Affermare adesso che i prezzi del gas scenderanno sembra un paradosso, ma non è così e cercheremo di spiegarlo in questo articolo. Alla base della nostra convinzione ci sono due fattori:
- Il gas è una materia disponibile in grande abbondanza, basta diversificare i fornitori.
- Gazprom, una volta interrotte le forniture di gas all’Europa, si troverà in una situazione di estrema difficoltà perché non ci sono le infrastrutture per reindirizzare il flusso del gas verso altri grandi consumatori come Cina e India.
In questo momento Gazprom, la compagnia di stato russa, continua ad usare il gas come arma politica e bloccherà per tre giorni, dal 31 agosto al 2 settembre, il flusso attraverso il gasdotto Nord Stream, adducendo necessità di manutenzione.
Immediatamente dopo l’annuncio, il prezzo del combustibile al mercato di riferimento, il Ttf di Amsterdam è salito al nuovo record di 257 euro per MWh.
Nei giorni scorsi avevamo avuto il nuovo record del prezzo del gas in Europa, che per breve tempo aveva superato anche quota 250 euro per Megawattora, per poi ripiegare e chiudere a 224.
I fattori che spingono al rialzo sono noti: la guerra in Ucraina ha fatto diventare il gas un’arma di ricatto politico e la siccità che ha ridotto la portata dei fiumi del nord Europa ha reso più difficoltoso il trasporto del carbone per via fluviale, costringendo alcuni grosse utility elettriche a usare in sostituzione proprio il gas.
La minaccia dei russi di Gazprom, secondo cui i prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% nel prossimo inverno, arrivando a 350 dollari per Megawattora.
Da gennaio a metà agosto, Gazprom ha ridotto le esportazioni di gas verso l’Europa del 36,2% a 78,5 miliardi di metri cubi, adducendo ultimamente scuse per una turbina del gasdotto Nord Stream che è rimasta bloccata dopo i lavori di riparazione effettuati in Canada.
Recentemente Gazprom ha ridotto il flusso nel Nord Stream al 20% della capacità, adducendo problemi tecnici causati dalla mancata consegna della turbina.
I motivi per cui i prezzi del gas scenderanno, anche senza le forniture di Gazprom
I Governi europei e in particolare il governo tedesco ha invitato a ridurre i consumi, mentre in Italia il Governo Draghi ha firmato accordi importanti con Algeria ed Israele per ridurre la dipendenza dal gas russo e per importare gas naturale liquefatto dai principali esportatori come Israele (via Egitto per ora), Qatar e USA.
Il Governo tedesco da parte sua ha deciso di rinviare la chiusura delle ultime tre centrali nucleariancora in funzione nel paese. Molto diversa e più tranquilla la situazione in UK, Francia e Finlandia che producono la maggior parte dell’energia elettrica da Centrali nucleari.
I governi europei e in particolare il Governo Draghi (vedi anche il nostro articolo https://www.word2invest.com/2022/06/gas-passeremo-linverno-al-freddo-le-mosse-del-governo-draghi/) si sono adoperati con grandi sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, riducendo drasticamente la dipendenza dalla Russia rispetto alla situazione dell’inverno scorso.
Snam Rete Gas si sta attrezzando per fare a meno di Gazprom
In Italia le forniture russe da Gazprom rappresentano ormai poco meno dl 15% del gas totale importato, grazie ad accordi con Algeria, Israele e un incremento del flusso dal gasdotto TAP che porta i gas da Azerbaigian verso la rete di Snam Rete Gas.
Sono stati acquisiti 2 nuovi rigassificatori mobili su navi per l’importazione di LNG e i depositi di stoccaggio di Snam Rete Gas sono vicini al target di 80% di capacità che era stato prestabilito.
Insomma ci sono tutti gli elementi per affrontare l’inverno senza troppi patemi d’animo dal punto divista dei volumi di gas disponibili.
Diverso è il discorso dei prezzi, spinti violentemente al rialzo dalla speculazione, che ignora i fattori positivi e accentua quelli negativi.
Questo fenomeno può durare ancora qualche settimana, ma difficilmente i prezzi del gas potranno rimanere così alti nel momento in cui ci si renderà conto che non c’è un reale shortage di gas fisico.
La fine dell’estate, il ritorno delle piogge e l’incremento dei venti susseguente al cambio di stagione, aiuteranno ad allentare i consumi di elettricità e ad aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, con conseguente minore pressione sui consumi di gas da parte delle Utility elettriche
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