Confronto azioni vs obbligazioni negli U.S.A. in un’ottica a 12-18 mesi

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Per fare un confronto azioni vs obbligazioni, bisogna analizzare la politica monetaria della FED e P/E forward dell’indice SP500.

Nell’ultima riunione, la Fed ha lanciato un messaggio aggressivo e i membri del FOMC hanno adottato la narrazione di un rialzo più a lungo, coerentemente. al l’obiettivo dichiarato della Fed della stabilità dei prezzi.

Una politica monetaria troppo restrittiva per un periodo troppo lungo potrebbe provocare una recessione. le prospettive per le azioni continuano a peggiorare poiché le condizioni continuano a inasprirsi.

Questo è un fattore fondamentale che potrebbe portare a un calo dell’EPS, dei margini, delle valutazioni e, in definitiva, dei prezzi delle azioni.

I rendimenti reali a lungo termine sono quasi ai livelli del 2007-2008, ciò indica che la politica monetaria è estremamente restrittiva.

Il tasso dei fondi federali e dei Treasury a 10yr sono entrambi al di sopra dell’inflazione e potenzialmente al di sopra dei tassi neutrali.

Grafico mensile Treasury 10 anni

La curva dei rendimenti, che ha registrato un irripidimento a causa di un’inversione estrema secondaria (freccia blu) da luglio.

Questa settimana la curva è balzata più in alto. Allo stato attuale, è ancora una curva ben invertita, ma un irripidimento dovrebbe iniziare nelle prossime settimane e alla fine sarebbe, nella migliore delle ipotesi, economicamente corrosivo, poiché l’interpretazione classica è che la curva si appiattisce con un boom dei mercati finanziari e si irrigidisce con un crollo.

Potenziale shift dei Fondi Pensione verso i Treasury Bond a lungo termine

Tassi reali così alti sono sfavorevoli per il mercato azionario nel suo insieme e gli investitori, soprattutto i Fondi pensioni U.S.A. , che utilizzano modelli quantitativi per ri-bilanciare i loro portafogli, dovrebbero spostarsi dalle azioni verso le obbligazioni, che non solo forniscono un rendimento superiore all’inflazione, ma possono produrre anche significativi guadagni in conto capitale, se la Fed manterrà la parola data sull’aumento dei tassi di interesse più a lungo, determinando un impatto negativo significativo sugli utili futuri perché la politica monetaria è molto restrittiva.

Con gli attuali livelli dei tassi reali e nominali, il modello implica un PE Forward equo di 14, non di 18. Nessuno sostiene che ci arriveremo, poiché c’è sempre stata una deviazione tra S&P e i valori modellizzati, ma questo ci dà un quadro chiaro, poiché si tratta della più grande deviazione mai vista ( con l’eccezione dell’inversione del 2011-2012).

Il valore intrinseco dell’Indice Sp500 è ad un livello molto più basso

Come abbiamo spiegato nel nostro articolo del 30 agosto scorso https://www.word2invest.com/2023/08/qual-e-il-valore-intrinseco-dellindice-sp500-in-questo-momento/

esistono modelli quantitativi che determinano il c.d. “valore intrinseco” dell’indice SP500 rispetto alla crescita degli utili e ai tassi risk free rate a lungo termine. Uno dei più efficienti è il modello Risk Price Factor.

In questo momento, il rialzo dei tassi di interesse sui T Bonds a lungo termine e il rallentamento della crescita degli utili dell’indice Sp500, hanno determinato una sopravvalutazione di circa il 18% in base al modello che misura il rendimento delle azioni rispetto a quello delle obbligazioni.

In assenza di un mutamento positivo di uno dei 2 fattori, utili e tassi, il valore intrinseco dell’indice Sp500 è attorno a 3600-3700.

Il posizionamento della speculazione, alimentato dal grande rialzo del settore tecnologico con le prospettive dell’AI, è invece pericolosamente sbilanciato a favore dell’equity, in una situazione molto simile al 2018.

Nel IV trimestre del 2018, dopo un periodo prolungato di rialzo dei tassi, arrivò una forte corrente di vendita di azioni e l’indice arrivò a perdere il 20% durante quel periodo.

Il premio per il rischio di chi investe in azioni in questa fase, è il più basso degli ultimi 15 anni e per questo motivo riteniamo che, in un’ottica a 12-18 mesi, sia più conveniente investire in obbligazioni a medio lungo termine rispetto ad investire in azioni.

I livello di rendimento di 5% del Treasury 10yr potrebbe essere il trigger di un enorme ribilanciamento di portafoglio dei fondi pensione a favore delle obbligazioni.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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