Per molti, uno dei grandi misteri è la correlazione tra il prezzo del petrolio e il prezzo della benzina e i prezzi elevati alla pompa sono un argomento scottante per i consumatori, i politici e l’industria energetica.
Nel corso del 2022, l’invasione russa dell’Ucraina e il conseguente aumento dei prezzi del greggio hanno spinto i prezzi medi nazionali della benzina a livelli record su base nominale.
I prezzi del petrolio hanno invertito il trend già dal mese di luglio 2022, periodo in cui già si poteva precedere una netta discesa dei prezzi del petrolio, come avevamo indicato nei nostri 2 articoli dell’estate scorsa, il primo a giugno 2022 https://www.word2invest.com/2022/06/con-il-viaggio-di-biden-in-medio-oriente-conviene-comprare-un-etf-sul-petrolio/
Il secondo a luglio 2022 https://www.word2invest.com/2022/07/etf-short-crude-oil-crollo-dei-prezzi-del-petrolio/.
Da allora il prezzo del petrolio è sceso in misura considerevole, ma i prezzi della benzina sono rimasti vischiosi, diminuendo a un ritmo molto più lento, confermando una notevole asimmetria dei picchi di prezzo del petrolio e della benzina al dettaglio.
Negli U.S.A questo fenomeno è noto come “razzi e piume”, dove si osserva comunemente che i prezzi alla pompa salgono con i prezzi del petrolio come un razzo ma cadono come una piuma a terra dopo che i prezzi del petrolio sono scesi.
I fattori che determinano questo fenomeno sono molteplici, a partire dal processo di acquisizione, raffinazione, trasporto e distribuzione del petrolio ai rivenditori locali richiede tempo e inizia con il petrolio che è stato acquistato spesso a un costo diverso rispetto al prezzo dei futures WTI che tutti vedono nelle notizie.
Per quanto riguarda la materia prima, esistono più di 150 tipi di petrolio greggio, ciascuno con la propria consistenza, composizione chimica e potenziale di utilizzo, ma quando si parla di petrolio, in genere si fa riferimento al petrolio greggio West Texas Intermediate (WTI) e al Brent del Mare del Nord.
Il processo industriale dal petrolio alla benzina
Per capire la correlazione tra petrolio e benzina, è fondamentale capire il processo di raffinazione.
Il petrolio viene decomposto nel processo di raffinazione per produrre quello che è fondamentalmente carburante non finito; che viene poi miscelato con etanolo negli hub di distribuzione della benzina prima di essere consegnato alle stazioni di servizio per la distribuzione al dettaglio.
Quel prodotto raffinato ma non finito è noto come benzina RBOB (Reformulated Blendstock for Oxygenate Blending).
Tuttavia, la benzina RBOB non viene utilizzata solo come carburante per automobili.
Viene utilizzato anche in elettrodomestici, come tosaerba e generatori, e in prodotti come vernici e pesticidi.
Nella maggior parte dei casi, la differenza nel comportamento dei prezzi tra greggio e benzina è dovuta al cosiddetto crack spread.
Il crack spread offre un’idea approssimativa dei costi di raffineria per convertire il greggio nel suo sottoprodotto, che in questo contesto è la benzina.
Il crack spread è uno dei motivi per cui ci si può aspettare di vedere un ritardo nel prezzo dei futures sulla benzina rispetto ai futures sul greggio e può essere un’indicazione dell’allargamento dei margini di profitto per le raffinerie.
Un fattore che ha contributo all’aumento del prezzo dei carburanti nella primavera-estate 2022 è stato che il costo della raffinazione del greggio in benzina è quasi raddoppiato in quel periodo.
L’altro fattore che influisce enormemente sul prezzo alla pompa dei carburanti è la componente fiscale.
Negli U.S.A petrolio greggio, il componente principale della benzina, rappresenta quasi il 60% del prezzo alla pompa della benzina normale.
L’altro 40% circa del prezzo del gas si basa sui costi di raffineria e distribuzione, tasse statali e federali e profitti aziendali.
Molto diversa la situazione in Europa e soprattutto in Italia
Mentre negli U.S.A. la componente fiscale pesa per il 14% sul prezzo finale del carburante alla pompa, in Italia il fardello fiscale presa tra il 51% e il 58%.
La componente fiscale non può diminuire perché per la maggior parte dei Paesi Europei finanzia una parte del proprio deficit di bilancio con le tasse sui carburanti.
Cosa si può prevedere sui prezzi del petrolio per il 2023?
Pur rimanendo la difficoltà di prevedere come si muoveranno i prezzi della benzina rispetto ai prezzi del petrolio, un’analisi sulla possibile evoluzione dei prezzi del petrolio può aiutare anche a fare delle previsioni sui prezzi della benzina.
Prendiamo come riferimento il prezzo del Brent che è meno volatile del prezzo del WTI.
Tenuto conto del rallentamento economico complessivo in atto e del fatto che l’embargo del petrolio russo è ormai completamente nei prezzi, riteniamo che i prezzi del petrolio Brent possa scendere ulteriormente dagli attuali $ 74-75 fino ai livelli di $ 60-62.
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