Nella nostra precedente analisi del8 luglio, avevamo evidenziato che, molti strategists di grande fama e capacità di analisi ai massimi livelli, stanno entrando anche loro nella fase di cui si giustifica le bolle finanziarie on il cambiamento del ciclo economico. “this time is different”. Un cambio di tendenza al ribasso è solo questione di tempo, basta veramente poco, sia per il fatto che la struttura del rally partito il 31 maggio è ormai completa, sia per le divergenze negative evidenti su molti intervalli temporali. La conclusione era che abbiamo di fronte un mercato maturo per un’inversione di tendenza, la cui conferma deve però arrivare dalla rottura in successione dei livelli pivot indicato sopra (5445 e poi 5370-5405). Come sempre accade in queste fasi, ad un certo punto arriva il trigger del ribasso e la speculazione è costretta smontare velocemente tutte le posizioni a leva. Ci sono molte indicazioni che la leva rialzista abbia proporzioni enormi, quindi, se è vero che rialzo chiama rialzo, è anche vero il contrario, cioè che un inizio di ribasso può essere la palla di neve che si trasforma in una valanga. Per avere questa indicazione, occorre aspettare la rottura dei pivot points indicati sopra.
Malgrado l’eccesso di rialzo risulti sempre più forte, per il momento registriamo la tenuta di tutti pivot point che sostengono le tendenze al rialzo del mercato.
La leva rialzista è a livelli stratosferici, ma per vedere un’inversione di tendenza occorre almeno rottura della trendline sull’indicatore RSI giornaliero e la discesa sotto il Trailing stop 5580.
I pivot point che sostengono il trend rialzista rimangono a 5452, poi 5370-5400. Senza la rottura di nessuno di questi livelli, la tendenza rimane al rialzo, con tutti i rischi evidenziati sopra, perché evidentemente c’è una notevole quantità di smart money che cerca di anticipare il ribasso tentando lo short e si ricopre velocemente, come è successo tra giovedì e venerdì.
Mercati Azionari: confermata l’analisi del trend di lungo termine
Ripercorriamo l’andamento dell’indice SP500 dopo il minimo toccato a 3490 a metà ottobre 2022. C’è stato un primo rally verso l’area 4100, seguito da un pullback correttivo a 3850 prima di Natale 2022.
Da quando abbiamo toccato il minimo del pullback di dicembre, il mercato si è ripreso in modo molto sovrapposto con strutture a 3 onde raggiungendo un nuovo massimo a 4600 dell’indice Sp500, con un movimento che è durato da marzo a fine luglio.
Dopo la correzione avvenuta tra agosto e ottobre, col successivo superamento del massimo di luglio, si è concretizzata una nuova onda impulso rialzista, molto probabilmente la V onda dal minimo del 2022, che probabilmente ha raggiunto il suo top ai primi di luglio sopra 5500.
Manca la conferma del top di medio termine, che si avrebbe sotto 5182. La rottura di 4946 confermerebbe la completa inversione di tendenza con obiettivo 3500-3800, già entro la fine del 2024.
Mercati Azionari: analisi del trend di brevissimo termine
Il livello di 5182, da dove è partito l’ultimo rally nella giornata di venerdì 31/05 rimane argine al ribasso, il discrimine per un’inversione di medio termine. L’ultimo rally, partito proprio da 5182 sembra ormai aver completato il proprio movimento, superando anche l’obiettivo a 5500, con un movimento che ha creato un nuovo piccolo pivot point a 5582, minimo di giovedì 11 luglio.
Solo una discesa al di sotto di 5445 aprirebbe la strada ad una correzione, che si approfondirebbe in caso di rottura di 5317-5340, aumentando le probabilità di aver toccato il massimo di ciclo.
Lo spartiacque di medio termine resta 5180-5190, minimo della IV onda (toccato il 31 maggio) di questa onda C partita da 4940 a metà aprile.
Come la settimana precedente l’indice Nasdaq 100 continua a segnare nuovi massimi marginali, ma rimane bloccato dalla parallela superiore del canale rialzista in atto da alcuni mesi, con forti divergenze sull’indicatore RSI.
Il conteggio delle onde dell’ultimo movimento sembra essere arrivato, ma manca la conferma che può arrivare sia da un segnale di ribasso su RSI e/o dalla rottura di un livello pivot.
I livelli chiave sono invariati: c’è bisogno della rottura al ribasso della zona 19888-19691 per dare una prima conferma che potremmo aver raggiunto un massimo locale. Sarà poi necessario vedere la rottura dell’area pivot 19364-19193 per confermare che il massimo è stato ormai raggiunto.
In un’ottica di medio termine, rimane fondamentale una discesa al di sotto del pivot point a 18432 per confermare ulteriormente che il massimo sia un top di medio-lungo termine.
Mercati Azionari: indice CNN Fear & Greed nuovamente in zona di eccesso di euforia, attenzione alla put/call ratio su livelli estremi
L’indicatore composito di sentiment CNN Fear & Greed ha chiuso la settimana al livello di 54, in rialzo di 10 punti rispetto alla settimana scorsa. Tra i singoli indicatori che fanno parte dell’indicatore composito di sentiment CNN Fear & Greed, la put/call ratio è in fase di estremo Overbought.
Un altro importane indicatore di risk on / risk off è da sempre il Bitcoin, dopo aver completato una formazione Head & Shoulders ribassista sul chart dell’indicatore RSI Weekly, rompendo anche la trendline rialzista, ha rotto la sella del doppio massimo sul chart dei prezzi, con implicazioni importanti sul livello di risk on / risk off della speculazione.
Fallito per ora il tentativo di rimbalzo, malgrado i mercati euforici.
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