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Pacchetto Di Sanzioni UE, Embargo Su Petrolio Prodotto In Russia

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Nella giornata odierna la Commissione Europea ha presentato il sesto pacchetto di sanzioni per fronteggiare gli sviluppi del conflitto in Ucraina. Tra le tante disposizioni, arriva l’embargo sul petrolio commercializzato dalla Russia. Il divieto di acquisto si sostanzia in una riduzione step by step degli stessi fino ad arrivare ad acquisti 0 del petrolio russo. Questa decisione arriva per rispondere alle esigenze di tutti i ventisette Paesi UE ed ottenere l’approvazione di questi.

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che la riduzione degli acquisti sarà graduale per permettere ai Paesi membri di stipulare contratti per forniture alternative e non mettere in difficoltà gli Stati che tutt’ora dipendono troppo dal petrolio prodotto in Russia. Oggi ci sarà la riunione dei diplomatici dei singoli Stati e l’adozione del pacchetto è attesa per il 9 maggio.

Divieti Proposti Dalla Commissione Europea

Oltre al petrolio in Russia, le sanzioni riguardano anche l’esclusione dal sistema SWIFT di tre istituti di credito russi, come Sberbank. La banca russa è tra le più grandi per controllo di attivi bancari. Le sanzioni proposte riguardano il divieto di diffusione dei loro servizi in Europa, che la raggiungono tramite strumenti come internet, smartphone, televisione ecc. Questo perché ritenuti da Ursula von der Leyen metodi di propaganda dello stato russo.

Si propongono anche altri divieti riguardanti i viaggi. L’Europa vuole, oltre all’embargo sul petrolio, vietare a coloro che offrono servizi finanziari di lavorare in Russia. Nel divieto si vogliono comprendere tutti gli alti ufficiali che hanno commesso crimini di guerra. Oltre queste parole, Ursula von der Leyen ha esortato tutti gli enti governativi sovranazionali di collaborare per permettere la ricostruzione in Ucraina, mediante massicci investimenti

Sguardo Alla Quotazione Brent Dopo Embargo Su Petrolio In Russia

Dopo il massimo raggiunto agli inizi di marzo a $ 133,107, il Brent sta tutt’ora effettuando una correzione del movimento rialzista iniziato a novembre 2021. Si può notare dal grafico come la volatilità sul mercato faccia oscillare molto la quotazione in un range compreso tra $ 122,00 e $ 100,40. In questa settimana il prezzo ha risentito del livello a $ 110,00. L’RSI si trova molto vicino alla zona di ipercomprato, ma le tensioni provocate dalla guerra e dalle nuove sanzioni potrebbe far schizzare il prezzo in alto.

Un primo segnale di ripresa del rialzo del petrolio potrebbe aversi con la rottura settimanale del livello a $ 110,00. Oltre questa soglia, ci sono altre zone da monitorare, come quella a $ 112,00 e $ 115,00, la cui rottura può significare una ripresa dell’andamento rialzista.

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