Le azioni Amundi hanno una redditività da dividendi molto interessante, considerata anche la maggiore stabilità dei ricavi rispetto alle azioni del settore bancario.
Amundi (EPA:AMUN), che fa parte del gruppo Credit Agricole, è uno degli asset manager più importanti del mondo e il più grande a livello Europeo.
La società ha sia prodotti a gestione attiva di azioni, obbligazioni e money markets, sia ETF e altri prodotti a gestione passiva e la gestione di asset non liquidi (beni immobili e debiti privati).
Alla fine del 2021, Amundi aveva più di 2.064 miliardi di euro in gestione, distribuiti sui seguenti tipi di clienti: reti di partner e distributori terzi (44%), clienti istituzionali e piani di risparmio dei dipendenti (33%) e assicuratori (23%).
L’integrazione di Pioneer Investments, avvenuta a luglio 2017, ha fornito Amundi di maggiori capacità di distribuzione in Nord America e un’ulteriore gamma completa di prodotti e soluzioni d’investimento, per crescere anche nelle aree Asia-Pacifico e in Medio Oriente.
A livello mondiale le dimensioni di Amundi gli garantisco il decimo posto tra i maggiori asset manager internazionali.
Ricordiamo che la prima posizione è saldamente in mano a Blackrock che a fine 2021 era stato il primo Asset Manager a superare i 9 trilioni di dollari di Asset Under Management (AUM), raggiungendo $ 9,5 trilioni al 31 marzo 2022, mentre al 30 settembre 2022 il valore era sceso poco sotto $ 8 mld.
Cosa dicono gli indicatori fondamentali di bilancio?
L’utile netto trimestrale rettificato di Amundi, pari a € 282 milioni, è rimasto elevato, in notevole aumento (+4,7%) rispetto al secondo trimestre 2022.
I ricavi netti sono stati € 758 milioni, in leggero aumento rispetto al secondo trimestre 2022 (+1,9%) grazie al miglioramento del mix clienti/prodotti, un effetto valutario positivo (dollaro USA/euro) e alcune componenti non ricorrenti.
I costi operativi (415 milioni di euro) sono diminuiti dell’1,7% rispetto al secondo trimestre 2022 e del 2% rispetto al terzo trimestre 2021 su base omogenea.
Si cominciano a vedere i primi effetti delle sinergie di costo legate all’integrazione di Lyxor e agli sforzi di controllo dei costi, che hanno compensato un effetto valutario negativo (dollaro USA/euro).
Il patrimonio gestito di Amundi ammontava a € 1.895 miliardi al 30 settembre 2022: nel Retail, l’attività è stata solida nei network francesi (+€0,5 mld) e internazionali (+€1,4 mld).
Positivi i flussi delle gestioni attive (+€1,1 mld), trainati dai prodotti azionari (gestione tematica) e obbligazionaria.
I Deflussi nelle gestioni passive (-€3,8 mld) sono riconducibili al derisking prevalente tra Istituzionali e distributori terzi.
Nei prodotti di tesoreria ci sono stati deflussi per -€8,1 mld, concentrati sulla clientela Corporate e Istituzionale.
Può essere conveniente comprare azioni Amundi in questo momento?
Ai prezzi correnti Il P/E delle azioni Amundi è di 11,9 volte sugli utili attesi per il 2023 e di 10,9 sugli utili 2023 non è molto lontano dalle valutazioni medie degli ultimi 5 anni.
Il multiplo EV/EBITDA forward attualmente si attesta a 9. Interessante il dividend yield del 6% dovuta al forte calo dei mercati finanziari e la drastica riduzione delle commissioni di performance.
Dopo la forte ripresa delle quotazioni dal minimo di ottobre 2022, il target price medio degli analisti di poco superiore ai prezzi di mercato.
L’elemento più interessante sono sicuramente i dividendi, con premio di 400 basis points rispetto al rendimento dei Bunds a lungo termine.
Questo rende interessante l’acquisto di azioni Amundi per gli investitori interessati al reddito.
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