I prezzi del cacao sono più che triplicati nell’ultimo anno, creando grossi problemi alle aziende alimentari che utilizzano l’ingrediente per produrre il cioccolato. Il prezzo del cacao degli ultimi anni si aggirava intorno ai 2.500 dollari la tonnellata.
A causa di un raccolto più debole del previsto, si è innescata negli ultimi mesi una spirale al rialzo dei prezzi del cacao che sono più che quadruplicati, raggiungendo il massimo storico di oltre 11.000 dollari per tonnellata in aprile.
Da allora, l’impennata dei prezzi si è leggermente attenuata, ma il prezzo del cacao è ancora ben al di sopra di quello che le aziende alimentari sono abituate a pagare. L’Africa occidentale, che produce la maggior parte della fornitura mondiale di cacao, è stata colpita da malattie dei raccolti e da una situazione climatica che ha creato notevoli ritardi nella logistica, influenzando negativamente le consegne previste.
Inoltre, gli agricoltori vengono pagati con prezzi troppo bassi, il che li spinge a coltivare colture più redditizie come la gomma invece del cacao.
Ormai sembra chiaro che il raccolto di cacao di questa stagione registrerà il deficit più grande degli ultimi sei decenni. Negli ultimi giorni è arrivata anche la notizia che il Ghana, il secondo produttore di cacao, sta cercando di ritardare la consegna di un massimo di 350.000 tonnellate di semi per la prossima stagione, facendo salire nuovamente i prezzi.
L’Incremento dei Prezzi del Cacao Mette in Difficoltà i Produttori di Cioccolato
Per ora, molte delle più grandi aziende produttrici di dolciumi – Hershey, Mars, produttore di M&M’s, Ferrero, proprietario di Kinder, e Mondelez, società madre di Cadbury – sono state almeno parzialmente protette dall’aumento dei costi del cacao, grazie a contratti a lungo termine che bloccano i prezzi che pagano per le materie prime.
Tuttavia, se i prezzi non diminuiranno drasticamente nei prossimi mesi, già dal 2025, le aziende produttrici di dolciumi finiranno per pagare molto di più per il loro cacao.
Nelle recenti dichiarazioni sugli utili, i dirigenti di Mondelez e Hershey hanno affermato di ritenere che la speculazione di mercato stia guidando almeno in parte l’impennata del cacao.
I prezzi potrebbero scendere a settembre, una volta che saranno disponibili ulteriori informazioni sul nuovo raccolto, ma ciò non significa che torneranno alla normalità. L’aumento dei costi di questa materia prima arriva in un momento difficile per molte aziende alimentari.
Negli ultimi due anni, molti hanno aumentato i prezzi per far fronte all’inflazione che ha toccato una gamma più ampia di materie prime. Di conseguenza, gli acquirenti sono diventati più selettivi riguardo a ciò che acquistano e sempre più insoddisfatti dei prezzi che vedono nei negozi di alimentari.
Come è già avvenuto in passato, i produttori di dolciumi a base di cioccolato potrebbero ricorrere alla c.d “restrizione dell’inflazione”, una pratica in cui le aziende tendono a ridurre la quantità o il peso di un prodotto, lasciando il prezzo invariato. Ma i consumatori sono diventati consapevoli del trucco.
Un Esempio Storico: La Creazione del Gianduia
Durante il periodo di blocco economico ordinato da Napoleone Bonaparte stabilito nel decreto di Berlino del 21 novembre del 1806, che intendeva colpire i prodotti dell’industria britannica e delle sue colonie, i prezzi del cacao salirono alle stelle perché il blocco aveva reso difficile il reperimento del cacao.
In questo periodo la genialità tutta italiana portò alla creazione del gianduia. Infatti, già dal 1806 i pasticcieri torinesi cominciarono a sostituire una parte dell’ormai costosissimo cacao con la più economica pasta derivata dalla nocciola tonda gentile delle Langhe.
Il nuovo prodotto ebbe successo e anni più tardi, nel 1852, il cioccolataio Michel Prochet, in società con Caffarel, migliorò l’impasto tostando le nocciole e macinandole finemente. Con questo impasto soffice nasce il gianduiotto, che prese il nome dalla maschera popolare di Torino, che lo presentò come primo cioccolatino incartato in occasione del Carnevale del 1865.
Oltre che per la preparazione dei gianduiotti, il cioccolato gianduia si gusta anche in tavolette, in tazza, in crema spalmabile (la Nutella ne è una celebre variante), come ripieno di altre preparazioni dolciarie. Negli anni, tutti i grandi cioccolatieri torinesi – De Coster, Domori, Baratti & Milano, Caffarel, Gobino, Novi, Pernigotti, Peyrano, Guido Castagna, G. Pfatisch, Streglio, Stratta, Venchi, Feletti,– hanno dosato i semplici ingredienti in loro personalissime formule.
I Nostri Consigli
Con l’aumento dei prezzi del cacao, è importante che i consumatori e gli investitori monitorino da vicino le mosse delle grandi aziende produttrici di cioccolato. Ecco alcuni consigli per navigare questa situazione:
- Diversificazione: Investire in un portafoglio diversificato di aziende alimentari che non dipendono eccessivamente dal cacao può mitigare i rischi.
- Innovazione di Prodotto: Le aziende dovrebbero esplorare alternative e innovazioni nei loro prodotti per affrontare l’aumento dei costi.
- Consulenza Professionale: Consultare esperti finanziari per consigli su come adattare le strategie di investimento in base alle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime.
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Flavio Ferrara – Consulente Finanziario Indipendente, è qui per aiutare le persone a investire in modo consapevole, partendo da ciò che sappiamo di non sapere e usando un linguaggio semplice, pacato e coinvolgente.
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