Durante la celebrazione della vittoria elettorale di Donald Trump, Elon Musk ha ricevuto uno speciale ringraziamento dal presidente eletto, che lo ha lodato pubblicamente: “È nata una stella. Elon,” ha dichiarato Trump, citando l’impegno e il sostegno ricevuto dal miliardario. Musk, che ha investito almeno 130 milioni di dollari nella campagna pro-Trump, si è dedicato intensamente negli ultimi mesi a promuovere l’ex presidente, finanziando un’operazione per registrare nuovi elettori in Pennsylvania e utilizzando la sua piattaforma di social media, X (precedentemente Twitter), per favorire la campagna, a volte con contenuti controversi e di parte.
Al Madison Square Garden il 27 ottobre, Musk è intervenuto accanto ai sostenitori di Trump, in un evento che ha visto anche le polemiche dovute ai commenti del comico Tony Hinchcliffe, che ha scatenato reazioni negative con affermazioni considerate offensive.
Effetto “Meme Stock” su Tesla
L’appoggio a Trump inizia a dare i primi frutti a Musk anche prima dell’insediamento ufficiale del presidente, previsto per il 20 gennaio. Le azioni di Tesla hanno registrato un balzo del 15% mercoledì, contribuendo a un incremento di circa 15 miliardi di dollari nel patrimonio netto del fondatore di Tesla e SpaceX. Tuttavia, il mercato azionario ha già iniziato a mostrare segni di una “Meme Stock” su Tesla, il cui valore si basa ora su previsioni ottimistiche più che sui fondamentali dell’azienda.
Nonostante Tesla venga scambiata a 109 volte gli utili stimati per il 2025, l’azienda è sotto pressione per le sfide nel mercato globale, in particolare la concorrenza crescente dei produttori cinesi di veicoli elettrici, il rallentamento delle vendite in Europa e le preoccupazioni politiche e ideologiche legate a Musk stesso. A differenza delle normali dinamiche di mercato, Tesla è divenuta simbolo di una “Meme Stock”, spinta dai sentimenti e dalle aspettative dei fan e dei sostenitori di Musk piuttosto che dai suoi risultati operativi.
Opportunità e vantaggi per Musk con la presidenza Trump
Le aziende di Musk potrebbero trarre vantaggio dalle promesse di Trump di allentare la regolamentazione e sostenere la crescita economica. Durante il discorso di vittoria, Trump ha lodato anche SpaceX per il suo contributo nel fornire terminali Wi-Fi Starlink alle aree colpite da catastrofi naturali. La seconda amministrazione Trump potrebbe offrire a Musk l’opportunità di vedere rallentate o addirittura archiviate alcune delle numerose indagini in corso nei confronti di Tesla, SpaceX e X.
Attualmente, le aziende di Musk sono oggetto di 19 cause legali e indagini federali riguardanti questioni di sicurezza sul lavoro, violazioni delle normative ambientali, diritti dei lavoratori e presunti difetti di sicurezza dei veicoli. La possibilità di avere una presidenza più favorevole alle imprese, come quella di Trump, potrebbe consentire a Musk di evitare esiti sfavorevoli nelle inchieste e cause pendenti. Infatti, la forte influenza dell’Esecutivo su enti di regolamentazione come la SEC, la Federal Aviation Administration e l’EPA potrebbe facilitare un alleggerimento delle sanzioni o delle ispezioni.
Musk e l’obiettivo di riduzione delle spese federali
Insieme al CEO di Cantor Fitzgerald, Howard Lutnick, Musk ha discusso un piano ambizioso per tagliare il bilancio federale attraverso l’istituzione di un “Dipartimento per l’efficienza governativa”. Lutnick ha presentato Musk come “il più grande capitalista della storia americana”, e insieme hanno stimato un possibile risparmio di almeno 2 trilioni di dollari, ben oltre il bilancio discrezionale attuale del governo di circa 1,7 trilioni di dollari.
Musk ha più volte espresso critiche alle istituzioni federali, accusando enti come la SEC e l’Environmental Protection Agency di limitare la libertà imprenditoriale e di frenare l’innovazione. Inoltre, Musk ha manifestato dissenso verso l’ampliamento della IRS (Internal Revenue Service) e ha avversato apertamente l’idea di una tassa sui miliardari. Questa prospettiva di taglio della spesa pubblica sembra riscuotere un crescente consenso tra i sostenitori di Musk e i conservatori.
In risposta a un post sui social media del senatore Mike Lee, in cui il rappresentante di Utah ha proposto una riforma della Federal Reserve per porre l’autorità sotto il diretto controllo del presidente degli Stati Uniti, Musk ha risposto utilizzando l’emoji “100”, suggerendo il suo accordo con l’idea. L’atteggiamento di Musk verso una presidenza forte e interventista riflette la sua visione di un governo che intervenga meno nei mercati e consenta una maggiore libertà alle imprese.
Un futuro incerto ma potenzialmente favorevole
Musk sembra aver intravisto una preziosa opportunità nella rielezione di Trump. La possibilità di avere un presidente favorevole all’allentamento della regolamentazione potrebbe rappresentare un’importante leva per aumentare il valore delle sue aziende e consolidare il suo impero industriale.
Tuttavia, questa vicinanza con Trump potrebbe comportare anche rischi reputazionali per le sue aziende, soprattutto se le sue politiche dovessero risultare divisive. Le azioni Tesla e SpaceX restano comunque sorvegliate speciali del mercato, tra aspettative di crescita e speculazioni legate alla politica, confermando Musk come uno dei più audaci e controversi protagonisti dell’imprenditoria americana.
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