In un momento in cui gli U.S.A. hanno ben tre fronti aperti, Ucraina, Gaza/Libano e golfo di Aden e le basi USA in Iraq sono stati attaccati ripetutamente dalle milizie sciite appoggiate dall’Iran, Pechino sembra voler forzare la mano verso l’annessione di Taiwan.
È probabilmente un’occasione unica per la Cina, perché gli U.S.A. si troverebbero in difficoltà non solo per la quantità di dispiegamento di forze, ma anche perché tra 9 mesi ci sono le elezioni Presidenziali e Biden in campagna elettorale tutto vorrebbe piuttosto che un intervento militare nel Mar della Cina per difendere Taiwan.
Venerdì scorso il Governo cinese ha inviato dozzine di aerei militari e navi militari verso Taiwan, mentre si stava per tenere un incontro tra il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi volto a stabilizzare le relazioni USA-Cina.
L’incontro tra Sullivan e Wang aveva ufficialmente ad oggetto la guerra antinarcotici per affrontare la crisi del Fentanil, ma era un inizio di dialogo per ristabilire relazioni che si erano complicate negli ultimi anni.
La Cina potrebbe aver deciso di accelerare verso la riunificazione dopo le recenti elezioni a Taiwan
Le mosse militari della Cina di venerdì 26 gennaio non sono un caso e ribadiscono l’approccio della Cina a Taiwan, che considera il suo territorio, mentre gli Stati Uniti, che credono nel mantenimento del proprio status di autogoverno da parte di Taiwan.
Sullivan ha ribadito la posizione degli Stati Uniti sul mantenimento dello status quo della sovranità di Taiwan, ma il ministro degli esteri cinese Wang ha mantenuto apertamente la posizione cinese che ha come obiettivo quello di “riunificare” Taiwan con la terraferma.
La pressione militare della Cina su Taiwan avviene durante un periodo di alta tensione su vari quadranti di guerra in cui gli U.S.A. sono già impegnati.
Come abbiamo scritto nel nostro recente articolo https://www.word2invest.com/2024/01/il-risultato-delle-elezioni-di-taiwan-puo-portare-nuovi-venti-di-guerra-quali-saranno-i-riflessi-sul-settore-dei-semiconduttori/
William Lai del DPP sarà il prossimo presidente di Taiwan.
Lai è stato etichettato come un piantagrane dalla Cina e funzionari del Governo cinese che si occupano dei rapporti con Taiwan, avevano recentemente avvertito che le elezioni sarebbero state una scelta tra “pace e guerra”.
Il Presidente cinese Xi Jinping considera la riunificazione di Taiwan con La Repubblica Popolare Cinese un’inevitabilità storica e considera Lai come pericoloso separatista.
Quali opzioni sta valutando il Presidente XI?
Come abbiamo riassunto nel nostro articolo del 13 novembre scorso https://www.word2invest.com/2023/11/il-futuro-di-taiwan-e-del-settore-dei-semiconduttori-biden-incontra-xi-a-san-francisco/
Biden deve essere preparata e pensare a qualsiasi eventualità, che va dalla nessuna risposta fino ad un intervento militare.
Fino ad ora l’opzione preferita di Xi stata quella esercitare una pressione inflessibile e intensificante, in modo che la popolazione di Taiwan veda l’inevitabilità dell’unificazione con Pechino, ma l’elezione del candidato del DPP Lai Ching-te per il suo terzo mandato significa che la coercizione senza guerra ha di fatto fallito.
L’opzione militare potrebbe essere una semplice dimostrazione di potenza, bombardando Taiwan con l’aviazione e missili balistici e distruggendo le reti stradali che collegano i porti più accessibili di Taiwan alle sue città più importanti oppure una escalation vera e propria, con un’invasione su vasta scala, anticipata da un massiccio attacco aereo contro le forze armate e le infrastrutture critiche di Taiwan, insieme a sabotaggi e tentativi di assassinare la sua leadership, sullo stile quello che voleva fare Putin nei primi giorni dell’attacco a Kiev.
Sarebbe una mossa drastica, ma difficilmente la Cina potrebbe avere una migliore di quest’anno, per i motivi che abbiamo esposto all’inizio.
L’industria dei semiconduttori non può far a meno di Taiwan in questo momento
Anche se i governi occidentali stanno facendo di tutto per favorire la costruzione di nuove fabbriche nei loro territori per garantire un maggiore controllo della supply chain, la realtà attuale è che Taiwan è diventata una parte indispensabile della catena di fornitura globale dei microchip, che vengono utilizzati in tutto, dalle auto elettriche agli smartphone.

Le uniche 2 aziende, oltre a Taiwan Semiconductor, che hanno le fabbriche per realizzare i semiconduttori sono Intel e Samsung, tutte le altre, compresa Nvidia, sono fabless.
Intel ha recentemente scelto di puntare sulle foundries, negli USA, in Europa e in ultimo una Gigafactory in Israele, ma la produzione principale rimane ancora a Taiwan.
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