Le autorità cinesi stanno pilotando un indebolimento dello yuan, e le principali banche di investimento prevedono che la valuta possa toccare minimi storici. Ciò avviene in previsione delle politiche protezionistiche annunciate da Donald Trump, che includono un aumento significativo dei dazi sul commercio.
Il consensus prevede un indebolimento dello yuan offshore a una media di 7,51 per dollaro entro il 2025, ma una svalutazione più marcata è altamente probabile. Parallelamente, l’euro ha rotto al ribasso i minimi degli ultimi due anni e si proietta sotto la parità nei prossimi mesi.
Lunedì scorso, Trump ha promesso un ulteriore dazio del 10% su tutti i beni cinesi, dopo aver già annunciato tariffe del 60% durante la sua campagna elettorale. Tuttavia, i mercati, che anticipano gli eventi economici, stanno spingendo il dollaro a un apprezzamento significativo, neutralizzando l’effetto economico positivo atteso dal Governo Trump.
Le valute delle economie strettamente legate agli Stati Uniti stanno subendo le maggiori svalutazioni, mentre il dollaro più forte sta penalizzando le esportazioni americane, rendendole meno competitive nel commercio globale.
L’Effetto sui Mercati Valutari: Yuan e Euro Sotto Pressione
L’effetto sullo Yuan
Per compensare pienamente le tariffe del 60% annunciate sugli scambi con la Cina, lo yuan dovrebbe svalutarsi fino a 8,42 rispetto al dollaro nei prossimi mesi. Lo yuan offshore ha già perso oltre il 2% dalle elezioni presidenziali del 5 novembre, attestandosi a 7,2514. Durante il primo mandato di Trump, quando furono imposti i primi dazi, lo yuan si era deprezzato del 5% nel 2018 e di un ulteriore 1,5% nel 2019 con l’intensificarsi delle tensioni commerciali.
La Banca Centrale Cinese (PBOC) esercita un controllo stretto sullo yuan onshore, stabilendo un prezzo giornaliero e permettendo una fluttuazione massima del 2%. Tuttavia, il mercato offshore è più dinamico e influenzato dalla domanda globale. Con la portata attuale delle minacce di dazi e lo squilibrio commerciale tra Cina e USA, l’incertezza è notevolmente più alta rispetto al primo mandato di Trump.
È probabile che la PBOC inizialmente adotti misure anticicliche per limitare la svalutazione, ma potrebbe essere costretta a lasciare che lo yuan si indebolisca gradualmente. Un drastico deprezzamento potrebbe innescare deflussi di capitale significativi e destabilizzare i mercati finanziari. Tuttavia, un aumento dei tassi per proteggere lo yuan potrebbe rallentare ulteriormente un’economia cinese già in difficoltà.
L’effetto sull’Euro
Come evidenziato nel nostro articolo del 26 novembre (Economia UE: Una Tempesta Perfetta in Arrivo per il Settore Bancario), la svalutazione dell’euro riflette una combinazione di fattori negativi, tra cui l’incertezza geopolitica in Ucraina, il rischio di guerre commerciali con USA e Cina e l’incremento dei costi energetici.
La Germania, tradizionale motore economico dell’Eurozona, sta affrontando previsioni sempre più fosche per il 2025, dopo un 2024 stagnante. Il settore industriale tedesco ha registrato cali degli utili per quasi otto trimestri consecutivi, con un aumento del rischio di insolvenze aziendali nel prossimo anno. La Bundesbank ha sottolineato la fragilità del contesto economico, e la BCE ha reagito tagliando i tassi di interesse di riferimento dal 4% al 3,25% nel 2024. Nonostante ciò, è probabile che saranno necessari ulteriori interventi per stimolare l’economia.
I mercati hanno reagito con una violenta svalutazione dell’euro, sceso dell’8% rispetto al dollaro nelle ultime sei settimane. La parità tra euro e dollaro potrebbe essere infranta nel 2025, aggravando ulteriormente la situazione economica dell’Eurozona.
L’Incremento dei Dazi: Un Boomerang Economico?
In un contesto globale come quello attuale, una politica protezionistica basata sull’imposizione di dazi rischia di avere effetti opposti a quelli desiderati. Negli Stati Uniti, dove le multinazionali esportano una quota significativa del loro fatturato, i dazi sulle importazioni possono portare a un apprezzamento del dollaro, compensando l’impatto delle tariffe. Allo stesso tempo, la maggiore forza del dollaro rende i beni americani meno competitivi sui mercati internazionali, danneggiando le esportazioni.
Inoltre, l’imposizione di dazi può spingere i partner commerciali ad adottare misure simili, innescando una spirale di guerre commerciali. Questo rischio è particolarmente elevato quando si considera l’interconnessione delle economie globali e la dipendenza delle supply chain internazionali.
Conclusioni
Le politiche protezionistiche del Governo Trump rischiano di essere controproducenti. La svalutazione dello yuan e dell’euro potrebbe annullare gran parte dell’effetto economico positivo atteso dall’aumento dei dazi, mentre un dollaro più forte penalizzerà le esportazioni statunitensi. L’economia globale è troppo interconnessa perché misure unilaterali possano portare ai risultati sperati. L’impatto netto potrebbe essere un aumento delle tensioni economiche e una maggiore instabilità nei mercati internazionali.
Approfondimento
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