Si acuiscono le tensioni tra U.S.A. e Cina. Le ragioni politiche e le ragioni economiche

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Piano piano tutti i nodi vengono al pettine e le posizioni della Cina sui principali conflitti geopolitici emergono chiare, senza più ombre di dubbio.

Il Ministro degli esteri cinese ha criticato gli Stati Uniti per il peggioramento delle tensioni bilaterali, ribadendo di fatto il sostegno di Pechino alla Russia e ai Palestinesi.

Secondo il ministro degli esteri cinese gli U.S.A. non hanno mantenuto le promesse fatte.

Lo scontro non è soltanto geopolitico, ma ha importanti riflessi economici. Infatti le dichiarazioni del Ministro degli Esteri cinese sono arrivate dopo che commissione per la sicurezza nazionale del Senato degli Stati Uniti ha votato mercoledì a favore di un disegno di legge che potrebbe limitare l’accesso al mercato statunitense per le aziende biotecnologiche cinesi. Il Governo U.S.A. teme anche che la Cina possa inondare il mercato statunitense dei veicoli elettrici con offerte a basso costo.

L’amministrazione Biden sta rafforzando i limiti per bloccare l’accesso di Pechino alla tecnologia avanzata dei semiconduttori, perché la sicurezza nazionale impone una condotta rigida, anche a costo di deteriorare ulteriormente le relazioni USA-Cina.

Il dato di fatto che emerge lampante è che le relazioni tra le due maggiori economie del mondo sono ormai caratterizzate da interessi concorrenti e da posizioni geopolitiche contrastanti sulla guerra in Ucraina, su quella in Medio Oriente e sulle problematiche Mar Cinese Meridionale, che riguardano non solo Taiwan, ma anche le Filippine.

Il ministro degli esteri cinese ha tirato fuori tutta la retorica terzomondista, affermando che gli Stati Uniti hanno escogitato nuovi modi per sopprimere la Cina, come se la Cina non stesse facendo proprio la stessa politica contro gli U.S.A., cercando di accaparrarsi le terre rare e tutte le materie prime strategiche.

L’obiettivo degli U.S.A. è chiaramente quello di monopolizzare la fascia alta del settore tecnologico e confinare la Cina nella fascia bassa, mentre il principale obiettivo economico della Cina quest’anno è quello di modernizzare il sistema industriale e sviluppare nuove forze produttive di qualità a un ritmo più rapido.

L’attuale ministro degli Esteri cinese Wang aveva già ricoperto il ruolo di ministro degli Esteri per due mandati, in cui era stato protagonista di incontri di alto livello tra Stati Uniti e Cina per più di un decennio e dopo una pausa stato nuovamente nominato al vertice della diplomazia di Pechino.

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Il ministro dell’Energia dell’amministrazione Biden, Jennifer Granholm, teme che La Cina possa inondare il mercato statunitense dei veicoli elettrici con le sue offerte e sta spingendo per far ricostruire negli U.S.A. l’intera spina dorsale della produzione automobilistica dei veicoli elettrici.

Secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers, la Cina ha esportato quasi 5 milioni di veicoli nel 2023, superando il Giappone e diventando il primo paese al mondo per esportazioni di automobili nel 2023.

I produttori cinesi di veicoli elettrici hanno lanciato nuovi modelli in tempi record, ma la loro qualità rimane molto più bassa dei produttori statunitensi ed europei.

La Casa Bianca ha dichiarato il mese scorso che gli Stati Uniti stavano indagando se le importazioni di veicoli cinesi pongono rischi per la sicurezza nazionale, poiché potrebbero raccogliere dati sensibili sui cittadini e sulle infrastrutture statunitensi e inviarli alla Cina.

Biden ha più volte affermato che le politiche commerciali della Cina nel settore dei veicoli elettrici, possano mettere a rischio la sicurezza nazionale.

Gli Stati Uniti stanno tentando di potenziare le catene di fornitura nazionali di veicoli elettrici attraverso l’Inflation Reduction Act, che prevede crediti d’imposta per i veicoli sottoposti all’assemblaggio finale in Nord America, che soddisfano minerali critici e batterie requisiti dei componenti, tra le altre condizioni.

I veicoli elettrici i cui componenti della batteria sono costruiti o assemblati da una “entità estera di interesse”, vale a dire Cina, Iran, Corea del Nord e Russia, non hanno diritto agli incentivi fiscali.

Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno intensificato la pressione sulle aziende cinesi.

Nell’ottobre 2022 hanno introdotto norme volte a limitare la capacità della Cina di accedere, ottenere o produrre chip semiconduttori avanzati nel timore che la Cina possa utilizzarli per scopi militari.

L’anno scorso, gli Stati Uniti hanno annunciato nuove normative che impediscono al progettista di chip statunitense Nvidia di vendere chip IA avanzati alla Cina.

Mercoledì il Senato degli Stati Uniti ha votato per approvare un disegno di legge che potrebbe limitare gli affari con aziende biotecnologiche cinesi come Wuxi AppTec e BGI per motivi di sicurezza nazionale.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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