Le azioni ENI si prestano a chiudere la sessione giornaliera con una performance vicino all’1%, nonostante il rinvio della quotazione di Plenitude. Oltre alle motivazioni rappresentate dalle condizioni di mercato altamente incerte, ENI ha visto una paura generale del collocamento di prime azioni anche da altre entità. La divisione e-mobility di ABB non sarà quotata al momento. Il cane a sei zampe fa il paragone perché le attività sono molto simili, ma il controvalore è molto maggiore in ENI. La società con AD Claudio Descalzi e partecipata al 26% da CDP ha notato che anche la joint venture tra Thyssenkrupp (66%) e De Nora (34%), Nucera, ha rinviato la sua quotazione. ENI in un comunicato “Plenitude continuerà quindi a monitorare il mercato e a sviluppare la propria strategia di offerta di un’energia decarbonizzata a tutti i propri clienti attraverso lo sviluppo degli investimenti nelle rinnovabili e nella mobilità elettrica”.
Il Piano Sulle Rinnovabili Rafforzerà Le Azioni ENI, In Attesa Della Quotazione Di Plenitude
Le azioni ENI sicuramente potrebbero ricevere il colpo del ritardo dell’IPO di Plenitude, ma le ambizioni nel settore delle rinnovabili continuano ad impegnare la società. 1,4 GW di capacità da fonti rinnovabili è stata raggiunta a marzo 2022 e si sta avviando a raggiungere il target dei 6 GW entro il 2025. Altro punto a favore è l’aumento delle colonnine istallate, passate da 7.300 a 8.300. l’obiettivo è quello di raggiungere le 27.000 colonnine entro il 2025 e raggiungere quota 31.000 entro il 2030. Elemento da menzionare per Plenitude è l’elevato indebitamento netto, arrivato a 1,6 miliardi di euro il 31 marzo. La società rassicura che tale posizione debitoria si ridurrà di 1 miliardo di euro entro la fine di quest’anno.
Azioni ENI In Difficoltà, Gli Investitori Attendono Quotazione Plenitude Per Acquistare?
Come si evince dal grafico sopra, le azioni ENI stanno affrontando un periodo di elevata difficoltà, accentuato dal ritardo dell’IPO di Plenitude. La zona laterale è stata rotta al ribasso in seguito al peggioramento delle condizioni di mercato e dal sopra citato ritardo della quotazione della divisione delle energie rinnovabili e vendita di materie energetiche. Il livello a € 11,73, precedente supporto del prezzo, Potrebbe svolgere la medesima funzione anche in questa settimana. Questo lo potremmo dire solo vedendo la chiusura settimanale. Dall’RSI Stocastico non arrivano segnali incoraggianti, in quanto i venditori sono ancora padroni del mercato, mettendo sotto pressione la quotazione di ENI. Se non dovesse mantenersi sopra € 11,73, la quotazione potrebbe raggiungere il livello a € 10,80.
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