Azioni British American Tobacco: i segnali di fumo indicano il successo

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Acquistare le azioni British American Tobacco è ancora un buon affare? Ci sono molti rischi coinvolti e gli investitori dovrebbero comprenderli a fondo poiché l’industria del tabacco è un’industria ad alto rischio.

Ovviamente si sta parlando di una società che vende prodotti a base di tabacco e nicotina ai consumatori di tutto il mondo. Circa la metà delle vendite di British American Tobacco (NYSE:BTI) proviene dagli Stati Uniti, il che ne fa il mercato principale dell’azienda.

La società ha cinque categorie di prodotti: Vapor, Tobacco Heating Product, Modern Oral, Traditional Oral, and Combustibles. L’azienda ha oltre 50.000 dipendenti e ha sede a Londra, in Inghilterra.

Settore Combustibili giù

Negli ultimi due anni, il volume di sigarette statunitensi della società è diminuito di oltre il 20%. Ciò è stato compensato dagli aumenti dei prezzi che sono stati apparentemente ben accolti dai clienti. Si evidenzia che nell’ultimo periodo la British American Tobacco sta passando dai combustibili (domanda in calo) ai non combustibili (domanda in aumento).

La realtà è che nei paesi sviluppati il ​​consumo di sigarette è in declino da decenni. L’utilizzo di questo fatto da solo non è un caso legittimo per una tesi ribassista contro le azioni British American Tobacco a meno che il calo non sia stato estremo (ad esempio, il 50% dei fumatori nello stesso momento), cosa che non c’è stata. La riduzione del volume di sigarette si riflette nella valutazione attuale.

Resilienza del settore

In questo senso, la società non abbandonerà tutto insieme  la nicotina. C’è un detto che dice: “la somma di tutti i vizi è uguale“. In altre parole, le persone non rimuovono le dipendenze, le sostituiscono semplicemente con altre dipendenze.

Nel caso del fumo, il mezzo di inalazione è irrilevante: sigaretta, penna, dip, sacchetto, ecc.; sono tutti prodotti a base di nicotina. La suddivisione in percentuale di quante persone fumano per categoria non ha importanza. Ciò che conta è che il numero di persone che fanno parte di questo pool di consumatori di nicotina non si riduce in modo significativo.

Ad esempio, se meno persone fumano sigarette, ma scelgono invece di svapare, non vi è alcun cambiamento netto nel numero di consumatori di nicotina. Le categorie di prodotti avrebbero prezzi e margini diversi. Pertanto, i due maggiori fattori che potrebbero ridurre i guadagni sono: la legislazione del governo che obbliga le persone a smettere di usare i prodotti del settore; le persone che evitano i prodotti di British American Tobacco nel loro complesso di propria iniziativa.

Le azioni British American Tobacco da comprare grazie ai fondamentali?

Si rimane piacevolmente sorpresi vedendo che oltre l’8% delle azioni è detenuto dai dipendenti. Generalmente, le società a grande capitalizzazione hanno percentuali molto basse di questa tipologia di investitori. Ciò suggerisce che l’interesse del management è allineato con l’interesse degli azionisti.

Nonostante la società abbia molti debiti, produce un flusso di cassa più che sufficiente per coprire la sua leva finanziaria. Inoltre, entro il prossimo anno non è calendarizzato alcun pagamento di debiti di grandi dimensioni. Il ritmo del debito dell’azienda è uniformemente distribuito.

Grafico settimanale British American Tobacco

Comprare azioni British American Tobacco vuol dire comprare anche un azienda che paga dividendi, con un payout ratio del 58%, quindi adeguatamente coperto dal free cash flow.

Infine, dal punto di vista delle previsioni del prezzo delle azioni British American Tobacco, sulla base delle aspettative future degli analisti, il prezzo giusto del titolo secondo gli analisti è di 49,30 $.

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Flavio Ferrara
Flavio Ferrara
Consulente Finanziario Indipendente (delibera numero 2046 del 25/10/2022 con matricola n. 631131). Da sempre interessato alla finanza, ha dedicato gli studi nell'analisi tecno-grafica e nell'analisi fondamentale dei Mercati Finanziari. Laureato in Scienze Economiche, ha frequentato diversi corsi di specializzazione tra i quali un Master in Corporate Finance e un corso in Value Investing. Spinto dagli studi e dalla specializzazione in Finanza, ha deciso di iscriversi all’esame OCF, superato con successo, e diventare un Consulente Finanziario Indipendente. La sua esperienza non solo teorica è a disposizione per assistere le persone nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari. Sostiene il concetto di una sana pianificazione finanziaria, in cui gli investitori ottengono rendimenti attraverso il valore creato nell’economia reale.

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