In  Finlandia la birra OTAN, ovvero la birra NATO, sfida le superpotenze del settore

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

La birra finlandese Otan, ovvero il nome Nato in francese e spagnolo, nata per festeggiare la richiesta della Finlandia di entrare nella Nato, è un sapiente esercizio di marketing perché il nome Otan richiama anche la frase  “Otan olutta”, che in finlandese significa proprio prendo una birra“.

La popolazione ha accolto con favore la decisione di entrare nella NATO perché considera troppo alto il rischio per la Finlandia di rientrare nelle mire russe, considerati i 1.340 i chilometri di confine che la Finlandia, infatti, condivide con la Russia.

Il momento del lancio sul mercato coincide anche con la stagione delle birre in Europa, perché i consumi tradizionalmente salgono nel semestre aprile-ottobre e in particolare nei mesi estivi a più alta temperatura.

Infatti c’è una correlazione diretta tra incremento delle temperature e consumo di birra.

Il settore della birra in Europa

Il mercato della birra in Europa raggiungerà $ 160 mld entro il 2025, con un CAGR dell’1,8%.

La birra finlandese Otan fa parte di una larga schiera dei piccoli produttori indipendenti, ma il mercato è dominato da 3 grandi produttori: Heineken N.V.(Amsterdam: Heia) e Anheuser-Busch InBev (NYSE: BUD) Carlsberg (Copenaghen:Carl_B).

Fonte birra.it
Fonte birra.it

La birra è la bevanda alcolica più diffusa e consumata in tutto il mondo.

I consumi in Europa sono correlati anche al movimento del turismo, perché L’Europa è da sempre una destinazione turistica per la sua storia e la bellezza delle sue città.

Nel 2022 dovrebbe tornare il flusso turistico intercontinentale, favorito anche dal favorevole tasso di cambio per i paesi dell’area dollaro.

Oltre al turismo va considerato che In Europa la birra è anche una bevanda legata alla socializzazione, al trovarsi insieme tra amici, fenomeno che era diventato sempre più raro nei due anni di Covid.

Proprio in Europa sono basati i principali produttori di birra a livello mondiale: Heineken N.V. e Anheuser-Busch InBev e Carlsberg.

I driver della crescita del settore della birra in Europa sono da una parte  l’aumento del reddito disponibile, i cambiamenti nello stile di vita e il ruolo della birra come bevanda dissetante, dall’altra la demografia giovanile in aumento (ad eccezione della Germania e dell’Italia) e la sempre maggiore diffusione della birra tra i consumatori di sesso.

L’incremento di ristoranti e bar soprattutto nelle grandi città è un altro fattore che aumenta il consumo della birra, poiché le persone amano bere in compagnia.

Qual è il produttore di birra più interessante su cui investire?

Diamo uno sguardo alle azioni Heineken, Anheuser-Busch InBev e Carlsberg, i tre colossi europei della birra.

  1. Ai prezzi correnti Heineken quota con un EV/Ebitda di 11 sui risultati attesi per il 2022 e di 9,7 su quelli del 2023, con target price medio di 104 euro (+17% rispetto ai prezzi correnti);
  2. Anheuser-Busch InBev quota con un EV/Ebitda di 9,1 sui risultati attesi per il 2022 e di 8,3 su quelli del 2023, con target price medio di $ 68 (+20% rispetto ai prezzi correnti);
  3. Carlsberg quota con un EV/Ebitda di 9,85 sui risultati attesi per il 2022 e di 9,4 su quelli del 2023, con target price medio di 868  danish krona (+18% rispetto ai prezzi correnti);

Heineken ha multipli più alti perché beneficia della posizione di forza in parecchi mercati emergenti ad alta demografia, mentre Anheuser-Busch InBev è a sconto a causa dell’’elevato livello di indebitamento accumulato con le acquisizioni di Anheuser Bush nel 2008 e Sab Miller nel 2016, che l’hanno portata ad avere una quota di mercato del 38% a livello mondiale.

Carlsberg, malgrado i buoni numeri, risulta penalizzata dall’acquisizione del brand leader in Russia “Baltika”.

Per quanto riguarda Otan, visto che il mercato della birra è sempre più concentrato, se avrà successo, non passerà molto che il marchio venga acquisito da uno dei Big 3.

Per concludere il confronto, gli analisti ritengono che Heineken, malgrado i multipli più alti, risulti più interessante per la maggiore qualità del business.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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