Previsioni Rame: è partita la caccia all’oro rosso

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Il rame continua a salire a Londra, dove viene scambiato a circa 9865 dollari (per il suo prezzo spot).

Questa buona performance è dovuta in parte all’indebolimento del biglietto verde e in parte a prospettive meno rosee in termini di offerta.

Il Cile, un peso massimo nella produzione del rame, ha infatti rivisto al ribasso le previsioni di crescita della produzione per quest’anno.

La produzione nazionale dovrebbe essere di 5,51 milioni di tonnellate, rispetto alla precedente stima di 5,63 milioni di tonnellate.

Le aziende minerarie stanno cercando di sostenere le forniture di rame negli anni a venire, a causa delle previste carenze e del ruolo chiave del metallo nella transizione energetica, con usi nei veicoli elettrici, nelle reti elettriche e nelle turbine eoliche.

Il colosso minerario Anglo American ha rifiutato venerdì un’offerta di acquisizione da parte del rivale BHP Group, affermando che l’offerta “sottovaluta significativamente” la società e le sue prospettive future.

I dettagli dell’offerta di acquisto di BHP

Giovedì, la società australiana BHP ha dichiarato di aver presentato un’offerta di acquisizione totale che ha valutato la società più piccola a 31,1 miliardi di sterline (38,9 miliardi di dollari); l’acquisizione avrebbe creato la più grande compagnia mineraria del mondo.

L’offerta prevedeva l’obbligo per Anglo American di scindere le sue intere partecipazioni nelle società sudafricane Anglo American Platinum Limited e Kumba Iron Ore Limited, due entità che insieme rappresentano una parte considerevole della produzione di rame della società.

Il presidente di Anglo American Stuart Chambers ha affermato che la ristrutturazione proposta è “altamente poco attraente, poiché crea sostanziale incertezza e rischi di esecuzione sostenuti quasi interamente da Anglo American, dai suoi azionisti e dagli altri stakeholder”.

I membri del consiglio di amministrazione di Anglo American hanno respinto all’unanimità la proposta “non richiesta, non vincolante e altamente condizionata” di BHP.

Il presidente di Anglo American Stuart Chambers ha fatto osservare che il Rame rappresenta il 30% della produzione totale di Anglo American e si aspetta che un incremento del valore del rame, dovuto a crescenti difficoltà dei produttori a far fronte alla domanda mondiale.

Questo rappresenta una grande opportunità si creare valore per gli azionisti nei mesi e negli anni a venire; quindi, vendere ora a questi prezzi sarebbe un errore stategico. Secondo l’opinione di Stuart Chambers, “la proposta di BHP è opportunistica e non riesce a valutare le prospettive di Anglo American, diluendo in modo significativo il valore relativo della partecipazione al rialzo degli azionisti di Anglo American rispetto agli azionisti di BHP”.

Il fondo attivista Elliott Management aveva previsto il consolidamento di settore

Nei mesi scorsi Elliott Management ha messo insieme una partecipazione di circa 1 miliardo di dollari nella società mineraria Anglo American (LSE:AAL), notizia confermata in un documento normativo di venerdì, in cui Elliott Advisors ha confermato di detenere una partecipazione del 2,5% in Anglo American.

La posizione, vale circa 891 milioni di sterline, ovvero circa 1,1 miliardi di dollari.

Le azioni angloamericane sono aumentate fino al 5% alla notizia di venerdì. Elliott ha una vasta esperienza con le società minerarie, inclusa quella del pretendente BHP nel 2017.

Elliott Management aveva esortato BHP a scorporare le sue attività petrolifere e spostare la sua quotazione principale dall’Australia al London Stock Exchange per migliore liquidità e capitalizzazione della società.

BHP inizialmente rifiutò tali proposte, prima di uscire dal business petrolifero nel 2021. La società mineraria australiana è una delle più grandi al mondo, con una capitalizzazione di mercato di 145 miliardi di dollari e un fatturato minerario di 53,8 miliardi di dollari nel 2023

Gli analisti ritengono che l’offerta di BHP potrebbe quindi essere solo la mossa iniziale in quella che sembra essere una fase più ampia di consolidamento all’interno del settore.

BHP potrebbe rilanciare su Anglo American oppure fare una mega offerta di acquisto per Rio Tinto.

Può essere interessante comprare azioni Anglo American a questi prezzi?

Ai prezzi correnti le azioni Anglo American quotano con un Ev/Ebitda forward di 5,33 e di 5,06 sui risultati previsti per il 2026.

L’Ev/Sales è rispettivamente di 1,81 e 1,76, valori ancora più che accettabili.

Il consolidamento del settore sembra inevitabile. Reiteriamo quanto avevamo scritto nel nostro recente articolo dell’11 aprile scorso https://www.word2invest.com/2024/04/un-nuovo-bull-market-del-rame/.

Gli analisti di Citigroup ritengono che il secondo mercato rialzista secolare del rame di questo secolo sia ormai in corso, circa 20 anni dopo il primo ciclo di questo tipo. Citi ha dichiarato lunedì che si aspetta che i prezzi del rame possano aumentare considerevolmente nei prossimi mesi, raggiungendo una media di 10.000 dollari per tonnellata entro la fine dell’anno e salendo a 12.000 dollari nel 2026, secondo lo scenario base della banca, che presuppone solo un piccolo aumento della crescita ciclica della domanda nel corso del 2025 e del 2026.

L’altra ipotesi possibili è un rialzo esplosivo dei prezzi, se si dovesse verificare in qualsiasi momento una forte ripresa ciclica, con la possibilità che i prezzi del Rame possano aumentare di più del 60% dai prezzi attuali, fino a ad arrivare a 15.000 dollari la tonnellata in questo nostro scenario rialzista”, affermano gli analisti di Citi ha detto in una nota di ricerca.

Anche gli analisti della Bank of America hanno alzato il loro obiettivo di prezzo del rame per il 2024 a 9.321 dollari, rispetto alla precedente previsione di 8.625 dollari affermando che il rame si trova nell’epicentro della transizione energetica, mentre non c’è una crescita parallela dell’offerta mineraria. Allo stesso tempo, la domanda negli Stati Uniti e in Europa dovrebbe riprendersi dopo una fase di rallentamenti.

Questo fattore legato alla crescita economica si va a sommare all’aumento della domanda derivante dalla transizione energetica, determinando un deficit dell’offerta del rame rispetto alla domanda nel corso del 2024.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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