I fari degli investitori saranno puntati sul rapporto del mercato del lavoro del mese di maggio per avere maggiore chiarezza sulla possibilità che la Federal Reserve possa allentare la sua battaglia contro l’inflazione.
Il consensus degli economisti è che l’economia statunitense ha aggiunto 190.000 nuovi posti di lavoro, un leggero passo avanti rispetto ai 175.000 di aprile. Un altro dato molto importante sarà il tasso di crescita dei salari.
Il consensus è che la retribuzione oraria media salga dello 0,3%, leggermente superiore rispetto al mese precedente, portando il tasso di crescita dei salari a 12 mesi al 3,9%, ancora troppo alto per le metriche adottate dalla FED.
Il report ADP sulla crescita delle buste paga private ha mostrato un rallentamento, con una crescita di appena 152.000 unità, e un leggero aumento nel ritmo delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.
Per chi si aspetta un pivot della Fed a breve, un dato inferiore a 175.000 nuovi posti di lavoro e un tasso di disoccupazione pari o superiore al 4% sarebbe una prova che il rallentamento sta iniziando.
Tra questi c’è sicuramente Citigroup, che prevede un incremento di soli 140.000 nuovi posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione che toccherà per la prima volta il 4% da gennaio 2022, dati che potrebbero spingere la FED a tagliare i tassi di interesse prima del previsto.
Ad oggi, i mercati si aspettano il primo taglio dei tassi a settembre, con il successivo a dicembre, per la consueta pausa nei mesi immediatamente antecedenti alle elezioni Presidenziali.
Anche Goldman Sachs prevede un aumento di 160.000 occupati, inferiore al consensus di mercato, poiché ritiene che gli aggiustamenti stagionali frenino la crescita dell’occupazione, ma teme che con una settimana di paga extra nel mese per compensare alcune distorsioni stagionali, il tasso di crescita dei salari non sia coerente con l’obiettivo di inflazione del 2% della Fed.
Cosa dicono gli indicatori anticipatori Purchasing Managers Index?
L’indice PMI manifatturiero ha registrato a maggio il 48,7%, in calo di 0,5 punti percentuali rispetto al 49,2% registrato ad aprile.
L’economia complessiva ha comunque continuato ad espandersi per il 49° mese, dopo un mese di contrazione nell’aprile 2020.
L’indice dei nuovi ordini è rimasto in territorio di contrazione, registrando il 45,4%, 3,7 punti percentuali in meno rispetto al 49,1% registrato ad aprile. La lettura di maggio dell’indice della produzione (50,2%) è inferiore di 1,1 punti percentuali rispetto al dato di aprile del 51,3%.
L’indice dei prezzi ha registrato il 57%, in calo di 3,9 punti percentuali rispetto al 60,9% di aprile, ma l’indice sull’occupazione ha registrato il 51,1%, in aumento di 2,5 punti percentuali rispetto al 48,6% di aprile.
Il settore dei servizi si è attestato al 53,8%, con un significativo incremento di 4,4 punti percentuali rispetto al 49,4% di aprile. L’indice delle attività commerciali ha registrato a maggio il 61,2%, ovvero 10,3 punti percentuali in più rispetto al 50,9% registrato ad aprile.
L’indice dei nuovi ordini è salito a maggio per il 17° mese consecutivo dopo essersi contratto a dicembre 2022 per la prima volta da maggio 2020; la cifra del 54,1% è superiore di 1,9 punti percentuali rispetto al 52,2% di aprile.
Al contrario del settore manifatturiero, l’indice sull’occupazione si è contratto per la quinta volta in sei mesi, anche se con un valore del 47,1%, ha recuperato 1,2 punti percentuali rispetto al 45,9% registrato ad aprile.
L’indice dei prezzi ha registrato il 58,1% a maggio, un calo di 1,1 punti percentuali rispetto al 59,2% di aprile.
Cosa si aspetta il mercato dalla prossima riunione della FED?
Ieri, sebbene la BCE abbia tagliato i tassi per la prima volta dal 2019, a livello del mercato obbligazionario ha prevalso l’incertezza su ciò che accadrà dopo, perché il Consiglio direttivo della BCE ha enfatizzato un approccio basato sui dati e riunione per riunione, riducendo la probabilità di un taglio successivo dei tassi a luglio a causa dell’insufficienza dei dati europei prima della prossima riunione.
Questa decisione è stata velocemente etichettata come un “hawkish cut”.
Cosa farà invece la Fed? In base al posizionamento dei futures, le probabilità che la Fed mantenga invariato il tasso sui Fed funds sono elevatissime dopo gli ultimi dati sul PCE e i due report dell’ISM sul settore manifatturiero e su quello dei servizi.
Il report di oggi sul mercato del lavoro rappresenta l’ultima spiaggia per sperare che la FED tagli i Fed funds nella riunione di giugno.
I Nostri Consigli
Crediamo che l’analisi dei dati economici e del mercato del lavoro possa convenire essenzialmente a due tipi di investitore:
- Chi cerca opportunità a breve termine: Investitori che puntano su azioni o obbligazioni che potrebbero beneficiare di un imminente cambiamento nella politica dei tassi di interesse della Fed.
- Chi cerca stabilità a lungo termine: Investitori che desiderano monitorare le tendenze economiche per posizionarsi in modo difensivo o aggressivo a seconda delle previsioni sull’andamento del mercato.
Se l’investitore volesse cambiare i piani in anticipo, potrà comunque modificare la propria allocazione con una relativa flessibilità, adattandosi alle nuove condizioni di mercato senza significative penalizzazioni.
Per questo siamo qui…
Flavio Ferrara – Consulente Finanziario Indipendente, è qui per aiutare le persone a investire diversamente, partendo da ciò che sappiamo di non sapere e usando un linguaggio semplice, pacato e coinvolgente.