Questa mattina la Banca Popolare Cinese (P.B.O.C.) ha lasciato i suoi principali tassi di prestito di riferimento invariati, sorprendendo larga parte di economisti e investitori. Molti si aspettavano un abbassamento, poiché il recente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve aveva dato alla Cina più spazio per ridurre i costi di prestito interni senza causare un forte deprezzamento dello Yuan.
La P.B.O.C. ha dichiarato che manterrà il tasso di prestito di un anno al 3,35% e quello a cinque anni al 3,85%. Il tasso a un anno influisce principalmente sui prestiti aziendali e sui prestiti alle famiglie in Cina, mentre il tasso a cinque anni agisce come un punto di riferimento per i tassi ipotecari.
Politica monetaria asimmetrica tra U.S.A. e Cina: un segnale poco incoraggiante
La decisione della Cina di non tagliare i tassi di interesse è stata vista come una mossa sorprendente, soprattutto perché avrebbe potuto sfruttare il taglio dei tassi negli Stati Uniti per ridurre i propri senza causare un eccessivo indebolimento dello Yuan. Un taglio del tasso di un anno avrebbe potuto favorire gli investimenti delle imprese e incrementare la spesa dei consumatori, fornendo uno slancio alla crescita economica.
Al momento, l’economia cinese sta affrontando diverse sfide: non si è ancora ripresa completamente dalla crisi post-pandemia, e il settore immobiliare, tradizionalmente uno dei pilastri della crescita economica cinese, è in difficoltà.
I dati economici recentemente pubblicati, tra cui le vendite al dettaglio, la produzione industriale e gli investimenti urbani, sono stati più deboli del previsto nel mese di agosto, segnalando che la crescita economica stenta a decollare.
Inoltre, il tasso di disoccupazione urbano è salito a un massimo di sei mesi e i prezzi delle case hanno registrato il loro calo più marcato degli ultimi nove anni. Tutto ciò conferma la difficile ripresa economica della Cina, che continua a essere frenata da una crisi immobiliare prolungata e da una domanda interna debole.
Le opinioni di economisti e strategist sull’economia cinese
I recenti dati economici sottolineano uno slancio poco brillante nell’economia cinese, e molti analisti ritengono che Pechino debba intervenire con misure di stimolo fiscale e monetario più incisive. Eswar Prasad, professore di commercio internazionale alla Cornell University, ha dichiarato che non ci sono segnali positivi negli ultimi dati, e la sua preoccupazione è rivolta principalmente alla deflazione degli asset immobiliari, che sta erodendo la fiducia dei consumatori e delle imprese. Prasad ha criticato il governo cinese per essere troppo lento nell’implementare misure significative per stimolare la crescita economica.
Anche le grandi banche d’affari, come Bank of America e Citigroup, hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’economia cinese nel 2024. Bank of America ha abbassato le sue stime di crescita del PIL al 4,8%, mentre Citigroup ha ridotto la propria previsione al 4,7%.
Questi numeri sono ben al di sotto dell’obiettivo del 5% fissato dal governo cinese. Secondo Prasad, queste revisioni al ribasso sono solo l’inizio, e la prudenza degli economisti delle banche d’affari nell’allinearsi con i target del governo cinese riflette una crescente preoccupazione per la situazione economica del Paese.
Cosa significa questo per i mercati finanziari globali?
La decisione della P.B.O.C. di mantenere invariati i tassi di interesse potrebbe avere ripercussioni sui mercati finanziari globali. In primo luogo, la mancata riduzione dei tassi potrebbe contribuire a mantenere la crescita economica cinese su un percorso debole, il che potrebbe a sua volta influenzare negativamente la domanda di materie prime e altri beni importati dalla Cina.
Le economie emergenti che dipendono dalle esportazioni verso la Cina potrebbero risentire della debolezza della domanda cinese, contribuendo a un rallentamento globale.
In secondo luogo, la decisione della Cina potrebbe limitare i guadagni dello Yuan, in quanto i mercati avevano già prezzato una possibile svalutazione della moneta cinese in risposta a un taglio dei tassi.
Tuttavia, mantenere i tassi invariati potrebbe offrire un sostegno allo Yuan, limitando il deprezzamento della valuta cinese contro il dollaro e altre principali valute. Questo potrebbe avere un impatto sui flussi di capitali globali, influenzando gli investitori che cercano opportunità di rendimento nei mercati emergenti.
Infine, la decisione della Cina potrebbe alimentare l’incertezza tra gli investitori globali, che si aspettavano che Pechino adottasse una politica monetaria più espansiva per stimolare la crescita. Questa incertezza potrebbe tradursi in una maggiore volatilità nei mercati azionari, con un potenziale aumento della domanda di asset rifugio come l’oro e i titoli di Stato americani.
I Nostri Consigli:
- Monitorare il mercato cinese: La decisione della P.B.O.C. potrebbe influenzare pesantemente i mercati finanziari globali. Tieni d’occhio le performance delle economie emergenti legate alla domanda cinese.
- Diversificare gli investimenti: In tempi di incertezza economica, è fondamentale diversificare il portafoglio. Considera di bilanciare i tuoi investimenti con asset più stabili come obbligazioni a lungo termine e oro.
- Valutare l’impatto sui mercati delle materie prime: La debolezza economica cinese potrebbe pesare sulla domanda di materie prime. Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente i prezzi del petrolio, del rame e di altre risorse legate all’economia cinese.
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