Il PIL reale degli Stati Uniti e l’S&P 500 sono entrambi a livelli record, un risultato impressionante se consideriamo i fattori avversi che hanno colpito l’economia globale negli ultimi anni: una pandemia, una politica monetaria significativamente restrittiva, con la Fed che ha aumentato i tassi di interesse tra marzo 2022 e agosto 2024, e due crisi geopolitiche irrisolte, in Ucraina e in Medio Oriente.
L’economia statunitense si è dimostrata estremamente resiliente, ma sarà in grado di mantenere questo ritmo durante i prossimi quattro anni di Trump 2.0? Edward Yardeny, noto economista repubblicano e ultraliberista, sottolinea che i detrattori dubitano della sostenibilità di questa crescita.
Molti di loro, dopo essersi sbagliati nel prevedere una recessione a causa del rapido inasprimento della politica monetaria, attribuiscono ora l’errore a una politica fiscale altamente stimolante, ma dubitano che questa possa continuare nel lungo periodo.
Il Forte Incremento del Budget Federale sotto la Presidenza Biden
Dal 2022 fino a ottobre 2024, la spesa federale è aumentata di 192 miliardi di dollari su base annua, toccando i 6,9 trilioni di dollari. Tra i settori chiave, la sanità, Medicare e la previdenza sociale hanno visto un incremento di 623 miliardi, raggiungendo un record di 3,3 trilioni.
Parallelamente, la spesa per la sicurezza del reddito è calata di 806 miliardi, ma questa riduzione è stata compensata dall’aumento di 139 miliardi per la difesa e di 510 miliardi per interessi netti sul debito federale, ora a 0,9 trilioni. Il calo della spesa legata alla pandemia è stato quindi ampiamente bilanciato dall’aumento degli interessi, contribuendo a far crescere il reddito personale da interessi, che da gennaio 2022 a settembre 2024 è aumentato di 432 miliardi, raggiungendo i 1,94 trilioni.
La spesa federale finanziata in deficit, più stimolante rispetto alla spesa bilanciata con le entrate fiscali, ha giocato un ruolo cruciale. Tuttavia, questo trend ha contribuito ad alzare il rapporto deficit/PIL, che, contrariamente ai cicli economici passati, è salito da 1,2 nell’estate del 2022 a 1,4 a ottobre 2024, nonostante l’assenza di recessioni. Questo riflette una politica fiscale pro-ciclica, stimolante anche in tempi di crescita economica.
Le Prospettive di Spesa e Politica Fiscale di Trump 2.0
Con la vittoria di Trump e del Partito Repubblicano nelle elezioni, ci si chiede se la politica fiscale rimarrà espansiva o diventerà restrittiva. È quasi certo che la spesa non discrezionale (85% del bilancio) continuerà a crescere, soprattutto per la difesa e gli interessi sul debito. Tuttavia, ci sono alcune aree di possibile intervento:
- Taglio delle tasse: Si prevede un’ulteriore riduzione dell’aliquota sulle società, dal 21% al 15%, insieme a tagli su straordinari, mance e previdenza sociale.
- Riduzione della spesa pubblica: Potrebbero essere rivisti programmi come l’Inflation Reduction Act, anche se la portata effettiva resta da verificare.
- Introduzione di nuovi dazi: Tariffe del 10%-20% sulle importazioni potrebbero generare entrate tra 400 e 800 miliardi, ma con il rischio di una guerra commerciale.
Yardeni: Aspetti Positivi e Criticità
Yardeny vede le politiche di Trump 2.0 come un’opportunità per stimolare la crescita economica, ridurre il deficit e contenere l’inflazione. Tuttavia, rimane scettico su alcuni aspetti:
- Efficienza governativa: Il nuovo Department of Government Efficiency (DOGE), guidato da Elon Musk, mira a ridurre sprechi e frodi nel bilancio federale. Nonostante il potenziale, l’efficacia di queste iniziative è discutibile, considerata l’esperienza passata negli Stati Uniti e all’estero.
- Rischio commerciale: I nuovi dazi, benché mirati a sostenere le entrate, potrebbero aggravare le tensioni economiche globali.
I Bond Vigilantes: Un Ostacolo per Trump?
Un tema cruciale sarà la reazione dei mercati obbligazionari. Con i rendimenti dei Treasury a 10 anni già saliti dal 3,62% di settembre al 4,41% di novembre, i Bond Vigilantes potrebbero rappresentare un serio ostacolo se le politiche fiscali espansive di Trump non rassicureranno gli investitori.
Yardeni avverte che un conflitto tra Trump e Powell, presidente della Fed, potrebbe aumentare le tensioni. Powell ha recentemente ribadito che “la politica fiscale è su un percorso insostenibile” e ha sottolineato la necessità di una gestione responsabile.
Trump deve quindi bilanciare politiche fiscali espansive con segnali di moderazione per rassicurare i mercati. In caso contrario, il rischio è un ulteriore aumento dei rendimenti obbligazionari, che potrebbe penalizzare il P/E dell’S&P 500, già alto rispetto alla media storica (21,9 contro 16,0 nel 2016).
Conclusioni
Lo scenario di base di Yardeni rimane ottimista, ma dipenderà dalla capacità di Trump 2.0 di evitare conflitti con la Fed e di convincere i Bond Vigilantes della sostenibilità delle sue politiche. Il decennio dei “Ruggenti Anni ’20” resta possibile, ma solo con un’attenta gestione del debito e del deficit federale.
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