La settimana scorsa avevamo evidenziato che l’impostazione del trend sarebbe potuta velocemente diventare rialzista nel caso che l’indice SP500 riesca superare la fascia di resistenze tra 400-4100 e la trendline discendente di medio termine. Il dilemma è se questa rottura al rialzo possa avvenire velocemente, già nella settimana entrante, oppure sia necessario prima un pullback per ripulire il mercato dagli eccessi delle ultime settimane.
Fino a quando l’indice Sp500 rimane al di sotto della resistenza di 3990/4000, rimane possibile un movimento finale al ribasso, un’onda c verso il basso per completare la correzione.
Per dare un concreto segnale di rialzo l’indice SP500 dovrebbe oltrepassare la resistenza 3990-4000, allora probabilmente significherebbe che è iniziato il nuovo rally al rialzo verso la fascia 4300-4500.
Nel brevissimo però gli indicatori tecnici sembrano più orientati ad una continuazione del ribasso con obiettivo 3820-3885 dell’indice Sp500, rimandando il rally più avanti, probabilmente dopo metà febbraio.
Non riteniamo invece probabile, per il momento, un ribasso più esteso che ci riporti verso l’area 3600, come vorrebbero alcuni analisti con una visione più pessimista.
Analisi del trend di lungo termine: il pattern del trend di lungo termine è invariato ormai da più di 20 settimane.
Il trend al ribasso in atto da gennaio 2022 ha visto un’onda A composta da un a-b-c, col minimo del 20 giugno a 3665, una successiva onda B che si è concretizzata con il rialzo estivo fino a 4300.
La susseguente onda C, iniziata da livello di 4300, dovrebbe essere terminata il 13 ottobre col minimo di 3490, che era posizionato in un’area pivot di lungo termine compresa tra 3350-3550.
Per convalidare questa ipotesi, è necessario che venga rispettata l’area pivot tra 3780-3810.
Mercati Azionari: in che stadio del trend ci troviamo?
Analisi del trend di medio termine: confermiamo ancora una volta l’analisi del trend di medio termine: struttura A-B-C: onda A da 4818 a 3665, da quel livello è scaturito il classico Bear Market Rally, l’onda B, che ha fatto registrare un +17% fino a 4320.
È ormai chiaro che il minimo di 3490 del 13 ottobre è il bottom dell’onda C partita dal massimo di agosto di 4320 dell’indice SP500.
Per i prossimi mesi è probabile una ripresa del trend di lungo termine sotto forma di un movimento diagonale finale dell’indice SP500 nel corso del 2023, che è anche il terzo anno del ciclo Presidenziale USA, quindi tradizionalmente molto positivo.
Per concretizzare questo scenario è fondamentale prima la tenuta del livello pivot di 3690-3725 e successivamente il superamento dell’area pivot 4130-4175, in tempi ragionevolmente brevi, entro la fine di gennaio-febbraio 2023.
I tempi devono essere ragionevolmente brevi per incorrere nell’inversione delle medie mobili di lungo termine sul chart settimanale.
Analisi del trend di brevissimo termine: Sp500 dopo aver toccato la fascia di fascia di resistenza tra 3900-4030 dove corrono la trendline discendente di medio termine e la media mobile di lunghissimo termine.
Se si dovesse riuscire a superare questa fascia di resistenze, il target minimo al rialzo sarebbe 4300.
Nel brevissimo termine segnaliamo continuiamo a segnalare divergenze negative che potrebbe preludere ad un pullback al ribasso più profondo di quello della settimana scorso, che si è fermato a 3900.
L’indice Nasdaq 100, dopo aver tenuto il supporto di 10700, si trova nuovamente in procinto di testare la resistenza rappresentata dalla linea di tendenza discendente e dalla mm di lunghissimo termine, che in questo momento corrono sovrapposte.
C’è un leggero miglioramento sugli indicatori tecnici di forza interna, ma manca ancora il trigger della rottura al rialzo della trendline discendente.
Mercati Azionari: il Sentiment non segnala ancora un eccesso pessimismo
L’indicatore CNN Fear & Greed ha chiuso la settimana sul livello di 59, con un leggero ribasso rispetto alla settimana precedente in cui era 64.
La struttura del sentiment è comunque ancora in eccesso di ottimismo, anche se non estremo.
Se la settimana scorsa si stava insinuando nella mente degli investitori la classica paura di perdere il treno “FOMO (fear of missing out)” come dicono a Wall Street, adesso non si temono altre onde di correzione al ribasso e quindi possono prendere di sorpresa la clientela retail che si è sbarazzata dei put che aveva a protezione del portafoglio.
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