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L’impatto della guerra in Ucraina sulle azioni Philip Morris

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L’invasione dell’Ucraina del fatidico 24 Febbraio scorso da parte di Putin ha determinato stravolgimenti anche per le azioni Philip Morris, una delle Big Tobaccos.

La Russia è infatti il quarto mercato di tabacco al mondo, con un volume di vendita di sigarette annuale che nel 2020 ha superato i 200 miliardi (dati Euromonitor).

In seguito al crollo del PIL russo dovuto in buona parte alle sanzioni imposte dall’Occidente, viene quindi spontaneo prevedere un calo del fatturato in questa regione. Le borse, in questo senso, sembrano voler già scontare nel prezzo dell’azione gli effetti di questo scenario avverso.

Il titolo Philip Morris (NYSE:PM) nelle prime fasi del conflitto perdeva più del 20% del valore dai suoi massimi di metà Febbraio, salvo poi risalire sopra quota 100$.

Ma quanto è interessata concretamente Philip Morris da tutto quello che sta avvenendo?

Gli interessi di Philip Morris in Russia

Anche in Russia Philip Morris è uno dei principali player di mercato: è la seconda azienda per fatturato nella regione, dietro a Japan Tobacco, con una quota di mercato del 26%.

Dal punto di vista della società i volumi di vendita nella terra di Putin rappresentano il 9% del totale.

Inoltre, allineandosi con i maggiori produttori di tabacco, il CdA ha deciso di continuare comunque a pagare gli stipendi dei dipendenti russi e ucraini.

Questa scelta porterà inevitabilmente ad un ulteriore effetto negativo sui conti aziendali, dal momento che almeno nel breve termine le entrate nell’area saranno compromesse.

Tutto questo sempre che il produttore di Marlboro non decida di interrompere totalmente la vendita dei suoi prodotti in Russia, come tra l’altro già annunciato dalla British American Tobacco.

Anche se ciò non avvenisse, l’effetto delle sanzioni potrebbe portare comunque ad un calo del fatturato nell’area quasi del 50%. Tale calo significherebbe una perdita di fatturato da parte dell’azienda dell’ordine del 5%.

Fortunatamente per gli azionisti però non ci sono solo nubi all’orizzonte. Grazie alla forte crescita del consumo di tabacco nei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Asia e in Africa, Philip Morris potrà nel medio e lungo termine più che compensare gli effetti negativi di questa situazione.

Azioni Philip Morris: le previsioni degli analisti

Gli analisti hanno per il produttore di Marlboro un obiettivo mediano a 12 mesi di 111,50$, con una forchetta di prezzo che arriva a 129,00$ (scenario high) e 91,00$ (scenario low).

Nonostante il recupero della quotazione del titolo causa conflitto russo ucraino sia già cominciato (+15% da Marzo), il prezzo è arrivato su un livello di interesse entro il quale potrebbe anche momentaneamente arrestare la sua ascesa.

In passato infatti l’area evidenziata ha più volte respinto il titolo verso il basso. Sarà questa la volta buona per Philip Morris?

Nel frattempo riportiamo il consenso medio degli analisti: secondo gli intervistati le azioni Philip Morris si possono ancora detenere in portafoglio.

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