Nikki Haley resiste e va avanti nelle primarie Repubblicane, ma Wall Street è pronta ad accettare il ritorno di Trump

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Si sono appena concluse le primarie del Partito Repubblicano nel New Hampshire, un piccolo stato del New England, ma storicamente indicativo della tendenza a livello nazionale, dove Donald Trump ha vinto, ma non con una maggioranza schiacciante, perché Nikki Haley ha raggiunto il 43-44%.

Nonostante questa incertezza, per ora molti dirigenti di Wall Street hanno preso la decisione calcolata di non parlare apertamente contro Donald Trump, e in alcuni casi prenderanno in considerazione l’idea di sostenere l’ex presidente repubblicano rispetto al presidente democratico Joe Biden.

Questa opinione riflette quella condivisa da ampie porzioni di Wall Street, che stanno lottando per fare i conti con l’idea che Trump sia il probabile candidato repubblicano alla presidenza e che potrebbe battere Biden a novembre.

I sondaggi danno un leggero vantaggio di Trump su Biden, ma essendo sol gennaio non sono ancora attendibili

La media dei sondaggi di domenica di Real Clear Politics ha visto Trump precedere Biden a livello nazionale di circa 2 punti nelle elezioni generali.

Il destino di Nikki Haley dipenderà molto dalle donazioni necessarie per sostenere una campagna elettorale molto onerosa.

Per il momento pochi dirigenti finanziari hanno piani concreti per investire ingenti somme di denaro dietro Haley, l’unico rivale rimasto di Trump.

Haley ha in programma una raccolta fondi a New York dopo le primarie del New Hampshire, co-ospitate da molti nel settore finanziario, l’investitore di lunga data Ken Langone dovrebbe co-ospitare la raccolta fondi Haley del 30 gennaio nella Grande Mela.

Nel 2020, circa il 10% dei repubblicani statali Swing ha aiutato Biden a vincere. Gli elettori Repubblicani totalmente contrari salveranno i democratici nel 2024?

Il destino delle elezioni Presidenziali è legato sia questi fattori, che al fattore età dei due contendenti principali, Biden e Trump, perché eventuali problemi di salute, legati all’età, di uno dei 2, potrebbero spostare definitivamente l’ago della bilancia.

La performance dell’Indice Sp500 nella storia dei Presidenti degli U.S.A

Sia sotto la presidenza democratica che sotto quella repubblicana, il mercato azionario ha generalmente registrato buoni risultati, con una traiettoria ascendente nel lungo termine.

È importante tenere presente la miriade di altri fattori che incidono sulla performance del mercato azionario, oltre a chi viene eletto presidente degli Stati Uniti.

Ad esempio, gli attacchi terroristici dell’11 settembre e la Grande Crisi Finanziaria del 2008 si sono verificati sotto il presidente G.W. Bush.

Il mandato del presidente Obama, iniziato nel 2009, è iniziato quando le valutazioni del mercato azionario erano vicine ai minimi e, come è ormai ben documentato, il mercato azionario ha vissuto il suo mercato rialzista più lungo della storia.

L’impatto della politica qui può essere discusso, ma il punto chiave è il controllo limitato di qualsiasi amministrazione e l’impatto che eventi imprevisti e incontrollabili possono avere a favore o contro il mercato azionario.

L’andamento del mercato azionario o dell’economia è determinato da molti fattori, molti dei quali non possono essere trascurati.

La pandemia di Covid-19 ha causato una recessione globale. Ciò si rifletterà negativamente sui dati economici del presidente repubblicano.

Ma indipendentemente dalle convinzioni politiche personali, la colpa non può essere attribuita a nessun individuo o partito politico.

Inoltre, si considerino le elezioni contestate nel 2000 tra Gore e Bush, che forniscono l’unico vero indizio su come il mercato potrebbe reagire in caso di elezioni contestate nel 2024.

Tra le elezioni del 7 novembre 2000 e la fine del mese, l’S&P 500 è sceso di circa l’8% e il NASDAQ del 24%.

Occorre tenere comunque presente che la bolla delle DotCom stava scoppiando proprio in quel periodo.

Gli indici erano già in calo rispettivamente del 2,5% e del 16% da inizio anno prima ancora dell’inizio delle elezioni.

It’s the economy, stupid

Ricordiamo a tutti che i cittadini americani tendono alla fine a votare in base al portafoglio, cioè al fatto se durante il mandato del Presidente uscente (incumbent) la loro posizione economica sia migliorata o peggiorata.

Il secondo fattore da tenere in mente è che solo in rari casi il Presidente uscente (incumbent) non viene rieletto: negli ultimi 50 anni solo Carter, Bush Senior e Trump non sono stati rieletti alla scadenza del loro primo mandato.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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