Cerchiamo di capire dove andrà il prezzo del Gas al mercato TTF di Amsterdam nel 2023.
Facciamo seguito al nostro articolo di inizio settembre 2022 https://www.word2invest.com/2022/09/i-piani-di-snam-rete-gas-non-passeremo-linverno-al-freddo/ quando, nel momento più nero, andando contro tendenza, con i prezzi del gas alle stelle e le paure di passare un inverno al freddo, formulammo la nostra previsione che il gas russo sarebbe stato rimpiazzato senza problemi e i prezzi del gas sarebbero scesi in modo repentino a partire dall’inizio della stagione.
La nostra previsione era basata sulla fredda logica dei numeri e come sempre “numbers don’t lie”.
Questa semplice tabella di Snam Rete Gas spiega chiaramente cos’è successo: l’importazione di gas russo si è dimezzata perché non c’è più stata mesi freddi dell’autunno e inizio inverno 2022, ma è stata rimpiazzata dallo stoccaggio e dalla diversificazione delle fonti di approvvigionamento, con l’aiuto della diminuzione dei consumi.
Anche in questo caso bisogna proprio dire “numbers don’t lie”
Recentemente Fitch ha dimezzato la previsione sul prezzo del gas TTF europeo per il 2023 a 20 USD/mcf su livelli di gas in stoccaggio superiori alle attese nell’UE, supportati dalla distruzione della domanda e da ampie forniture di GNL e dall’interconnettività europea che contribuirà a ridurre i prezzi effettivi a lungo termine.
Nel rapporto di Fitch si evidenzia che “il 2022 è stato un anno terribile per i mercati europei del gas, con una notevole volatilità e prezzi record del gas. L’olandese Title Transfer Facility (TTF), il principale punto di riferimento dei prezzi del gas del continente, ha raggiunto il massimo storico di quasi 340 euro per megawattora (MWh) il 26 agosto 2022, con un aumento di oltre il 320% rispetto all’inizio dell’anno e 640 per cento rispetto ad agosto dell’anno precedente. I prezzi sono poi diminuiti di quasi il 340% entro la fine dell’anno”.
Nel 2022 il prezzo medio annuo del gas TTF è stato sei volte superiore alla media 2017-2021 (circa 23 euro per MWh), risultato di una somma di fattori, come la guerra in Ucraina e l’ondata di caldo e la siccità, che hanno limitato le forniture di fonti alternative al gas naturale (principalmente l’energia idroelettrica in Norvegia) e hanno colpito la produzione di energia nucleare in Francia, che ha dovuto chiudere alcuni dei suoi reattori a causa di programmati o manutenzione straordinaria.
Parallelamente è cresciuta la domanda gas naturale liquefatto (GNL), la cui importazione è diventata economicamente conveniente.
Il clima più caldo del solito che l’Europa ha sperimentato dallo scorso autunno ha successivamente consentito una forte riduzione della domanda di gas per il riscaldamento delle abitazioni.
Anche una leggera variazione di temperatura può avere un impatto significativo sulla domanda e sui prezzi del gas.
Il caldo ha aiutato a far scendere del prezzo del gas al TTF di Amsterdam?
Uno studio sul mercato del gas del Regno Unito stima che una riduzione di 1 grado Celsius della temperatura giornaliera di solito comporta un aumento del 4% della domanda di gas.
La domanda europea si è ridotta rispettivamente del 27% ad ottobre 2022 è stata del 27%, del 24% a novembre e del 13% a dicembre rispetto all’anno precedente.
La domanda più debole ha consentito un minore prelievo sullo stoccaggio. Nei mesi precedenti alla stagione fredda, essendo concreta la possibilità di interruzioni dell’approvvigionamento dalla Russia, l’UE si è concentrata aggressivamente sullo stoccaggio di gas prima dell’inverno.
All’inizio del 2022, si aggiravano solo intorno al 50%, rispetto al 75% dell’anno precedente. Entro novembre 2022, i livelli di stoccaggio del gas dell’UE hanno raggiunto quasi il 95%.
Inoltre, a causa del clima più mite, i livelli di stoccaggio del gas in Europa sono rimasti alti anche alla fine dell’inverno.
A seconda del tempo delle prossime settimane, l’Europa potrebbe finire con più gas del solito alla fine della stagione invernale, evitando così il ripetersi della frenesia dello scorso anno.
Per l’Italia sarà fondamentale l’inizio di attività delle 2 navi/rigassificatore, noleggiate l’anno scorso da Snam Rete Gas, che dovranno supplire con 10 mld di metri cubi di gas alla riduzione totale delle importazioni di gas russo che nel 2022 sono state di 14 mld di metri cubi.
Tutto sembra quindi favorire un prolungato ribasso dei prezzi del gas TTF anche nel 2023, soprattutto alla luce che finalmente la nave rigassificatrice Golar Tundra è arrivata nella giornata di ieri a Piombino.
Da metà maggio, la capacità di rigassificazione italiana salirà da 16 a 21 Gmc/a. Praticamente ciò che manca per dire addio alla Russia.
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