Dove potrebbe andare il Petrolio dopo l’OPEC di giugno?

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Flavio Ferrara - Consulente Finanziario Indipendente

L’associazione dei Paesi produttori di petrolio noto come OPEC + ha concordato di aumentare la produzione di 648.000 barili al giorno a luglio e agosto, con un aumento di circa il 50 percento in più rispetto al programma  stabilito l’anno scorso.

In realtà, ciò che OPEC + ha deciso di comprimere in soli due mesi tre mesi di aumenti già pianificati, quindi la quantità di petrolio aggiuntivo non sarà enorme, ma ci sarà comunque un aumento maggiore dell’offerta di greggio  prevista  per luglio e agosto.

È più importante vederlo in termini di segnale politico invece che come numero effettivo di barili che aggiunge, perché l’Arabia Saudita “potrebbe essere in procinto di  aumentare la produzione.

Le pressioni USA hanno fatto effetto, Petrolio al ribasso dopo l’OPEC?

L’amministrazione Biden consegue un importante successo diplomatico dopo mesi di pressioni sui grandi produttori petroliferi del Medio Oriente per aumentare la produzione in modo da ridurre pressioni dei prezzi.

Il Presidente Biden nel mese di giugno visiterà l’Arabia Saudita, che conduce effettivamente OPEC Plus, questo mese.

Il suo viaggio è segno di un miglioramento delle relazioni tra Biden e il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman.

In questo momento Biden sta  cercando di accordarsi con L’Arabia Saudita per  calmierare i prezzi del petrolio che hanno un peso rilevante sull’inflazione.

Non dimentichiamo che a fine ottobre ci sono le elezioni di mid term per il rinnovo di una parte del Senato e del Congresso USA. Sta cominciando ad avere successo l’enorme lavoro diplomatico di Amos Hochstein, il plenipotenziario dell’amministrazione Biden.

Chi è veramente Amos Hochstein  e perché il suo ruolo è così importante?

Nato in Israele da genitori con doppia cittadinanza israeliana e statunitense, Amos Hochstein entra a far parte dell’amministrazione Obama nel 2011, nel Bureau of Energy Resources, dove formula un piano di diversificazione energetica per l’Ucraina nel dopo-Euromaidan ed assume il ruolo di negoziatore per le questioni energetiche in aree di fondamentale importanza per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti quali Medio Oriente, Asia, Europa e Africa.

Il suo più grande successo è stato quello di bloccare il gasdotto South Stream, che avrebbe reso l’Europa meridionale completamente dipendente dal russo.

Nell’aprile del 2021 l’amministrazione Biden lo mette a capo dei negoziati con la Germania per congelare l’attivazione del gasdotto Nord Stream 2, che Biden, ha sempre considerato un’arma geopolitica di Putin.

La decisione dell’Opec può spingere al ribasso i prezzi del petrolio?

Nel breve termine i prezzi del petrolio sono influenzati maggiormente dalla decisione dell’UE di porre l’embargo per le forniture petrolifere russe via nave, che rappresentano i 2/3 dell’export di petrolio russo.

Gli investitori temono uno shortage di petrolio fisico e la speculazione sta spingendo nuovamente al rialzo i prezzi dei futures del Brent e del West Texas Intermediate ed è probabile che i massimi di marzo vengano nuovamente raggiunti.

A medio termine la decisione dell’Opec e l’apertura dei rubinetti da parte di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti potrebbe essere però un game changer e il rialzo attuale essere l’ultima fiammata prima di un consistente ribasso tra l’autunno di quest’anno e il primo semestre 2023: nel momento in cui sarà chiaro il rallentamento economico a livello mondiale, i prezzi prenderanno inevitabilmente la strada del ribasso.

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Roberto Contini
Roberto Contini
Operante nel settore investimenti da più di 30 anni, socio fondatore della Società Italiana di Analisi Tecnica, affiliata all’IFTA dal 1988, ha ricoperto ruoli da analista tecnico e fondamentale in Italia e all’estero ed è stato per 15 anni Responsabile Investimenti prima e successivamente Responsabile Area Advisory in Banca Intermobiliare d’Investimenti e Gestioni (BIM). Skills : Asset allocation, analisi tecnica e fondamentale, Macro View, stock picking

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