe la strada al conteggio alternativo che vede un obiettivo teorico a 6300.
Soggettivamente lo ritengo poco probabile, più facile magari che la figura si allarghi e si rompa il 5670-5690 tra qualche giorno. Però entrambe le ipotesi sono sul tavolo e occorre attendere disciplinatamente che una delle due si concretizzi.
Mercati Azionari: riepilogo dei punti importanti del chart weekly
Repetita Iuvant: riepiloghiamo nuovamente i punti fondamentali del chart weekly dell’indicatore RSI a 21 settimane, dove è evidente la convergenza di linee orizzontali e di trend.
Queste trendline e linee orizzontali sono gli strumenti migliori per poter avere una conferma affidabile che si è formato un top importante di medio termine. In mancanza della rottura di queste linee, l’indice SP500 potrebbe ancor avere la forza puntare all’obiettivo successivo posto attorno a 6300, ma a medio temine il risk/reward di posizioni Long è molto sbilanciato dalla parte del rischio, perché l’indicatore RSI a 21 settimane sta ballando da troppo tempo su questi livelli chiave
Mercati Azionari: analisi del trend di brevissimo termine
Sul grafico Hourly si vedono molto chiaramente prima la rottura del rising wedge e il conseguente indebolimento della struttura del trend al rialzo, a cui, il 31/10, è seguita la rottura del pivot point. Tuttavia, riteniamo preferibile un’analisi basata su dati di medio termine, vista l’erraticità del trend di brevissimo termine.
Quindi aspettiamo la rottura del pivot point strategico tra 5670-5690.
Confermiamo l’analisi della settimana scorsa sull’indice Nasdaq 100, il cui trend ricalca sostanzialmente quello dell’indice maggiore SP500, anche se l’indice Nasdaq 100 ha già rotto la precedente trendline rialzista ed evidenzia forti divergenze sull’indicatore RSI weekly, segno di perdita di forza più marcato.
Il livello di 50-51 dell’indicatore RSI a 21 settimane rimane il vero spartiacque tra trend al rialzo e ribasso di medio termine. Al momento c’è da superare la forte resistenza tra 20250-20300, cioè i massimi di luglio, che invece l’indice maggiore SP500 ha già ampiamente superato.
La brusca correzione di giovedì 31/10 è arrivata proprio dopo una serie di ottime relazioni trimestrali di tutti i colossi della tecnologia e potrebbe essere il sintomo che “il cavallo non beve” più perché i prezzi avevano già scontato tutto.
Mercati Azionari: situazione di neutralità che non esclude nessuno dei 2 scenari
L’indicatore composito di sentiment CNN Fear & Greed che era salito costantemente nel corso delle ultime 6 settimane, fino ad arrivare al livello di 75 venerdì 18 ottobre, in piena area di extreme greed, ha perso nella settimana altri 10 punti, chiudendo a 49 su livelli di perfetta neutralità.
La Put/Call ratio è rientrata parzialmente dagli eccessi di posizioni long, ma tutto lascia pensare che la speculazione rialzista abbia ridotto le proprie posizioni solo in minima parte
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Mercati Azionari: SP500, regge il pivot point a 5780-5800, ma si completa un rising wedge