Le previsioni sulle materie prime stanno subendo un brusco ridimensionamento. La United Auto Workers minaccia di annunciare ulteriori scioperi contro i 3 produttori di Detroit Ford, GM e Stellantis, se non verranno compiuti “seri progressi” nelle trattative contrattuali entro venerdì a mezzogiorno, ha avvertito il presidente del sindacato Shawn Fain, poiché le parti rimangono lontane su diverse questioni.
È già passata una settimana da quando il sindacato ha annunciato scioperi mirati nelle fabbriche gestite da General Motors, Ford e Stellantis e mezzogiorno di venerdì 22 settembre è una nuova scadenza, lo spartiacque per un accordo o uno sciopero ad oltranza.
I lavoratori sono attualmente in sciopero nello stabilimento GM di Wentzville, Missouri; lo stabilimento Ford a Wayne, Michigan; e lo stabilimento di Stellantis a Toledo, Ohio.
Il presidente del sindacato U.A.W. Shawn Fain ha dichiarato che questa battaglia riguarda i lavoratori che si battono per la giustizia economica e sociale e ottengono la loro giusta quota.
Separatamente, il sindacato canadese Unifor ha prolungato di 24 ore le trattative con Ford per evitare uno sciopero dopo che il contratto tra l’azienda e il sindacato è scaduto martedì a mezzanotte.
Le richieste dell’Unifor ruotano attorno alle pensioni, agli aumenti salariali e al sostegno ai lavoratori durante la transizione ai veicoli elettrici.
Previsione materie prime: possibile ulteriore discesa dei prezzi dei metalli
Secondo il team di strategia patrimoniale globale di J.P. Morgan, il palladio e l’alluminio saranno le maggiori vittime del calo della domanda nel caso di uno sciopero prolungato a Detroit.

L’ultimo sciopero di GM nel 2019, aveva provocato un calo dei prezzi degli Hot Rolled Coil Steel di oltre il 15, mentre prezzi dell’alluminio erano scesi del 5% circa durante la durata dello sciopero del 2019.

Anche i prezzi del rame, che gli americani chiamano Dr. Copper, per la sua capacità di anticipare i cicli economici, erano scesi del 5% nelle prime settimane dello sciopero, come anche i prezzi del palladio.
In questo momento, le scorte nei magazzini regolamentati dal London Metal Exchange continuano ad aumentare, evidenziando un aumento dell’offerta in un contesto di domanda debole.
Le scorte di rame del LME sono quasi triplicate da metà luglio a 149.600 tonnellate, il livello più alto da maggio 2022.

Il settore automobilistico ha rappresentato finora un settore relativamente positivo per la domanda di metalli di base nordamericani per quest’anno.

Chiaramente molto dipenderà dalla durata degli scioperi, ma è chiaro che la domanda di alluminio e palladio sono quelle più vulnerabili.
Il palladio è in caduta libera dal marzo 2022 ed è sceso del 30% da inizio anno e ora viene scambiato vicino al minimo di 52 settimane.
L’alluminio è sceso del 7% nel corso del 2023.
Negli ultimi 2 anni c’è stato un radicale cambiamento nelle previsioni delle materie prime: 2021 si parlava di super ciclo delle Commodities, ma il trend degli ultimi 18 mesi ha sconfessato completamente questa previsione e la debolezza dei metalli rischia di durare ancora parecchio tempo.
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