Nella giornata di ieri le azioni Tesla sono scese del 3% dopo che la società ha ridotto i prezzi per le sue auto Model Y in diversi paesi europei, una settimana dopo aver annunciato riduzioni di prezzo simili per le sue auto Model 3 e Model Y in Cina.
Tesla (Nasdaq:TSLA) ha ridotto i prezzi delle sue auto nei suoi principali mercati europei, cioè Germania, Francia, Norvegia e Olanda.
In Germania, il modello Model Y a trazione posteriore viene ora venduto a 42.990, con un prezzo ribassato di circa il 4,2% rispetto al precedente listino prezzi dell’auto.
La Model Y Long Range viene venduta desso a 49.990 euro, in calo dell’8,1% rispetto al prezzo precedente, mentre il nuovo prezzo di listino della Model Y a trazione posteriore è 42.990 euro, in calo del 4,2%.
In Francia, Tesla ha abbassato i prezzi delle sue auto Model Y fino al 6,7%, mentre nei Paesi Bassi, Tesla ha ridotto i prezzi fino al 7,7% e in Norvegia tra il 5,6% e il 7,1%.
Queste riduzioni di prezzo arrivano dopo che Tesla ha annunciato tagli di prezzo per le sue auto Model 3 e Model Y in Cina, dove sta pesantemente soffrendo il concorrente locale BYD.
Tesla ha ridotto i prezzi della Model 3 del 6% e i prezzi della Model Y dell’11%.
Va inoltre evidenziato che in Europa Tesla viene danneggiata dalle interruzioni del traffico marittimo nel Mar Rosso dopo che il gruppo Houthi, sostenuto dall’Iran, ha lanciato attacchi contro le navi che attraversavano la rotta chiave, scatenando il caos nel commercio globale, come avevamo avvertito in un nostro recente articolo https://www.word2invest.com/2024/01/cosa-significano-gli-attacchi-del-mar-rosso-per-gli-investitori/.
A seguito del blocco del Mar Rosso, la scorsa settimana Tesla ha dichiarato che sospenderà la maggior parte della produzione di automobili nel suo stabilimento di Berlino-Brandeburgo, a causa della mancanza di componenti dovuta a cambiamenti nelle rotte di trasporto.
Il fattore prezzo sarà sempre più determinante nel 2024
Con l’ampliamento del mercato, la domanda di veicoli elettrici si sta inevitabilmente spostando dai primi utilizzatori fedeli al mercato di massa più ampio, che è molto più sensibile al prezzo e determinerà la diluizione della quota di mercato di Tesla in futuro man mano che la concorrenza aumenterà.
E ciò è già confermato dalla quota di mercato di Tesla in Nord America in graduale calo fino al 42%.
La concorrenza nel mercato dei veicoli elettrici si è inasprita nell’ultimo anno, con Tesla che si confronta con una serie di altre case automobilistiche.
BYD, una casa automobilistica cinese sostenuta dal leggendario investitore Warren Buffet, ha rovesciato Tesla come il più grande produttore di veicoli elettrici al mondo nel 2023.
Volkswagen ha superato Tesla nella classica dei veicoli elettrici venduti in Germania, superando la casa automobilistica statunitense lo scorso anno con una quota di mercato del 13,5%. rispetto al 12,1% di Tesla. In Cina, la principale casa automobilistica BYD Company, così come altri produttori locali di veicoli elettrici, negli ultimi anni hanno costantemente diversificato i rispettivi portafogli di prodotti per penetrare meglio le opportunità in diversi segmenti di prezzo e di veicoli.
La quota di mercato cinese di Tesla, che è scesa del 18% a/a a novembre rispetto al 21% che aveva nel dicembre 2022.
Le azioni Tesla possono subire pesanti conseguenze se il margine operativo continuerà a diminuire
I margini di Tesla si sono compressi negli ultimi trimestri e la tendenza negativa è continuata nel terzo trimestre del 2023, in cui margini lordi automobilistici di 16,1% ben al di sotto delle stime di mercato di 17,6%, il Free Cash Flow si è ridotto a $ 0,8 miliardi nel terzo trimestre.
Le ultime riduzioni di prezzo peseranno sicuramente sui margini, anche perché si accompagneranno ad un aumento dei costi dovuto all’aumento dei noli per il cambiamento di rotta delle grandi navi porta containers che non possono più navigare attraverso il mar Rosso e il canale di Suez a causa dei ripetuti attacchi degli Houthi dello Yemen.
In precedenza avevamo ipotizzato che, anche se Tesla fosse in grado di mantenere i margini attuali aumentando al contempo le vendite a un CAGR del 40% (ipotesi poco probabile a nostro avviso), il suo valore equo potrebbe corrispondere ad un P/E di 40, la metà dell’attuale, che corrisponderebbe a 125,67 dollari per azione.
La seconda valutazione che avevamo fatto, ancora più penalizzante era applicare un multiplo di 40 x al Free Cash Flow di Tesla degli ultimi 12 mesi e applicando anche in questo caso un multiplo di 40x, Tesla dovrebbe valere 77,66 dollari per azione.
Un’ulteriore probabile riduzione dei margini e di conseguenza del free cash flow porterebbe a valutazioni ancora più basse e alla fine le azioni di Tesla andranno a quotare a livelli molto più bassi di quelli attuali, è solo questione di tempo.
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