Perché parlare di ETF sull’energia rinnovabile? In considerazione dei piani che prevedono emissioni zero di anidride carbonica entro il 2050 l’energia rinnovabile rappresenta sicuramente un megatrend per gli anni a venire, ma può giocare un ruolo formidabile anche dal punto di vista economico fin da subito perché i prezzi alti dei combustibili fossili rendono sempre più competitive le energie rinnovabili.
I prezzi del gas sono triplicati negli ultimi 12 mesi e i prezzi del petrolio sono praticamente tornati sui livelli massimi di inizio marzo, influenzati questa volta dalla decisione dell’UE di porre l’embargo per le forniture petrolifere russe via nave, che rappresentano i 2/3 dell’export di petrolio russo.
Il mondo consuma sempre più energia e le fonti rinnovabili avranno un ruolo sempre maggiore nel corso degli anni, sia per motivi ecologici di contenimento delle emissioni di anidride carbonica, sia per la necessità di molti Paesi di aumentare la produzione di energia a livello locale e ridurre le importazioni, che spesso provengono da zone geopoliticamente instabili.
Cosa sta facendo la Commissione Europea?
È di questa settimana la notizia che la Casa Bianca ha dichiarato lo stato di emergenza per l’elettricità e ribadito l’importanza dell’energia solare.
Secondo la Casa Bianca l’energia solare è tra le fonti di nuova generazione elettrica in più rapida crescita negli Stati Uniti e prevede che l’aggiunta di capacità solare e batterie rappresenterà oltre la metà della nuova capacità del settore elettrico nel 2022 e nel 2023.
L’indisponibilità di celle e moduli solari mette a repentaglio tali aggiunte pianificate ed è necessaria un’azione immediata per garantire nel frattempo che gli Stati Uniti abbiano accesso a una fornitura sufficiente di moduli solari per aiutare a soddisfare le nostre esigenze di generazione di elettricità.
In Europa per aiutare a risolvere il problema dell’approvvigionamento energetico, la Commissione europea si prepara a varare un piano di provvedimenti che alcuni economisti hanno definito “Energy Compact”.
Sarà un pacchetto di provvedimenti finalizzato a ridurre la dipendenza dalle forniture di gas provenienti dalla Russia e aumentare la percentuale di energie rinnovabile sul fabbisogno totale.
Ci saranno nuovi incentivi per gli investimenti in impianti di generazione di energia da fonti rinnovabili, la c.d. ‘Clean Energy’.
Il pacchetto di provvedimenti includerà agevolazioni per l’installazione di pannelli solari sui tetti delle abitazioni.
Inoltre, si stabilirà un obiettivo di 35 miliardi di metri cubi di produzione di biogas entro il 2030. Questi provvedimenti, unitamente ai sempre più alti prezzi per il petrolio, favoriranno gli investimenti focalizzati sull’energia rinnovabile.
Può essere interessante in questo momento investire in ETF su Global Clean Energy?
Dopo il forte ribasso nel 2021 gli ETF sulla Global Clean Energy sono ancora sotto del 30% rispetto ai massimi storici del 2020 e non hanno partecipato.
Se non in minima parte al rialzo dei prezzi del petrolio da inizio 2022. Alla Borsa Italiana sono quotati 2 ETF sulla Global Clean Energy:
1)l’Shares Global Clean Energy ETF, ISIN IE00B1XNHC34, Ticker INRG
2)Lyxor MSCI New Energy ESG Filtered ETF, ISIN FR0010524777, Ticker ENER.
Per il fatto che la composizione è leggermente diversa tra loro, l’IShares risulta più volatile e aggressivo nelle fasi di rialzo, mentre il Lyxor risulta più difensivo nelle fasi di ribasso del mercato. Entrambi sono comunque interessanti per un investimento, nell’ottica di seguire uno dei megatrend dei prossimi 30 anni.
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