La FED taglia i tassi di interesse, Powell resiste alle pressioni di Trump

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In linea con le aspettative generali di mercato e degli economisti, la Federal Reserve ha annunciato un taglio dei tassi d’interesse di un quarto di punto, portando l’intervallo del tasso obiettivo dal 4,5% al 4,75%. Questo taglio dei tassi arriva in un momento di dati economici incoraggianti e di un mercato azionario in ripresa, ma secondo il presidente della Fed Jerome Powell, la politica monetaria statunitense rimane ancora restrittiva.

Un chiaro segnale di questo è che i Treasury bond continuano a pagare tassi reali superiori ai 2 punti percentuali, mantenendo il costo del capitale elevato. Powell ha ribadito che, per la Fed, mantenere l’inflazione sotto il 2% resta cruciale per il suo duplice mandato di garantire la massima occupazione e la stabilità dei prezzi.

Powell ha inoltre dichiarato di voler restare al suo posto fino alla scadenza naturale del suo mandato nel 2026, respingendo con fermezza qualsiasi ipotesi di dimissioni in caso di pressioni da parte del nuovo presidente. Quando è stato interrogato esplicitamente se avrebbe considerato di lasciare il suo incarico se Trump glielo avesse chiesto, Powell ha risposto semplicemente: “No”.

Ha inoltre chiarito che il presidente non ha il potere di rimuoverlo, poiché non è consentito dalla legge. Il rapporto tra Trump e Powell è stato spesso controverso: nominato nel 2017 dallo stesso Trump, Powell ha subito critiche durante il primo mandato presidenziale per non aver ridotto i tassi d’interesse con la velocità auspicata dall’allora presidente. Trump, infatti, ha recentemente affermato che il presidente degli Stati Uniti dovrebbe poter intervenire più direttamente sulle decisioni della Fed, soprattutto per quanto riguarda i tassi d’interesse.

Powell, tuttavia, ha più volte affermato che la politica monetaria deve rimanere un ambito di competenza della Fed, confermando la sua indipendenza. Il mandato di Powell alla guida della Fed scadrà naturalmente nel 2026, una scadenza che sembra intenzionato a rispettare a meno di eventi eccezionali.

Una Fed pronta a intervenire in caso di politica economica inflazionistica sotto Trump

Durante la conferenza di giovedì, Powell ha inoltre chiarito che la vittoria elettorale di Trump non avrà un impatto immediato sulla politica della banca centrale, almeno finché non saranno introdotti provvedimenti specifici di politica economica. Ha però riconosciuto che, in base alle decisioni della nuova amministrazione, le politiche economiche potrebbero influenzare significativamente il doppio mandato della Fed, soprattutto riguardo alla stabilità dei prezzi. La Federal Reserve resta quindi attenta, pronta a intervenire qualora nuove misure si rivelassero inflazionistiche.

Al momento, il GOP è molto vicino a ottenere la maggioranza anche alla Camera dei Rappresentanti, il che renderebbe il percorso di Trump verso l’attuazione del suo programma economico notevolmente agevole. Secondo l’ex Segretario al Tesoro di Trump, Steve Mnuchin, l’amministrazione è probabile si concentri su tagli fiscali e sull’introduzione di dazi doganali. Questa politica economica potrebbe espandere il deficit pubblico, rischiando di introdurre pressioni inflazionistiche. Powell ha sottolineato che la Fed sarà pronta ad adeguare i propri strumenti monetari per mantenere la stabilità economica qualora la situazione richieda ulteriori interventi.

La Fed ha dimostrato nel corso degli ultimi anni di saper agire tempestivamente in risposta a cambiamenti macroeconomici e di politica fiscale, anche durante il periodo della pandemia. Tuttavia, l’economia statunitense è attualmente caratterizzata da una ripresa robusta, e il tasso di occupazione continua a migliorare, con segnali positivi provenienti da più settori. Gli investitori si chiedono se il percorso dei tassi possa continuare con ulteriori tagli o se la banca centrale adotterà un atteggiamento attendista, monitorando attentamente l’impatto delle scelte politiche ed economiche della nuova amministrazione sulla stabilità economica e sull’inflazione.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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