Che cosa succederà ai BTP dopo le elezioni?

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

La domanda di investitori e risparmiatori è cos succederà ai BTP dopo le elezioni.

La nomina di Draghi a capo del Governo all’inizio del 2021 aveva generato un circolo virtuoso di fiducia nell’Italia che ha avuto un riflesso importante sullo spread BTP-Bund, anche grazie al miglioramento del rapporto Debito/Pil, perché crescita economica era stata finalmente robusta dopo tanti anni e aveva superato la crescita inevitabile del debito.

Malgrado gli scenari politici incerti e non favorevoli ad un contenimento della spesa pubblica, per ora lo spread Btp- Bund tiene e dopo essersi riportato ai massimi del 2018, è rimasto stazionario dal momento delle dimissioni di Draghi ad oggi, senza minimamente avvicinarsi ai picchi del 2011-2012.

I motivi di questa tenuta dello spread sono stati sostanzialmente due: l’atteggiamento fermo della BCE (il principale compratore di BTP), che ha annunciato un nuovo scudo anti-spread e la fame di rendimento degli investitori istituzionali domestici che comprano la parte lunghissima della curva per fare carry trade e per alzare i rendimenti delle polizze vita.

Come stanno andando i conti pubblici italiani?

Fonte: Mazziero Research
Fonte: Mazziero Research

Per valutare il possibile andamento dei BTP dopo le elezioni, bisogna fare il punto sui conti pubblici italiani: i due principali parametri da guardare sono la crescita del debito e la crescita del Pil, da cui lo stato ricava poi la crescita del gettito fiscale.

A fine 2021 Fitch aveva alzato il rating dell’Italia a livello BBB da BBB- con un outlook stabile, giustificando la decisione con la forte ripresa economica che ha permesso di migliorare i conti pubblici, sia come deficit che come debito).

Il debito cresce inesorabilmente per la spesa per interessi e nuovo deficit di bilancio; quindi, anche il Pil deve crescere per non peggiorare la situazione.

Uno dei punti più importanti è il rinnovo del debito pubblico in scadenza. Ogni anno scadono mediamente 300 mld di euro di titoli di stato. Il destino dei BTP è legato all’andamento delle prossime aste di rifinanziamento del debito pubblico.

Nel 2022 il debito ancora da rinnovare è di 160 miliardi, nel 2023 di 300 miliardi, nel 2024 di 249,4 miliardi e nel 2025 di 208,6 miliardi.

La Banca d’Italia per conto della BCE detiene circa 700 miliardi, pari al 26% del totale.

La Banca d’Italia opera sotto la vigilanza della BCE che stabilisce la politica monetaria e la quantità di moneta in circolazione, come ha fatto durante il QE, stampando di fatto nuova moneta.

Infatti, i titoli acquistati per conto BCE vengono pagati stampando nuova moneta. Una parte importante del debito pubblico italiano è invece detenuto da investitori istituzionali esteri, circa 780 miliardi, pari al 29% del totale.

Può essere interessante comprare BTP in questo momento?

I dati esposti in precedenza servono a capire quanto sia importante che il prossimo Governo mantenga la barra del timone ben salda, senza lasciare andare a scostamenti di spesa. Come sembrerebbe invece dalle promesse elettorali del centro dx.

La finanza internazionale e la BCE non hanno un colore politico, ma vogliono entrambe la stabilità dei conti economici, altrimenti la posizione dell’Italia si farebbe molto più complicata.

Ricordiamo anche la BCE restituisce al tesoro italiano gli interessi percepiti sui titoli di stato in portafoglio, contribuendo in modo importante a ridurre la spesa per interessi.

Il rendimento del BTP decennale era il 4,25% venerdì scorso prima delle elezioni, l’apertura di lunedì 26 settembre è al 4,48%, nelle prossime settimane potrebbe arrivare a cavallo della soglia psicologica del 5% e lo spread attorno a 300.

Questo sarebbe un corretto premio per il rischio in attesa dei provvedimenti effettivi del nuovo Governo, che difficilmente sarà in carica prima di inizio novembre.

L’andamento effettivo del BTP dopo le elezioni dipenderà molto dalle misure effettive di governo, oltre che dalle aspettative

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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