Nella nostra precedente analisi del 18 novembre, avevamo evidenziato che un tempo i vecchi broker dicevano “la borsa politica ha le gambe corte” e l’andamento del mercato azionario USA non si è discostato da questo motto. L’indice SP50 aveva seguito per ora il percorso indicato come da manuale, bloccato dalla vecchia trendline a 6000. Il violento ribasso di venerdì ha fatto perdere il 50% dell’ultimo rally da 5700 a 6000, ma è rimasto sull’orlo del primo pivot point, mentre l’indice Nasdaq 100 si è dimostrato molto più debole, violando subito la prima area pivot. Non c’è molto da aggiungere, le premesse per una correzione di breve, un A-B-C, ci sono tutte, mentre per parlare di correzione più profonda è necessario che l’indice SP500 violi al ribasso l’area pivot tra 5670-5690, vero spartiacque del trend di medio termine.
Dopo la forte correzione di venerdì 15/11, questa settimana l’SP500 ha mostrato subito la forza del supporto del primo pivot point tra 5835-5860, da cui ha iniziato un movimento di salita, che per il momento non sembra impulsivo e potrebbe essere l’onda B correttiva dell’A-B-C di correzione iniziato il 15 novembre, che avevamo delineato nel precedente report. Invece l’ipotesi che questo movimento sia un nuovo impulso rialzista, passa per il superamento di slancio del livello di 6000 dell’indice SP500.
Il settore tecnologico, rappresentato dall’indice Nasdaq 100 rimane relativamente più debole dell’indice maggiore e potrebbe innescare una piccola correzione che darebbe il via all’onda C dell’indice SP500. In tutto questo va considerò che giovedì prossimo 28 ottobre è Thanksgiving di giovedì 28/11, festività molto sentita e seguita dal long weekend del black Friday, una situazione che potrebbe portare a prese di profitto tra lunedì 25 e mercoledì 27 novembre.
Le 2 aree pivot da tenere sotto osservazione rimangono quella di breve termine tra 5835-5860 e la seconda, molto più importante tra 5670-5690, vero spartiacque del trend di medio termine, al di sopra della quale il trend di fondo rimane la rialzo.
Mercati Azionari: riepilogo dei punti importanti del chart weekly
Reiteriamo l’importanza dei punti fondamentali del chart weekly dell’indicatore RSI a 21 settimane. Sul chart weekly dell’indicatore RSI a 21 settimane è evidente la convergenza di linee orizzontali e di trend. Queste trendline e linee orizzontali sono gli strumenti migliori per poter avere una conferma affidabile che si è formato un top importante di medio termine.
In mancanza della rottura di queste linee, finché tengono queste linee e non viene violato il pivot point spartiacque di 5670-5690, l’indice SP500 ha ancora la forza puntare all’obiettivo successivo posto attorno a 6300, ma non ve rompere le linee tracciate sul chart dell’indicatore RSI weekly.
In un’ottica di più lungo termine rimaniamo nella fase finale del bull market e anche se c’è ancora un 5% di potenziale spazio al rialzo, il risk/reward di posizioni Long rimane molto sbilanciato dalla parte del rischio, perché l’indicatore RSI a 21 settimane e il MACD settimanale stanno ballando da troppo tempo su questi livelli chiave.
Mercati Azionari: analisi del trend di brevissimo termine
Sul grafico Hourly si vede molto molto chiaramente che il ribasso di venerdì 15/11 aveva spinto l’indice SP500 sull’orlo del piccolo pivot point di breve termine tra 5835-5860, che ha fatto da supporto per l’intero mercato azionario.
Il rimbalzo che ne è seguito potrebbe un’onda B di un A-B-C di correzione di breve termine, in cui la prossima onda C si potrebbe riportare nuovamente sul pivot point tra 5835-5860. Il pivot point strategico rimane l’area tra 5670-5690, che è diventata lo spartiacque tra rialzo e ribasso di medio termine. Se nelle prossime settimane si dovesse andare sotto 5670-5690, si aprirebbe uno scenario nuovo.
Al momento manteniamo come obiettivo l’area 6100-6300, livelli derivanti sia dal calcolo del counter swing (4800-3500, 1300 punti da sommare al precedente massimo di fase a 4800 di inizio 2022), sia dal calcolo della Elliott Wave theory.
L’indice Nasdaq 100 ricalca sostanzialmente il trend dell’indice maggiore SP500, anche se ci sono più segnali maggiore debolezza e stanchezza del trend. Infatti il violento ribasso di venerdì 15/11 ha già violato il pivot point di breve termine, che si era formato il 6 novembre dopo il risultato elettorale.
Inoltre l’indice Nasdaq 100 ha già rotto la precedente trendline rialzista ed evidenzia forti divergenze sull’indicatore RSI weekly, segno di perdita di forza più marcato, e si trova a contatto con la parallela superiore del canale rialzista di medio termine, che parte addirittura dai minimi dell’ottobre 2022 e che ha sempre costituito un ostacolo, almeno momentaneo al rialzo. Il livello di 50-51 dell’indicatore RSI a 21 settimane rimane il vero spartiacque tra trend al rialzo e ribasso di medio termine.
Mercati Azionari: nuovo eccesso di euforia, vicino a livelli estremi
L’indicatore composito di sentiment CNN Fear & Greed ha chiuso nuovamente in area di eccesso euforia, salendo di 12 punti e chiudendo la settimana a 61. La settimana si era pulito dei precedenti eccessi con la correzione di venerdì, che aveva determinato un ribasso settimanale di 17 punti, perdendo praticamente tutto quello che aveva guadagnato nei 10 giorni precedenti.
La Put/Call ratio è nuovamente in posizione di eccesso di euforia, indicando ancora eccessi di posizioni long, anche perché la correzione per ora è durata solo un giorno. A parte la Put/Call ratio, gli altri indicatori di sentiment sono in questa fase a traino dell’analisi grafica e degli indicatori di forza, senza segnalare situazioni estreme che possano condizionare la forza del trend.
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