Nel giro di un paio di mesi il sentiment degli investitori è passato dal pessimismo cosmico alla paura di perdere il treno del rialzo, come segnalano alcuni indicatori di sentiment.
L’impostazione del trend può velocemente diventare rialzista nel caso che l’indice SP500 riesca superare la fascia di resistenze tra 4000-4100 e la trendline discendente di medio termine.
Il dilemma è se questa rottura al rialzo possa avvenire velocemente, già nella settimana entrante, oppure sia necessario prima un pullback per ripulire il mercato dagli eccessi degli ultimi 10 gg.
Alcune divergenze sugli indicatori tecnici dei chart orari e l’eccesso di ottimismo, segnalato dall’indicatore di sentiment CNN Fear & Greed Index, fanno ritenere probabile un pullback, anche profondo, che pulisca il mercato e crei un vero setup rialzista.
Analisi del trend di lungo termine: completamente invariato il pattern del trend di lungo termine. Il trend al ribasso in atto da gennaio 2022 ha visto un’onda A composta da un a-b-c, col minimo del 20 giugno a 3665, una successiva onda B che si è concretizzata con il rialzo estivo fino a 4300.
La susseguente onda C, iniziata da livello di 4300, dovrebbe essere terminata il 13 ottobre col minimo di 3490, che era posizionato in un’area pivot di lungo termine compresa tra 3350-3550.
Per convalidare questa ipotesi, è necessario che il movimento ribassista iniziato mercoledì 14 dicembre, non rompa il livello pivot di 3690-3725.
Mercati Azionari: in che stadio del trend ci troviamo?
Analisi del trend di medio termine: confermiamo ancora una volta l’analisi del trend di medio termine: struttura A-B-C: onda A da 4818 a 3665, da quel livello è scaturito il classico Bear Market Rally, l’onda B, che ha fatto registrare un +17% fino a 4320.
È ormai chiaro che il minimo di 3490 del 13 ottobre è il bottom dell’onda C partita dal massimo di agosto di 4320 dell’indice SP500.
Per i prossimi mesi è probabile una ripresa del trend di lungo termine sotto forma di un movimento diagonale finale dell’indice SP500 nel corso del 2023, che è anche il terzo anno del ciclo Presidenziale USA, quindi tradizionalmente molto positivo.
Per concretizzare questo scenario è fondamentale prima la tenuta del livello pivot di 3690-3725 e successivamente il superamento dell’area pivot 4130-4175, in tempi ragionevolmente brevi, entro la fine di gennaio 2023.
I tempi devono essere ragionevolmente brevi per incorrere nell’inversione delle medie mobili di lungo termine sul chart settimanale.
Analisi del trend di brevissimo termine: l’Sp500 dopo aver formato un’area di top allargata di breve termine tra novembre e dicembre, con la fascia superiore a 4025-4085, ed aver rotto il livello chiave a 3910-3920 ha tenuto il supporto inferiore rappresentato dalla fascia superiore dell’area pivot tra 3780-3810, che diventa il nuovo livello pivot da mantenere in caso di pullback.
La prima fascia di resistenza 3920-39600 è stata superata e quindi rimangono massimo di dicembre a 4120 e la trendline discendente di medio termine.
Se si rispettano questi parametri, il target minimo al rialzo è 4300. Nel brevissimo segnaliamo qualche divergenza negativa che potrebbe preludere ad un pullback al ribasso.
L’indice Nasdaq 100 ha tenuto il supporto di 10700, che rimane lo spartiacque chiave di medio-lungo termine e si trova nuovamente in procinto di testare la resistenza rappresentata dalla linea di tendenza discendente e dalla mm di lunghissimo termine, che in questo momento corrono sovrapposte.
Mercati Azionari: il Sentiment non segnala ancora un eccesso pessimismo
L’indicatore CNN Fear & Greed ha chiuso la settimana sul livello di 63, con un deciso rialzo rispetto alla settimana precedente in cui era 57. La struttura del sentiment è ora in eccesso di ottimismo, anche se non estremo.
Passato il pessimismo cosmico dei mesi autunnali, si sta insinuando nella mente degli investitori la classica paura di perdere il treno “FOMO (fear of missing out)” come dicono a Wall Street, e questa “ingordigia” potrebbe essere l’innesco per pullback di correzione al ribasso.
Da segnalare, in ottica contrarian, che l’eccesso di put options in mano agli investitori retail è stato spazzato via dal rialzo degli ultimi 15 giorni e ora i retail sono senza protezioni.
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