Con l’acquisizione dell’Inter da parte di Oaktree, oltre un terzo del campionato di calcio italiano è nelle mani di capitali Nordamericani

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

L’acquisizione dell’Inter da parte di Oaktree Capital Management ha lasciato il suo ex capo cinese con un patrimonio netto vicino allo zero, segnando il colpo finale al crollo dell’impero tentacolare dell’ex miliardario Zhang Jindong.

Zhang valeva circa 6 miliardi di dollari quando acquistò quasi il 70% della squadra di calcio italiana nel 2016. Mercoledì 21 maggio, Oaktree Capital ha dichiarato di aver acquisito la proprietà della storica squadra di calcio dell’Inter dopo che Great Horizon, holding lussemburghese con cui il gruppo Suning controllava il 68,55% dell’Inter, non è riuscita a rimborsare un prestito triennale di 395 milioni di euro (428 milioni di dollari).

Il prestito, contratto nel 2021 al tasso del 12%, scadeva il 20 maggio 2024 ed era originariamente di 275 milioni, ma a causa del calcolo degli interessi del 12%, la somma è cresciuta fino a oltre 370 milioni.

Difficilmente Oaktree si prenderà l’onere di gestire l’Inter nel medio-lungo termine, ma l’escussione del pegno mira a prendere possesso del club per gestire direttamente una futura cessione, una volta risanato e portato l’indebitamento a condizioni di sostenibilità.

L’obiettivo iniziale di Oaktree è la stabilità operativa e finanziaria della società nerazzurra.

Di cosa si occupa esattamente il fondo Oaktree?

Oaktree è un gestore di fondi con un patrimonio di 192 miliardi di dollari, co-fondato dalla leggenda degli investimenti Howard Marks.

Dopo essere stata fondata nel 1995, Oaktree è cresciuta rapidamente, concentrandosi su debito ad alto rendimento, debito in sofferenza e private equity.

Nell’aprile 2012, Oaktree è diventata una società per azioni tramite un’offerta pubblica iniziale alla Borsa di New York, raccogliendo 380 milioni di dollari vendendo 8,84 milioni di azioni per 43 dollari ciascuna.

Nel marzo 2019, Brookfield Asset Management ha acquisito il 62% di Oaktree. Marks e altri membri di Oaktree possiedono il 38% dell’azienda e hanno il pieno controllo delle operazioni quotidiane di Oaktree.

Le strategie di Oaktree si concentrano sulle opportunità di investimento nel debito privato emesso da aziende che hanno poco o nessun accesso alle tradizionali fonti di finanziamento.

Cosa dicono i fondamentali di bilancio dell’Inter?

A fine 2023, l’Inter ha registrato un utile netto consolidato di 22,3 milioni di euro, rispetto alla perdita netta di 63,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022, con ricavi in aumento del 34,6% a 265,4 milioni di euro.

Questo incremento è dovuto alla crescita delle entrate derivanti da operazioni di mercato, diritti TV, matchday e sponsor. L’incremento è stato guidato dalle operazioni di mercato della sessione estiva 2023, pari a 41,7 milioni di euro.

Sono inoltre cresciuti i valori dei diritti audiovisivi e dei ricavi da matchday per un totale di 29,4 milioni di euro. A completare il quadro, l’aumento del valore dei ricavi da sponsorizzazione, generati principalmente dal rinnovo con lo sponsor tecnico Nike e con il Jersey Sponsor Paramount+, e dalla divisione retail & licensing del Club.

Alla conversione a patrimonio netto dei finanziamenti soci per 76 milioni di euro effettuata nel settembre 2023, si aggiunge oggi un’ulteriore conversione di 22 milioni di euro con efficacia al 31 marzo 2024.

Al 30 giugno 2023, l’indebitamento finanziario netto era di 437 milioni di euro, compresi i prestiti soci che, successivamente, sono stati convertiti in equity per 76 milioni.

Il campionato italiano è per più di un terzo sotto il controllo di capitali USA

Con l’ufficialità del passaggio dell’Inter al fondo Oaktree, adesso sono 8 i club del nostro massimo campionato in mano a capitali USA, ossia più di un terzo (il 35%). Il Milan è finito in mani americane, quelle di RedBird Capital Partners, dopo la gestione del fondo Elliott.

La Roma è stata acquisita dall’imprenditore Dan Friedkin, che ha un patrimonio netto di 8,5 miliardi di dollari.

L’Atalanta è controllata al 55% da un gruppo di imprenditori guidati da Stephen Pagliuca, co-chairman di Bain Capital e co-proprietario dei leggendari campioni del basket NBA Boston Celtics.

La Fiorentina ha come proprietario Rocco Commisso, un imprenditore italo-americano, con un patrimonio di 7,6 miliardi di dollari.

Il Genoa è di proprietà del fondo americano 777 Partners, mentre il Parma, neopromossa per la prossima stagione di Serie A, è di proprietà dell’imprenditore Kyle Krause che ha acquisito il club nel 2020.

A queste si aggiunge il Bologna, qualificatosi alla prossima edizione di Champions League, che è di proprietà dell’imprenditore canadese Joey Saputo.

I Nostri Consigli

Crediamo che gli investimenti nel calcio italiano, soprattutto per quanto riguarda i club acquisiti da capitali nordamericani, possano offrire interessanti opportunità di crescita e diversificazione:

  1. Chi cerca opportunità di crescita a lungo termine: Investitori che puntano su asset che possono beneficiare di tendenze globali di lunga durata, come l’incremento della popolarità del calcio e delle sponsorizzazioni sportive.
  2. Chi cerca diversificazione: Investitori che desiderano diversificare il proprio portafoglio includendo asset che possono comportarsi diversamente rispetto ai tradizionali investimenti in azioni e obbligazioni, offrendo una protezione contro le fluttuazioni di mercato.

Se l’investitore volesse cambiare i piani in anticipo, magari perché il settore presenta valutazioni più interessanti o si trovano di fronte a nuove opportunità di mercato, potrà comunque modificare la propria allocazione con una flessibilità relativa, adattandosi alle nuove condizioni di mercato senza significative penalizzazioni.

Per questo siamo qui…

Flavio Ferrara – Consulente Finanziario Indipendente, è qui per aiutare le persone a investire diversamente, partendo da ciò che sappiamo di non sapere e usando un linguaggio semplice, pacato e coinvolgente.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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