Dimissioni di Draghi e crollo della borsa italiana

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

Il crollo della borsa italiana a seguito delle dimissioni di Draghi deriva dalle paura di instabilità politica in arrivo, che potrebbe accentuare gli effetti derivanti dal rallentamento economico/recessione a livello mondiale.

Come abbiamo scritto nel nostro articolo del 15 luglio scorso (https://www.word2invest.com/2022/07/perche-ce-un-crollo-dellindice-ftse-mib-mentre-il-btp-tiene/), “gli indizi di una recessione a livello mondiale aumentano ogni giorno, anche se a livello statistico non è ancora iniziata la recessione vera e propria.

Proprio in questi giorni Bank of America è uscita con una nota in cui prevede 5 trimestri crescita negativa sequenziale per l’economia U.S.A., tutto il 2022 e il primo trimestre 2023.

Se questa previsione fosse confermata, l’Europa e l’Italia in particolare, potrebbero cadere in una recessione importante che potrebbe protrarsi fino alla fine del 2023…per parafrasare una celebre frase di Don Abbondio nei Promessi Sposi, la Borsa Italiana è il vaso di coccio tra i vasi di ferro della Borsa USA e Cinese”.

Le previsioni sull’andamento dell’economia italiana sono ancora troppo rosee, malgrado la Banca d’Italia ad inizio giugno abbia rivisto al ribasso le stime sulla crescita dell’economia italiana, prevista in crescita quest’anno del 2,6%, in frenata all’1,6% nel 2023, per poi risalire all’1,8% nel 2024.

Difficilmente queste stime saranno mantenute e tra il secondo semestre 2022 e il primo semestre 2023 il Pil italiano girerà in negativo.

Quali sono i settori più penalizzati dal crollo della borsa italiana?

Il settore più penalizzato nella fase di crollo della borsa italiana è sicuramente il settore bancario, un settore da cui bisogna sempre stare fuori durante un trend al ribasso dei mercati azionari, come abbiamo più volte sottolineato nei nostri articoli.

I grandi investitori internazionali sono venditori netti e alcuni hedge Funds sono pesantemente short di azioni del settore bancario. Alla base di queste loro decisioni ci sono sostanzialmente due motivi:

  1. la crisi di governo che ha portato alle dimissioni di Draghi e ad elezioni anticipate, indette per il 25 settembre. Una crisi politica che arriva in un contesto economico già deteriorato, con la recessione in arrivo e il radicale cambio di politica monetaria della BCE. Proprio la BCE, con il rialzo di 50 punti base dei tassi ufficiali  del 21 luglio, ha dato un  segnale chiaro della sua intenzione di  contrastare l’inflazione.
  2. A Wall Street è in corso la reporting season dei risultati del secondo trimestre e le banche hanno dato indicazioni tutt’altro che positive. In particolare JP Morgan Chase, come abbiamo anticipato nel nostro articolo del 14 luglio (https://www.word2invest.com/2022/07/le-azioni-jpmorgan-si-potranno-salvare-dalleconomic-hurricane-in-arrivo/) ha registrato un forte ribasso degli utili e sospeso il buyback fino a quando la situazione non mostrerà segni di miglioramento.

Può essere utile cominciare a comprare azioni approfittando del crollo della borsa italiana?

Il crollo della borsa italiana è stato violento nella giornata di mercoledì 20 luglio, quando i futures sull’indice Ftse-Mib sono arrivati a segnare -5% subito dopo il voto di fiducia a Draghi al Senato, ma non è che per il solo fatto di essere crollati i prezzi ci siano sintomi che ci possa essere una ripresa duratura.

A nostro avviso la discesa è destinata a continuare, frammentata da qualche rimbalzo dovuto all’ipervenduto, e l’indice Ftse-Mib potrebbe fare nuovi minimi, raggiungendo il livello di 18000.

Anche se le valutazioni delle aziende quotate in borsa hanno già subito un drastico ridimensionamento dei P/E, dovuto al calo delle aspettative di crescita degli utili, il contesto generale e la situazione specifica dell’Italia non consigliano in questo momento di comprare azioni Italiane.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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