Nella nostra precedente analisi del 16 settembre, avevamo evidenziato che, dopo la riunione del FOMC del 18 settembre, l’indice SP500 aveva fatto segnare nuovi massimi, grazie all’accelerazione di giovedì, che ha visto i mercati celebrare il raglio dei tassi con un +2% secco, che sembrerebbe confermare la possibilità di raggiungere il vecchio target a 5850, dove convergono più obiettivi, ma erano presenti forti divergenze sui grafici weekly. Con la debolezza di venerdì è venuto meno un po’ di eccesso e il rialzo di breve termine potrebbe continuare nell’ultima settimana di settembre, che è anche l’ultima del terzo trimestre. In caso ribasso invece, il primo segnale negativo avverrebbe con la rottura della prima area pivot tra 5680-5690, che corrisponde grosso modo al gap di giovedì 19 settembre in apertura. I movimenti erratici di breve termine però continuano farci pensare che sia più utile concentrarsi nell’analisi del chart weekly, dove sono chiari i punti di supporto, la cui rottura significherebbe un’inversione di tendenza. Finché questi segnali con si concretizzeranno, la tendenza rimane al rialzo.
Settimana povera di novità a livello di analisi tecnica, con movimenti molto ridotti sui prezzi, ma ancora al rialzo. Diminuisce però la velocità di salita, come evidenziato dal piccolo slope, che potrebbe anche segnalare che l’ultimo balzo iniziato ad agosto sta per volgere al termine.
Potrebbe diciamo, perché per ora mancano del tutto, comunque, i segnali di inversione e potremmo essere di fronte ad una semplice pausa, prima di ulteriore slancio al rialzo. Come abbiamo sottolineato la settimana scorsa, sul chart settimanale ci sono punti molto chiari, la cui rottura segnalare un’inversione di tendenza ed è preferibile concentrarsi su questi punti, piuttosto che cercare “segnali di fumo” sui piccoli movimenti giornalieri.
Mercati Azionari: riepilogo dei punti importanti del chart weekly
La settimana scorsa abbiamo evidenziato che il chart weekly dell’indicatore RSI a 21 settimane mostrava la convergenza di linee orizzontali e di tendenza sull’indicatore e anche sull’indicatore MACD weekly era visibile un’analoga trendline.
Occorre quindi attendere le rotture di queste trendline e linee orizzontali per poter avere una conferma affidabile che si è formato un top importante di medio termine. Gli indicatori citati tuttavia non sono più in una fase di eccesso e questo rende possibile anche una continuazione lineare del rialzo fino alla fascia 5850-6000.
Per questo bisogna attendere con disciplina che si concretizzi uno dei 2 scenari, fermo restando che a medio temine il risk/reward di posizioni Long è molto sbilanciato dalla parte del rischio.
Siamo nell’ultima onda impulso rialzista, molto probabilmente la V onda dal minimo del 2022, che probabilmente, dopo avere superato il doppio massimo a 5650, raggiungerà il suo top nell’area 5850-6000 il suo top a metà luglio sopra 5650. Manca la conferma del top di medio termine, che si avrebbe sotto 5182.
In termini di onde di Elliott, solo la rottura dell’area pivot 4946-5190, confermerebbe la completa inversione di tendenza con obiettivo 3500-3800, raggiungibile nei 5-6 mesi successivi, perché l’inversione di una struttura rialzista Leading Diagonal comporta sempre movimenti bruschi e violenti.
Mercati Azionari: analisi del trend di brevissimo termine
Dopo la rottura al rialzo del doppio top tra 5650-5675, è partito un violento balzo di circa 2%, ma la velocità si è talmente ridotta da far emergere una figura abbastanza rara chiamata Slope. Se non si rompesse la piccola trendline sui minimi dello Slope, potrebbe essere una semplice pausa del movimento al rialzo.
La prima area pivot di brevissimo termine è posizionata tra 5675-5690, dove si era verificato un piccolo gap e dove si è fermata anche la micro-correzione di venerdì 20 settembre.
Nessuna novità nell’analisi dell’indice Nasdaq 100, il cui trend ricalca sostanzialmente quello dell’indice maggiore SP500, anche se l’indice Nasdaq 100 ha già rotta la vecchia trendline rialzista sull’indicatore RSI weekly, segno di perdita di forza più marcato.
Il livello di 50-51 dell’indicatore RSI a 21 settimane rimane il vero spartiacque tra trend al rialzo e ribasso di medio termine.
Mercati Azionari: indicatore CNN Fear & Greed in eccesso di ottimismo, con forte euforia segnalata dagli indicatori di forza e ampiezza del mercato
L’indicatore composito di sentiment CNN Fear & Greed è salito costantemente nel corso degli 3 settimane, chiudendo venerdì 27 settembre sul livello di 68, con 5 punti di rialzo rispetto al venerdì precedente.
Gli indicator di Breadth, cioè la ratio tra nuovi massimi e nuovi minimi a 52 settimane e il McClellan volume summation index, sono saliti ulteriormente, portandosi in una fase di euforia estrema, confermando il mercato azionario è saturo, una sorta di camera a gas che aspetta la scintilla, cioè la rottura la ribasso dei punti indicati nell’analisi del chart weekly.
Anche la Put/Call ratio si è portata su una fase di eccesso di ottimismo, anche se ancora non così marcato come quello raggiunto ad inizio del mese di luglio
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Mercati Azionari: SP500, nuovi massimi accompagnati da forti divergenze sugli indicatori weekly