Le azioni Walt Disney sono scese in maniera piuttosto consistente negli ultimi 12 mesi, cerchiamo di capirne le ragioni.
La Walt Disney (NYSE:DIS) ha una serie di brands dominanti, tra cui si citano ESPN, ABC, Fox, Pixar, Lucasfilm, FX, Marvel, e gestisce parchi a tema e crociere, ed è spesso considerato un titolo blue-chip stabile per gli investitori a lungo termine.
È una delle più grandi società di media del mondo e il suo vasto portafoglio di proprietà, che include Pixar, Marvel e Star Wars, e gestisce anche i più grandi parchi a tema del mondo insieme ai suoi resort e alle navi da crociera.
Le attività principali della Disney rientrano in quella che viene denominata spesa discrezionale dei consumatori, che generalmente subisce rallentamenti in conseguenza dell’aumento dell’inflazione e nelle fasi di recessione.
Una recessione sembra sempre più probabile nei prossimi mesi, causata dal doppio knockout dell’aumento dei tassi di interesse e alto tasso di inflazione, e questo scenario potrebbe porre fine rapidamente alla ripresa post-pandemia della Disney.
Cosa dicono gli indicatori fondamentali di bilancio?
Malgrado il forte progresso rispetto al 2021, i profitti della Disney non sono tornati ai livelli pre-pandemia e le azioni Disney sono sui minimi degli ultimi 12 mesi.
Nel complesso, nonostante i risultati sostanzialmente migliorati, gli utili rettificati del terzo trimestre della Disney sono stati solo di $ 1,09 per azione. Certo, è in aumento rispetto a $ 0,80 per azione nel 2021, ma è ben al di sotto degli $ 1,35 guadagnati nel terzo trimestre del 2019.
Forse il forte calo dei prezzi ha senso, dato questo contesto e l’incertezza sulle tendenze del consumo dei media.
Uno dei fattori ha influito è che le persone hanno cambiato il modo in cui consumano i media: la televisione via cavo e il cinema, che sono parti fondamentali dell’attività della Disney, sono entrambi sotto pressione.
Anche se la Tv via etere e la TV via cavo sono ancora dominanti, rappresentando il 64% di tutto il tempo trascorso in TV, i consumatori si stanno spostando verso i servizi di streaming.
Difatti, anche Disney si sta spostando massicciamente nel settore dello streaming, che però è un’attività competitiva e ad alta intensità di costi, tanto che quest’ultimo segmento della Disney ha perso oltre 1 miliardo di dollari nel solo terzo trimestre del 2022.
Andando ad analizzare il settore dello streaming nel suo complesso vediamo che è uno dei settori più competitivi e affollati e i consumatori sono sopraffatti da oltre 200 servizi di streaming, tra cui i leader di mercato sono Disney+, Netflix, Prime Video (Amazon), Hulu e HBO.
Tra questi va avanti una lotta senza esclusione di colpi per accaparrarsi gli utenti e la raccolta pubblicitaria e per prevalere sugli avversari occorrono forti investimenti in conto capitale.
Le azioni Disney possono essere interessanti a questi prezzi?
Ai prezzi correnti, le azioni Walt Disney quotano ad un P/E di 22 volte sugli utili previsti per il 2023, parametro che scende a 18 volte sugli utili del 2024.
L’obiettivo di prezzo medio degli analisti è di $ 140 (è stato più volte rivisto al ribasso, era 200 negli ultimi del 2021), con un potenziale di apprezzamento teorico del 40%.
La sopravvalutazione rispetto alla media storica è rientrata, ma siamo sempre a premio rispetto al P/E medio dell’indice Sp500.
Per giustificare questo premio è fondamentale che la crescita riparta in tutti i settori di attività e che lo streaming cominci lentamente ad avvicinarsi al breakeven.
Per il momento non riteniamo particolarmente interessante acquistare azioni Disney.
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