Mercati Azionari: SP500, i massimi storici sono a portata di mano, ma attenzione ad una possibile “bull trap”

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Nella nostra precedente analisi del 20 novembre, avevamo evidenziato che era in atto una forte rotazione settoriale, evidente dal contrasto tra il grafico del Nasdaq 100 con quello delle small cap e dei titoli value, che erano rimasti particolarmente indietro rispetto al settore tecnologico. Questa rotazione aveva sostanzialmente bloccato i 2 indici maggiori Sp500 e Nasdaq 100, che non scendevano, ma neanche riuscivano a superare di slancio i massimi di fine luglio.

Lo slancio è arrivato con il “dovish pivot” della Fed e dopo il superamento dei massimi di luglio, il supporto chiave è adesso il livello di 4600 dell’indice SP500, dove una rottura implicherebbe che si è già verificata la formazione di un massimo più significativo.

La rottura del massimo di luglio a 4607 ha determinato una proiezione verso 4637/4700, con il livello dei massimi storici 4800 a fare calamita.

Nonostante questa possibilità di ulteriore rialzo, 3 indicatori chiave di sentiment ( che esamineremo nella sezione specificamente dedicata) segnalano il forte rischio di una “bull trap” in corso, in cui forse la rete non è stata ancora chiusa perché devono entra re “gli ultimi pesci” tra fine anno e i primi giorni del 2024.

Grafico giornaliero S&P 500

Invariata l’analisi del trend di lungo termine: Ripercorriamo l’andamento dell’indice SP500 dopo il minimo toccato a 3490 a metà ottobre 2022.

C’è stato un primo rally verso l’area 4100, seguito da un pullback correttivo a 3850 prima di Natale 2022.

Da quando abbiamo toccato il minimo del pullback di dicembre, il mercato si è ripreso in modo molto sovrapposto con strutture a 3 onde raggiungendo un nuovo massimo a 4600 dell’indice Sp500, con un movimento leading diagonal, terminato con un’onda C, che è durata da marzo a fine luglio.

Il top di luglio, in un quadro più ampio dovrebbe rappresentare la B wave di un ribasso pluriennale iniziato nel gennaio 2022.

Grafico settimanale S&P 500

A livello di grafico weekly rimane valida l’analisi presentata nel report delle scorse settimane.

Le prospettive di medio lungo termine dipendono dall’incognita se il mercato riuscirà a disegnare un chiaro declino di 5 onde per segnalare che un’onda C che punti ad andare ben al di sotto del minimo di ottobre 2022 a 3490 dell’indice SP500.

Per ora, l’unico modo per considerare il recente ribasso come l’inizio di un’onda C verso nuovi minimi in ciclo ribassista pluriennale iniziato a fine 2021, è che il ribasso stia prendendo forma come un leading diagonal.

In questo Leading Diagonal, dovremmo aver terminato la terza onda della prima onda A ribassista di grado maggiore, ma non si può escludere del tutto che sia stata invece completata un’onda impulso ribassista di 5 onde ed ora stiamo formando l’Onda 2.

Il netto superamento di 4560-4607 tenderebbe invece a negare la configurazione ribassista partita dai massimi di luglio 2023.

Grafico orario S&P 500

Mercati Azionari: come è messo il Nasdaq?

L’indice SP500 dopo aver superato il massimo di fine luglio a 4607 sta girando attorno al livello di 4700 che era la prima proiezione di Fibonacci dopo la rottura della resistenza.

Il grafico orario è sulla parallela superiore del canale di rallentamento del rialzo, detto SLOPE, che avevamo già evidenziato nelle ultime settimane, mentre il grafico dell’indicatore RSI ha disegnato un piccolo Head & Shoulders mostrando un’evidente divergenza.

Pivot point a 4607, poi tra 4540-4550 dell’indice SP500.

Una discesa sotto 4607 farebbe iniziare la fase di correzione, almeno nel brevissimo termine, a cui potrebbe seguire poi un doppio massimo a 4700 o uno slancio fino al massimo storico di 4800.

I primi giorni della settimana entrante possono dar luogo a prese di profitto anche consistenti.

Grafico settimanale Nasdaq

Dopo il recente rally verticale dei titoli ciclici/value, c’è stata una nuova una rotazione dai ciclici, che si trovano in una fase di evidente ipercomprato, a quelli tecnologici, che avevano avuto una pausa di un paio di settimane.

In questo momento che il Nasdaq 100 si trova nell’onda 5 dell’impulso rialzista partito ai primi di ottobre e alcuni indicatori chiave di sentiment come il put/call ratio sono in territorio decisamente contrarian, inoltre la volatilità è troppo bassa rispetto alla media storica. Tutto questo induce cautela.

Mercati Azionari: sentiment, situazione critica su 3 indicatori chiave

Mentre l’indicatore composito di sentiment CNN Fear & Greed per il quarto venerdì consecutivo si posiziona sull’attuale livello di 68, rimanendo invariato a causa di una contrapposizione tra gli indicatori che lo compongono, ci sono 3 indicatori chiave, evidenziati dai 3 grafici qui sopra, che mostrano una fase di euforia sfrenata.

Questo espone il mercato azionario a rischio di ribasso, che può prendere spunto da notizie inaspettate, come potrebbe essere quella del blocco del Canale di Suez che si è verificato tra venerdì e sabato scorsi.

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Approfondimento

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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