La settimana scorsa avevamo segnalato che il crollo degli idoli del precedente trend rialzista 2020-2021 era ancora work in progress, perché Tesla aveva subito un ulteriore tracollo nella scorsa settimana, mentre Apple aveva rotto un supporto importante a $ 130, ma i volumi non erano stati convincenti. Le linee guida nel breve termine rimanevano le stesse e il pullback dell’indice non doveva spingersi al di sotto dell’area pivot 3690-3720, per non compromettere la struttura delineatasi dopo il minimo di ottobre a 3490.
La settimana appena conclusasi si è mossa di fatto nello stesso trading range delle ultime 3 settimane, con un forte short covering nella giornata di venerdì, a chiusura di posizioni Put troppo sbilanciate verso il ribasso della clientela retail, prima dei dati sull’inflazione di giovedì 12 e della earning season di venerdì 13 con i risultati delle banche.
Saranno di fatto 2 giorni che potranno dare la tendenza di tutto il mese di gennaio ed inizio febbraio.
Analisi del trend di lungo termine: completamente invariato il pattern del trend di lungo termine. Il trend al ribasso in atto da gennaio 2022 ha visto un’onda A composta da un a-b-c, col minimo del 20 giugno a 3665, una successiva onda B che si è concretizzata con il rialzo estivo fino a 4300.
La susseguente onda C, iniziata da livello di 4300, dovrebbe essere terminata il 13 ottobre col minimo di 3490, che era posizionato in un’area pivot di lungo termine compresa tra 3350-3550.
Per convalidare questa ipotesi, è necessario che il movimento ribassista iniziato mercoledì 14 dicembre, non rompa il livello pivot di 3690-3725.
Mercati Azionari: In che stadio del trend ci troviamo?
Analisi del trend di medio termine: confermiamo ancora una volta l’analisi del trend di medio termine: struttura A-B-C: onda A da 4818 a 3665, da quel livello è scaturito il classico Bear Market Rally, l’onda B, che ha fatto registrare un +17% fino a 4320.
È ormai chiaro che il minimo di 3490 del 13 ottobre è il bottom dell’onda C partita dal massimo di agosto di 4320 dell’indice SP500.
Per i prossimi mesi è probabile una ripresa del trend di lungo termine sotto forma di un movimento diagonale finale dell’indice SP500 nel corso del 2023, che è anche il terzo anno del ciclo Presidenziale USA, quindi tradizionalmente molto positivo. Per concretizzare questo scenario è fondamentale prima la tenuta del livello pivot di 3690-3725 e successivamente il superamento dell’area pivot 4130-4175, in tempi ragionevolmente brevi, entro la fine di gennaio 2023.
I tempi devono essere ragionevolmente brevi per incorrere nell’inversione delle medie mobili di lungo termine sul chart settimanale.
Analisi del trend di brevissimo termine: Sp500 dopo aver formato un’area di top allargata di breve termine tra novembre e dicembre, con la fascia superiore a 4025-4085, ed aver rotto il livello chiave a 3910-3920 ha tenuto il supporto inferiore rappresentato dalla fascia superiore dell’area pivot tra 3680-3810, ma non ha raggiunto il target della figura di distribuzione.
Il nuovo livello pivot da mantenere in caso di pullback è diventato dunque 3780-3810.
Le resistenze da superare sono due: l’area 3920-39600 e massimo di dicembre a 4120. Se si rispettano questi parametri, il target minimo al rialzo è 4300.
L’indice Nasdaq 100 ha contenuto la pressione al ribasso grazie ad una rotazione all’interno dell’indice verso titoli già molto bassi come i semiconduttori, mentre Apple, Microsoft e Tesla continuavano a scendere.
Per l’indice Nasdaq 100 il livello di 10700 rimane il supporto chiave di medio-lungo termine, mentre la resistenza è rappresentata dalla linea di tendenza discendente e dalla mm di lunghissimo termine, che in questo momento corrono sovrapposte.
Mercati Azionari: il Sentiment non segnala ancora un eccesso pessimismo
Il livello attuale di sentiment, come misurato dall’indicatore CNN Fear & Greed index, è risalito a 46, posizionandosi in una fascia di completa neutralità.
I volumi delle ultime 2 settimane sono stati molto bassi e c’è stato sicuramente un po’ di window dressing e il classico posizionamento long “ottimista” di inizio anno, che hanno bloccato l’indicatore di sentiment su una fascia intermedia, lontana dai livelli di eccesso sia di pessimismo che di ottimismo e quindi l’indicatore di sentimenti in questa fase non è di aiuto per effettuare previsioni di tendenza.

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