La crisi in Francia ha destato attenzione negli ultimi giorni, soprattutto dopo le dichiarazioni allarmistiche del CEO di Carrefour Alexandre Bompard.
Nel periodo 2022-2023, a differenza delle passate recessioni economiche, la spesa per beni non durevoli (soprattutto cibo, ma anche elettricità e carburante per automobili) è quella che è diminuita maggiormente (dal -2% in Italia fino al -7% in Germania).
Al contrario, i beni più importanti, come i beni durevoli (automobili, elettronica di consumo, mobili, elettrodomestici) o i beni semidurevoli (abbigliamento, giocattoli, beni culturali), hanno generalmente continuato a crescere a una sola cifra, nonostante l’aumento del costo della vita, e i servizi, tra cui il trasporto aereo (+42% a/a), i servizi di ristorazione (+13% a/a) e l’alloggio (+30% a/a) hanno beneficiato di una piena ripresa dopo le restrizioni degli anni passati dovute al Covid 19.
Si può calcolare che nel primo semestre del 2023, una famiglia media abbia speso +132 euro in più per lo stesso paniere di beni e servizi in Spagna, +244 euro in Francia, +301 euro in Italia e +290 euro in Germania, rispetto al primo semestre del 2022.
Crisi economica e crisi dei consumi in Francia
L’economia francese si sta deteriorandosi velocemente. Il PMI composito francese è rimasto invariato a 46,60 punti ad agosto, in linea con il minimo di 32 mesi di luglio e al di sotto delle aspettative del mercato di 47,5.
Il PMI manifatturiero è aumentato a 46,40 punti da 45,10 punti nel luglio 2023, segnalando comunque rallentamento economico.
Il settore dei servizi, sceso a 46,70 punti da 47,10 punti nel luglio 2023, ha registrato il suo terzo calo mensile consecutivo, segnando il calo più significativo in due anni e mezzo.
Di questa situazione ne fanno le spese alcuni giganti del settore di beni di consumo Food & Beverage.
Casinò, Carrefour e Pernod Ricard nell’occhio del ciclone
Chi sta messo peggio di tutti è il grande gestore di supermercati Casino Guichard, le cui azioni hanno perso 15% la settimana scorsa.
L’agenzia S&P ha declassato il rating creditizio di Casino Guichard da “CC” a “D”, quindi Casinò è tecnicamente in default.
L’agenzia S&P ha valutato il fatto che Casino Guichard non ha pagato la cedola dovuta su alcune obbligazioni a metà luglio, malgrado avesse ricevuto un periodo di ulteriori 30 giorni per onorare il pagamento.
L’agenzia S&P valuta che Casino Guichard non possa essere in grado di pagare tutte o parte delle altre obbligazioni alla loro scadenza.
Nel medesimo settore, il big Carrefour, malgrado la crescita del fatturato alla chiusura del FY 2022-2023, ha dato un outlook molto preoccupante per i prossimi trimestri.
Le azioni Carrefour hanno perso il 5% durante la settimana scorsa, il culmine di un ribasso che dura da qualche settimana.
Hanno pesato negativamente le dichiarazioni del CEO Alexandre Bompard, che si è mostrato molto pessimista sulla spesa dei consumatori in Francia.
Il CEO di Carrefour ha parlato di uno “tsunami di de-consumo”.
Queste dichiarazioni sono in arte veritiere, ma in parte finalizzate ad ottenere che il governo francese ritiri un provvedimento riguardante la formazione dei prezzi al dettaglio, molto contestato dalle aziende francese, Le catene di supermercati e il Governo francese si accusano reciprocamente su chi sia responsabile dell’aumento del costo della vita.
Mentre lo shock inflazionistico europeo ha rallentato la sua corsa, la Francia sta assistendo a un calo dei prezzi inferiore a quello di molti altri Paesi, a causa dell’impennata dell’inflazione sui generi alimentari, che ha avuto un’impennata a partire dallo scorso mese di marzo dopo, le trattative annuali sui prezzi tra rivenditori e produttori.
Pernod Ricard, che è il secondo gruppo di alcolici al mondo, secondo solo a Diageo, ha risentito anch’essa del calo dei consumi a livello mondiale e le sue azioni hanno perso 6%la settimana scorsa, dopo l’annuncio dei risultati annuali, questa settimana è stato punito in Borsa.
Nonostante una crescita organica del 10% del fatturato, che ha raggiunto i 12,14 miliardi di euro, gli investitori sono preoccupati per le mediocri prospettive per il primo trimestre del FY 2023/2024, iniziato a luglio, soprattutto negli Stati Uniti e in Cina.
Crisi Francia, rischio contagio anche in Italia?
La Francia sta seguendo il rallentamento economico che si era già manifestato in Germania e dal momento che i problemi sono simili e che questi due Paesi sono i nostri principali partner commerciali all’interno della U.E., è piuttosto probabile che nel IV trimestre la crisi dei consumi arrivi a colpire anche l’Italia, il PIL del II trimestre ha registrato un -0,4%.
Analizzeremo più approfonditamente le correlazioni tra calo del Pil Italiano e i rischi di crollo dei consumi in un articolo specifico, che uscirà nei prossimi giorni.
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