Il Bitcoin rappresenta un importante indicatore di sentiment, perché indica con anticipo se l’ago del barometro sta per spostarsi dal risk on al risk off o viceversa.
Contrariamente alla forte performance osservata sui mercati azionari, il prezzo del Bitcoin rimane fermo. Nel mese di marzo, il prezzo del Bitcoin aveva fatto segnare un nuovo record, superando per due volte il livello dei $70.000, anche se in misura marginale rispetto al precedente massimo storico del 2021.
L’aspettativa della speculazione rialzista si basava sui flussi che sarebbero arrivati grazie all’approvazione dei primi ETF spot sul Bitcoin negli Stati Uniti, oltre al contributo al rialzo derivante dal quarto halving di Bitcoin, concretizzatosi poi la terza settimana di aprile.
L’Halving e il Controllo dell’Inflazione
L’halving (“dimezzamento”) è stato progettato sin dall’origine dal creatore del Bitcoin per ridurre l’offerta del numero di Bitcoin in circolazione, con l’obiettivo di controllare l’inflazione nel prezzo della criptovaluta.
Mentre la quantità disponibile di moneta circolante aumenta e diminuisce in base alle decisioni delle banche centrali, la quantità massima di Bitcoin in circolazione è stata fissata all’origine in 21 milioni di Bitcoin ed è immutabile.
Attualmente, ne sono stati creati poco più di 19 milioni, per cui ne restano ancora meno di due milioni da creare.
Quindi, l’aumento della domanda non avrebbe dovuto trovare un corrispondente aumento dell’offerta, creando un bottleneck che avrebbe spinto al rialzo i prezzi del Bitcoin.
L’entusiasmo è continuato, ma i prezzi hanno smesso di salire. Per un paio di mesi, nonostante i massicci acquisti da parte delle whale, i prezzi del Bitcoin sono rimasti in un price range.
Insomma, gli ingredienti per il rialzo sembravano esserci tutti, ma qualcosa sta andando storto.
Eccesso di Ottimismo e Voci Contrarie
Recentemente, un nuovo report di Bernstein prevede che il Bitcoin possa raggiungere 1 milione di dollari entro il 2033 e un massimo del ciclo di 200.000 dollari entro il 2025.
Le previsioni ottimistiche di Bernstein sulla quotazione del BTC sono motivate dall’aumento della domanda da parte degli ETF spot e dalla limitata offerta di criptovalute.
Bernstein prevede ora che il Bitcoin possa raggiungere i 500.000 dollari entro il 2029, rivedendo al rialzo la stima per il 2025 da 150.000 a 200.000 dollari. L’unica voce negativa che esce dal coro di ottimisti è quella del noto trader Peter Brandt, che ha affermato che il Bitcoin potrebbe ancora scivolare sotto i 50.000$, se ciò che resta del bid support dovesse cedere.
Brandt non esclude neanche la possibilità di nuovi minimi nel lungo termine inferiori ai minimi del 2022. L’ultima volta che Bitcoin è stato scambiato sotto la soglia dei 50.000$ è stato a metà febbraio, un mese prima di toccare gli attuali massimi storici di 73.800$.
Braccio di Ferro tra Compratori e Venditori
A giugno abbiamo assistito a un aumento significativo degli investimenti in ETF su criptovalute, circa 2 miliardi di dollari, posizioni long in attesa di un taglio dei tassi negli Stati Uniti.
Nelle ultime cinque settimane, gli afflussi totali sulle criptovalute ammontano a 4,3 miliardi di dollari e l’interesse degli investitori si è concentrato principalmente su Bitcoin, che ha rappresentato 1,97 miliardi di dollari.
Al contrario, le posizioni short di Bitcoin hanno registrato deflussi per la terza settimana consecutiva (circa 5,3 milioni di dollari). Nonostante questi flussi di acquisti, i massimi precedenti sopra $70.000 sono diventati una resistenza formidabile, perché c’è un’enorme quantità di ‘ask’ attorno ai 70.000$ e oltre.
Per superare i massimi c’è bisogno di qualche sorpresa positiva inaspettata, perché al momento “all the good news are in the market”.
Nell’ultimo mese, la variazione media mensile della domanda tra gli investitori retail, quelli con un volume di trasferimento fino a 10.000 dollari, è diminuita del 17%.
La ragione principale di ciò è che i minatori stanno attraversando gravi difficoltà dopo l’halving di aprile, che alla fine ha portato a molte vendite, aumentando così i costi operativi e riducendo le ricompense, mantenendo così basso il prezzo del Bitcoin. Inoltre, FlowBank, che ha legami con Binance, è fallita, complicando ulteriormente le cose.
Cosa Indica l’Analisi Tecnica?
Nel breve termine, il chart giornaliero segnala un doppio top a livelli di poco superiori a $70.000 e la rottura al ribasso dell’ultima trendline ascendente che partiva dai minimi di maggio.
C’è anche una rottura dell’ultimo trading range tra 67.000-72.000, anche se è una rottura marginale che necessita di una conferma, vista la forte volatilità dei prezzi del Bitcoin.
Molto più inquietante il chart settimanale, soprattutto il “testa e spalle” al ribasso che si è formato sull’indicatore tecnico RSI, figura che normalmente anticipa una performance negativa di medio termine dei prezzi.
Le prossime 2 settimane saranno decisive per il trend dei prossimi mesi del Bitcoin.
I Nostri Consigli
In un contesto di mercato così incerto, è essenziale per gli investitori mantenere una strategia di investimento disciplinata e ben diversificata. Ecco alcuni consigli:
- Monitoraggio Costante: Mantieni un controllo costante sulle tue posizioni in Bitcoin e su eventuali sviluppi macroeconomici che potrebbero influenzare il prezzo.
- Diversificazione: Non mettere tutte le tue risorse in Bitcoin. Diversifica il tuo portafoglio per ridurre il rischio complessivo.
- Consulenza Professionale: Rivolgiti a consulenti finanziari esperti per ottenere consigli personalizzati in base alla tua situazione finanziaria.
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Flavio Ferrara – Consulente Finanziario Indipendente, è qui per aiutare le persone a investire in modo consapevole, partendo da ciò che sappiamo di non sapere e usando un linguaggio semplice, pacato e coinvolgente.
